Il calo drastico con De Rossi e l'ostacolo ingaggio: Roma, il riscatto di Lukaku è più lontano

Da quando Romelu Lukaku si è messo addosso la maglia della Roma ha realizzato 18 gol, di certo non pochi, ma quasi tutti sono stati messi a segno durante la gestione José Mourinho. Quella Roma, baricentro basso e tanti palloni in verticale, più pericolosa sulle palle inattive che con trame di gioco elaborate, si appoggiava molto su sul centravanti, proprio per questa ragione. Big Rom era senza dubbio il calciatore più importante per il (non)gioco di quella squadra. Con l'arrivo di Daniele De Rossi, a gennaio scorso, la produzione di gioco è corposamente aumentata, ma il rendimento dell'ex Inter è clamorosamente calato.

I numeri
In 25 partite sotto la guida di Mourinho, Lukaku è entrato nel tabellino per ben 14 volte in appena 25 partite, vale a dire una media di oltre un gol ogni due partite: 0,56 reti per match. Nel 2024, con la nuova guida tecnica, è invece cambiato tutto. Soltanto 4 reti in 15 partite, per di più neanche decisivi, una media praticamente dimezzata (0,31) e la sensazione che troppo spesso l'attaccante belga sia sembrata un corpo avulso rispetto al resto della squadra.

Il riscatto è lontano
Così, tenendo luce anche di quanto dovrebbe sborsare la Roma per riscattarlo, è scontato dire che la permanenza appare molto, molto complicata. La Roma ha prelevato Lukaku in prestito l'estate scorsa, ma per acquistarne il cartellino dovrebbe versare ben 43 milioni di euro nelle casse del Chelsea. In più c'è la questione ingaggio. Quando Lukaku ha firmato, ad agosto, il club giallorosso poteva beneficiare del Decreto Crescita, ma per chi firmerà contratti da quest'anno in avanti non ci saranno più sgravi fiscali: i 7,5 milioni netti (9,8 milioni lordi col Decreto Crescita) di quest'anno si trasformerebbe in una cifra troppo elevata al lordo. Sia sul piano sportivo che su quello economico, dunque, il riscatto di Lukaku potrebbe non convenire a nessuno.