Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

LIVE TMW - Commisso: "Ho già speso 200 milioni. Mai nessuno l'ha fatto al primo anno"

LIVE TMW - Commisso: "Ho già speso 200 milioni. Mai nessuno l'ha fatto al primo anno"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 3 agosto 2020, 17:02Serie A
di Andrea Losapio

15.55 - Tra cinque minuti, sui canali ufficiali della Fiorentina, parlerà il presidente Rocco Commisso.

16.01 - Inizia a parlare Rocco Commisso. "Il momento più bello è il primo giorno, con l'accoglienza avuta da me e dalla mia famiglia. Poi abbiamo incominciato a prendere soldi dall'America, dall'Italia, aiutando gli ospedali a Firenze. Ricordo le mascherine che abbiamo mandato a Gioia Marina. E poi quando ci siamo salvati dalla possibilità di andare in B. Nelle ultime sette partite abbiamo giocato bene, siamo arrivati al posto che la Fiorentina si merita".

Quali sono le cose positive e gli obiettivi?
"La tifoseria, non lo avevo capito prima di venire a Firenze, non conoscevo l'importanza della Fiorentina per i suoi cittadini. Negativa era la situazione della squadra, abbiamo accelerato molto per comprare la Fiorentina nello spazio di due-tre settimane. Pensando a Milan, Inter o Roma... Gli accordi si fanno in mesi e non vanno avanti. Prima del nostro arrivo i ricavi della Fiorentina erano andati giù, in dieci anni. Oggi un giocatore che potevi comprare a 20 milioni ora costa il doppio, minimo. Con i ricavi andati indietro e con i costi del calcio e dei giocatori, siamo molto molto più messi male rispetto a dieci anni fa. Abbiamo ancora quaranta giocatori, non lo sapevo precisamente che dobbiamo fare questo grande grande lavoro per potere aiutare la squadra a ridurre i costi dell'ingaggio e portare questi in qualche altro posto oppure venderli. Il management è stato tutto cambiato, con Joe Barone, Pradè, altra gente se n'è andata, c'è stata una rivoluzione manageriale e stiamo andando avanti".

Rifaresti le dichiarazioni dopo Juventus-Fiorentina?
"Forse avrei dovuto parlare più piano e non gridare, ma il concetto è che andando nello spogliatoio ho visto i ragazzi depressi e arrabbiatissimi. Parlo tipo Dragowski. Come ex capitano della mia squadra, 50 anni fa, mi andava di prendere le difese della squadra e dei giocatori. Ho visto molte cose, dall'arbitraggio incominciato con il Napoli - e i tifosi lo ricordano, con Mertens - ed è continuato, continuato, continuato. Sia Pezzella, Ribery, Chiesa, ci hanno menato e non mi è piaciuto affatto. Ho sbottato. Volevo ricordare che la legge sugli arbitraggi dev'essere uguale per tutti. Come me, come la Juventus, come il Napoli, come il Lecce, come il Genoa. Tutti devono essere trattati lo stesso. Io questo non l'ho visto. Faremo raccomandazioni pubbliche per far sì che il calcio italiano vada avanti. Le televisioni parlano male del calcio italiano, della quantità di rigori, perché l'arbitro alle volte va al Var e altre no. Manderò delle raccomandazioni scritte a Gravina e Nicchi, responsabili degli arbitri in Italia".

Più difficile gestire Mediacom, 4800 dipendenti, o la Fiorentina?
"Tra quattro giorni noi pubblichiamo i risultati di Mediacom del secondo bimestre. Sono buonissimi, sarà il novantaquattresimo trimestre consecutivo dove abbiamo migliorato il fatturato rispetto all'anno scorso, in un clima economico che è il peggiore della mia vita. Mediacom è come un orologio svizzero, è facile progettare e ricevere risultati, non so se è fortuna oppure è sapere fare, penso tutte e due. È considerata come una delle migliori società per risultati ottenuti in qualsiasi ramo. Se poi parliamo di telecomunicazioni e dell'intrattenimento, molte compagnie più grandi non hanno fatto bene come noi. Siamo un'eccezione nei nostri campi. Nella Serie A, o nella Fiorentina, io sto spendendo il 97% del mio tempo. La Fiorentina, rispetto alla Mediacom, è piccolissima: ma prende molto del mio tempo perché questo è il calcio. Speriamo di potere andare in vacanza nel futuro, quando so che tutto va bene...".

