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Gigio e Theo in testa, Ibra leader scomodo: da chi può ripartire il Milan di Rangnick

Gigio e Theo in testa, Ibra leader scomodo: da chi può ripartire il Milan di RangnickTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
martedì 7 luglio 2020, 14:15Serie A
di Ivan Cardia

Tra conferme e smentite, il Milan e Ralf Rangnick si avvicinano sempre di più. Da una parte all'altra la corsa è quella a dire di no, che è ancora presto, che si aspetterà di finire il campionato. Anche perché i rossoneri di Pioli sono impegnati in un finale di stagione nel quale l'Europa League è un obiettivo concreto. Ma il tema del giorno è sempre più l'arrivo del tedesco, che rappresenterà l'ennesima svolta (la terza con Elliott) nella storia recente dei rossoneri.

I giovani ci sono. Allenatore di concetto e fautore della linea verde, Rangnick troverà già tanto materiale su cui poter lavorare. Anche, va detto, alla luce dell'ottimo lavoro di Pioli. Donnarumma, appena 21 anni, è un pilastro da cui ripartire. Ma le buone prestazioni recenti di Ismael Bennacer e Alexis Saelemaekers non possono che far sorridere. Inutile soffermarsi troppo su Theo Hernandez, la vera nota lieta di stagione. E non si può immaginare un Milan che non riparta dal capitano Romagnoli, così come dalla rivelazione Rebic. O infine da Calhanoglu, che secondo alcune fonti sarebbe già stato contattato direttamente dal tedesco.

Kjaer in bilico? Ibra al bivio. L'esempio del danese è perfetto per immaginare il nuovo corso: prestazioni alla mano, in questo momento il riscatto non dovrebbe essere in discussione. Però la carta d'identità recita 31 anni. E per questo motivo è probabile che non avverà. Complicate anche le conferme di Biglia, Bonaventura e Musaccio. Poi c'è Zlatan Ibrahimovic: se ne continuerà a parlare, ma non è solo questione di età. C'è il dato degli anni, davvero troppi per rientrare nella filosofia Rangnick. Ma c'è anche un fattore di peso nello spogliatoio: difficile, per chi vuole progettare tutto nei minimi dettagli, convivere con una personalità così debordante.

Coloro che sono sospesi. Fin qui, abbiamo sciorinato le certezze, o quasi tali, in un senso o nell'altro. Poi c'è la lunga lista di chi dovrà sgomitare per la conferma. Su tutti, Lucas Paquetá: per anagrafica rientra nei canoni di Rangnick, ma è chiamato a uno scatto che non abbia il sapore del canto del cigno. Dovrebbe essere più semplice la permanenza di Rafael Leao, così come quella di Castillejo. Capitolo terzino destro: più Conti che Calabria, nel futuro del Diavolo. Incognita doppia K a centrocampo: sia Kessie che Krunic sono tra coloro che son sospesi. Discorso simile per Duarte: l'età è dalla sua. Basterà?

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