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La Roma dei "giganti": quinta squadra in Europa per duelli vinti di testa

La Roma dei "giganti": quinta squadra in Europa per duelli vinti di testa
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 2 aprile 2020, 16:48Serie A
di Dario Marchetti

Paese che vai, usanza che trovi. Detto al quale è dovuto sottostare anche Paulo Fonseca. Il tecnico della Roma, non solo ha dovuto adattare il suo gioco a un calcio più tattico, ma lo ha plasmato anche su calciatori differenti rispetto a quelli che era abituato ad allenare. La differenza sostanziale, infatti, è nella fisicità di una squadra come quella giallorossa rispetto al suo ultimo Shakhtar. Prendendo l’undici tipo capitolino di quest’anno (Pau Lopez, Santon, Mancini, Smalling, Kolarov, Veretout, Cristante, Zaniolo, Pellegrini/Mkhitaryan, Kluivert e Dzeko) si nota subito come la statura dei calciatori sia decisamente importante con un altezza media di 186 cm se c'è Pellegrini in campo o di 185 se al posto del sette giallorosso dovesse giocare Mkhitaryan. Solamente tre calciatori (Veretout, Kluivert e proprio l’armeno) sono al disotto del metro e ottanta. Tutto questo si riflette anche in campo rendendo la Roma quinta squadra d’Europa per duelli aerei vinti (con uno score del 55,5% sul totale). Prima dei giallorossi ci sono Athletic Bilbao, Real Madrid, Parma e Juventus.


CONFRONTO - Dunque tre italiane nelle prime 5 posizioni che spiegano anche le scelte di mercato volte a dare fisicità alla squadra. Facendo un passo indietro nella storia di Fonseca, però, ci si rende conto abbastanza facilmente come questo dato vada in controtendenza con le abitudini del tecnico. Nell’undici titolare della passata stagione, ad esempio, l’altezza media dello Shakhtar era di 179 cm e solamente un giocatore dal centrocampo in su superava il metro e ottanta. Da Taison a Marlon, passando per Moraes e Patrick erano tutti brevilinei e pronti a muoversi tra le linee. Con queste caratteristiche nella Roma ritroviamo Kluivert e Under, ma solo il primo si può definire un titolare. Anche per questo dunque il gioco di Fonseca, soprattutto in fase offensiva, ha avuto più difficoltà ad attecchire sui calciatori e non è un caso che funzioni meglio con un giocatore come Mkhitaryan. D’altronde lo ha detto lo stesso armeno: “Il gioco del mister rispecchia le mie caratteristiche”. A buon intenditor poche parole.

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