Parliamo degli allenatori.
"Io ho questa predisposizione di ritenere di non mandare via le persone. Io non sono qui come manager, come leader, come capitano, come vuoi chiamarmi, Ceo, presidente, Rocco. Non mi piace mandare via gente, non mi piace rovinare la carriera a nessuno. So che le decisioni che prendo io avranno un potenziale risultato per le famiglie di quelli che lavorano per me. Il calcio è differente, lo sto vedendo. Solo quest'anno ci sono stati dieci esoneri, in certe squadre come il Brescia e il Genoa ci sono stati più di un cambio. Abbiamo comprato la Fiorentina velocemente, cambiato il direttore sportivo: non ho incontrato nessun altro, sono contento di Daniele, lo abbiamo preso, ha detto sì. Due settimane dopo, siccome Montella era in vacanza in Tibet, lui è venuto da me a New York e abbiamo riconfermato Montella perché io voglio dare opportunità e che lavorando per me si può stare bene. E poi c'era un contratto di tre anni. Poi è successo quel che è successo, a dicembre noi avevamo 17 punti in 17 partite, media di 1. Quello che si vedeva era che Montella aveva inanellato 4-5 partite molto molto negative, specie quella con la Roma dove abbiamo perso 4-1 che non mi è piaciuta affatto. Mi hanno portato 2-3 nomi, Pradè e Joe Barone, io ho deciso di andare avanti con Iachini. Grazie al Signore, le cose sono andate benissimo. Parliamo di Iachini e la decisione fatta su Iachini: alle volte leggo cose non vere, almeno non tutte. Prima di tutto Iachini, in 21 partite, ha preso solamente 20 gol, ha avuto la miglior difesa della Lega di A, una cosa che mi fa molto molto piacere. Otto volte non ha preso gol. La differenza gol era -7, con Iachini siamo arrivati a +3, meglio del Verona di Juric. La cosa bellissima è che Iachini ha perso 5 partite: la Juventus 6 partite, la Lazio 6 partite, il Napoli 7 e la Roma 8. Due o tre squadre hanno fatto meglio. Posso continuare ma la differenza è stata sostanziale, molto importante. Quando uno ha l'opportunità di venire a lavorare con me e ottiene i risultati è giusto tenerlo. C'è gente che lo critica, è vero che c'è stato un sondaggio che il 55% sono in favore, 45% no. Ma voglio domandare: quelli contrari quali idee hanno? Sapendo Firenze e sapendo le critiche, forse il 45% ci sono cinque-dieci nomi. Vuol dire che la decisione su Iachini convince la stragrande maggioranza dei tifosi".

