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La Primavera che verrà: Roma, competitiva come sempre

 La Primavera che verrà: Roma, competitiva come sempreTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 4 settembre 2018, 19:422018
di Alessio Calfapietra

Una cosa è certa: a Trigoria il livello delle giovanili si è sempre mantenuto altissimo. Lo scudetto vinto nel 2016, l'accoppiata Coppa Italia-Supercoppa nel 2017 e, soprattutto, un numero impressionante di giocatori riversati nel professionismo. Quando poi si completa il passaggio dalla Primavera alla prima squadra, i risultati sono a dir poco rosei. Totti, De Rossi, Florenzi e da ultimo Lorenzo Pellegrini: a loro guarda Luca Pellegrini che, smaltiti i problemi fisici, sogna di ritagliarsi un posto tra i grandi.

Inutile a dirsi, l'allenatore è sempre Alberto De Rossi, una vita spesa nel vivaio romanista e da quindici anni alla guida della massima formazione giovanile. L'ultima stagione non è stata all'altezza, eliminazione nella doppia sfida dei play-off ad opera della Juventus ed un senso di incompletezza che dovrà presto essere metabolizzato, in vista di un'annata che si annuncia al top delle aspettative e della qualità dell'organico.

Il portiere titolare dovrebbe essere Stefano Greco (19), ormai un habitué a queste latitudini. Dietro di lui scalpita Matteo Cardinali, campione in carica con l'under 17 e di ritorno dal ritiro con la prima squadra. Sullo sfondo anche i diciottenni Alessio Pagliarini ed Emanuele Zamarion.

In difesa il calibro pesante è senza dubbio William Bianda (18), già esordiente nella serie B francese con il Lens. Un investimento pesante da parte di Monchi che si aspetta una progressiva salita alla corte di Eusebio Di Francesco. Accanto a lui confermato il fuoriquota Riccardo Cargnelutti (19), ci sono inoltre Daniele Trasciani (18), di ritorno da Cesena, e due ragazzi con lo scudetto sul petto quali Alessio Santese (17) e Valerio Coccia (17).
Elevatissimi gli standard sulle fasce. Francesco Semeraro (17), al secondo anno con De Rossi, e Riccardo Calafiori (16), autentica gemma del vivaio, si contenderanno l'out sinistro ripetendo la stessa situazione della nazionale under 17. Sull'altro versante rimane stabile Devid Bouah (17), il cui alter ego sarà il coetaneo Stefano Parodi.

Stefano Ciavattini, andato a cercare fortuna alla Reggina, non è certo un nome facile da sostituire dato il peso specifico. Come l'eclettico Lorenzo Valeau, un preziosissimo jolly che da quest'anno si misurerà con la serie cadetta nelle file dell'Ascoli. Indolori le partenze di Lirim Kastrati e Matias Nani, mai ritenuti parte integrante del progetto, ha fatto invece discutere l'addio di Francesco Laurenzi (17), capitano della truppa di Baldini che ha trionfato nel campionato di categoria.

A centrocampo non si respira certo un'aria nuova. Il trittico formato da Andrea Marcucci (19), fresco di convocazione con l'Italia under 20, Salvatore Pezzella (18) e soprattutto la stella Alessio Riccardi (17) rappresenta l'asse portante della mediana. In attesa del pieno recupero dell'italo-marocchino Zakaria Sdaigui (18) e potendo contare sull'affidabilità del belga Keres Masangu (18). Dietro di loro una schiera di calciatori promossi dalla squadra under 17 vale a dire Pier Luigi Simonetti, il nazionale Jean Freddi Greco, Luca Chierico e Gianmarco Meo. Suscita curiosità l'arrivo del primo americano nella storia capitolina, Gennaro Nigro (18), direttamente dai centri di formazione a stelle e strisce.
Appare improbabile l'utilizzo del neo azzurro Nicolo'Zaniolo, per quanto ancora in età da fuoriquota, mentre risulta fuori dai piani l'italo inglese Dario Vittorio Meadows.

Come sempre sontuoso il parco attaccanti. Salutati temporaneamente Antonucci e Keba Coly, l'allenatore potrà contare ancora sullo sloveno Zan Celar (19), undici reti lo scorso anno e tanta voglia di ripetersi. Lo affiancheranno nel tridente Ludovico D'Orazio (18) e Gianmarco Cangiano (17), talento esplosivo nato a Napoli. Non mancano le alternative: dal coetaneo olandese Vicente Besuijen, al centravanti Flavio Bucri (18), all'estroso Andrea Silipo (17), protagonista nella vittoria scudetto, passando al nipote d'arte Nicolò Buso, punta esterna nata nel 2000 in arrivo dal Cesena, fino a Mory Bamba (16), ivoriano che sin da ragazzino ha viaggiato a medie goal mostruose.

Si tratta dunque di una rosa ampia e di qualità. Il lavoro in entrata si è limitato ad un paio di pedine visto che all'ottima base di partenza è bastato aggiungere l'ossatura della formazione under 17. Un mix che si prospetta esaltante, tocca all'esperienza di De Rossi saper miscelare tutti questi ingredienti e tornare a contendere il titolo alle grandi favorite Inter ed Atalanta.