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Inter, con la Salernitana la vendetta degli Inzaghi. Simone e il record di Conte: c'è una differenza

Inter, con la Salernitana la vendetta degli Inzaghi. Simone e il record di Conte: c'è una differenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 14 febbraio 2024, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Walter Sabatini ha tolto le castagne dal fuoco alla famiglia Inzaghi e dato una motivazione in più all'Inter per fare un sol boccone della Salernitana. Intendiamoci: si parla di due professionisti, Simone non si sarebbe fatto certo scrupoli nell'affrontare Filippo, come del resto nei tre precedenti. Se però la partita di venerdì a San Siro si fosse rivelata la goccia per l'esonero del fratello maggiore, un po' di dispiacere ci sarebbe stato. Caso risolto? Più o meno: SuperPippo, che aveva visto il mercato e capito l'andazzo, non ha nascosto il dente avvelenato nei confronti del suo ormai ex dirigente. Al Meazza, così, oltre ai tre punti ci sarà il potenziale retrogusto della vendetta familiare.

Dumfries e Arnautovic: sarà mini turnover. Per stilare la formazione è ancora presto: l'Inter è tornata ad allenarsi solo ieri, è pronta a riabbracciare Davide Frattesi che rientrerà in gruppo tra oggi e domani, allenamenti decisivi perché Simone Inzaghi sciolga i dubbi. Rispetto a Juventus e Roma, però, dovrebbe esservi più di una novità: il ritorno da titolare di Denzel Dumfries è altamente probabile, così come una nuova chance dall'inizio per Marko Arnautovic al posto di uno fra Lautaro e Thuram. Possibile anche rivedere Klaassen - era successo già all'andata e Mkhitaryan dovrà pur rifiatare - come Carlos Augusto e Bisseck. Il vantaggio in classifica non consente di sedersi sugli allori, ma di stabilire qualche priorità: tra i granata e l'Atlético Madrid, in fin dei conti, è sempre stato facile quale gara stimolasse di più Inzaghi. Figuriamoci adesso.

Il record di Conte e una differenza. Non che in campionato il tecnico dell'Inter abbia particolari intenzioni di frenare. C'è un altro piccolo sassolino che potrebbe volare dalle sue scarpe di ex centravanti. A oggi, la squadra nerazzurra viaggia due punti più lenta del Napoli dell'anno scorso, ma esattamente alla stessa velocità della Juventus 2013/2014: 60 a 60 dopo ventitré partite disputate in campionato. I bianconeri chiusero quella stagione a quota 102: soffiare il record di punti in Serie A al suo predecessore, col quale è stato spesso confrontato e non sempre per fargli i complimenti, avrebbe un sapore dolcissimo per Inzaghi. Con una differenza non da poco: Conte sacrificò sull'altare della tripla cifra qualsiasi velleità europea - comunque non il suo forte - salutando la Champions ai gironi e concludendo la campagna continentale in semifinale di Europa League, persa contro il Benfica. Dubitiamo che, solo per togliersi uno sfizio, Simone Inzaghi possa davvero pensare una cosa del genere: la seconda stella è un po' più vicina e Londra un traguardo da cui non farsi abbagliare, ma neanche da cestinare nel cassetto dei sogni impossibili.

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