Quali sono gli obiettivi?
"Voglio essere la prima squadra nel mondo, contenti? Sto scherzando. Noi abbiamo studiato scrupolosamente quello che han fatto i presidenti il primo anno. Perché non possiamo fare come l'Atalanta? Ragazzi e ragazze, Percassi ha giocato a pallone, sa molto più di me. Il primo anno era in B, poi è salito in Serie A. Poi dodicesimo, quindicesimo, diciassettesimo, sedicesimo... Nel caso di Percassi ci sono voluti sei anni per arrivare al quarto posto. Nel caso di Saputo, a Bologna, fino a oggi non ha mai fatto 49 punti come quest'anno. E Saputo è la più ricca famiglia italiana in Canada. Vuol dire che Rocco ha fatto meglio di Atalanta e Bologna. Parliamo di Lazio e Napoli? La Lazio è stata presa e Lotito l'ha portata al decimo posto, poi diciassettesimo, poi terzo posto, dodicesimo, decimo, dodicesimo: una media di undicesimo, dodicesimo, nello spazio di sei anni. Rocco lo ha portato al decimo. Poi il Napoli era in C, in B, non so cos'è stata per 2-3 anni: poi ottavo e dodicesimo. Io posso continuare. Il Sassuolo ha fatto 2 punti in più di noi, ma Squinzi è stato in C e in B. Il Torino di Cairo... Parliamo della Fiorentina, visto che qualcuno dice che Rocco non sta andando come i Della Valle. Loro hanno comprato la Fiorentina con niente, o forse con poco più di niente. In Serie A, al primo anno, ha fatto 42 punti e sedicesimo posto. Perché tutti questi grandi presidenti, queste grandi aziende, sono più bravi di noi? Perché i giornali non scrivono che è un successone, pure con la disgrazia dei tre mesi di Montella, pure con il Covid. Sei ragazzi lo hanno avuto, il nostro allenatore ha avuto il Covid. Perché non si dice la verità? I dati sono quelli che sono. Qualcuno che fa il giornalaio, che parla in radio, che fa il tifoso. Io non so quello che so io, se dico qualcosa di sbagliato viene a dirmi. Nessuno può farsi i fatti suoi senza quelli veri. Pochissimi presidenti, pochissimi cambiamenti di proprietà hanno fatto i risultati di Rocco. Io non ho i legali della Juventus, non ho i ricavi dell'Inter, Roma, Napoli, Milan, Atalanta e Lazio, è difficoltoso arrivare in certi livelli. L'Inter ne ha 400, noi meno di 100: se uno è intelligente e capisce come cammina il calcio, con il fair play finanziario. Non è un buon business perdendo 50 milioni di euro all'anno, non lo farò mai. I soldi non sono un problema? Sì, è vero. Ma non li butto. Quando i Della Valle mi han chiesto i soldi, sono arrivati in 24 ore. I soldi sono pronti per investire, non per perderli. Nel centro sportivo, nello stadio. I soldi sono messi a disposizione per fare la squadra più forte a gennaio: a oggi, lascia che lo dica, sono stati portati in Italia cash sono 200 milioni. Poi ci sono i calciatori a gennaio, più il centro sportivo. Poi ce ne sono 70-80 spesi a gennaio, 280. Poi il centro che costa 70-80. Certo sono sicuro che i giocatori siano forti e bisogna aspettarli. Devo dire ai nostri tifosi che nessun presidente, al primo anno, li ha portati in Italia. Forse forse Suning dell'Inter. La voglia è di fare meglio, vorrei vincere domani. Però sono pure pratico e capisco che è difficile arrivare al secondo anno nei primissimi posti perché c'è competizione. Ci sono anche gli altri, non posso rassicurare nessuno che saremo sempre vincitori. Io voglio stare nel lato sinistro della classifica, a questo siamo arrivati, poi di fare meglio. Poi tutti quanti abbiamo i sogni, non è quello di arrivare al nono, ma di fare meglio".

E sul mercato?
"Non dirò niente. Perché gli incontri con Joe Barone e Pradè non sono ancora stati fatti. Se io voglio un calciatore e lo dico, poi il prezzo raddoppia. Non sono stupido".

Qual è la situazione di Chiesa?
"Io non l'ho mai criticato, ci vogliamo bene ed è un ragazzo in gamba. Io l'ho tenuto e credevo fosse la cosa migliore da fare l'anno passato. Non potevo presentarmi a Firenze vendendo il mio più grande asset. È stata la decisione giusta, qualcuno capisce quanto fosse importante mettere il piede giusto a Firenze. Abbiamo parlato con Chiesa, con suo padre: ora può andare, se i soldi sono giusti per noi. Dobbiamo parlare con lui e capire cosa vuole fare lui, ora non voglio più parlare di questo".

Parliamo di Amrabat...
"Ho detto a Pradè di prendere questo ragazzo, se possibile, e lo ha fatto. È stato l'unico che ho detto "andate a prenderlo perché lo voglio". Gli altri li scelgono Barone e Pradè. Per il resto sono errori loro. Forse sono stati fatti due sbagli, tipo Pedro, ma anche buoni acquisti fatti. Nei report vedo che ogni settimana viene dato alla squadra, sul lavoro di Pradè, di Joe, non lo annuncio pubblicamente. Me lo tengo io".

Castrovilli e la maglia numero 10?
"Se la deve meritare chi la porta, visto che l'ha avuta Antognoni. Non è giusto che sia una mia decisione, dev'essere di Iachini con Pradè e Joe. Tutti credono che la maglia vada a Castrovilli io sono contentissimo".

Come valuti il bilancio di quest'anno?
"A livello finanziario è stato un po' male. È arrivato il Covid, le novità sullo stadio non ci sono come dovevano essere, bisogna capire se prendiamo tutti i diritti televisivi. Come negli altri sport, parlo dell'America, sta succedendo la stessa cosa. Esiste pure lì, la situazione finanziaria di ogni sport è quella di sei mesi e di otto mesi fa. Le valutazioni dei club sono diminuiti, i valori anche. Quello che abbiamo speso a gennaio oggi li potevo prendere a meno. La Fiorentina è fortunata, perché più o meno con la Mediacom le cose vanno bene. Non ho problemi finanziari, ma ci sono altre società che non sono messe bene come la mia. Indipendentemente. I tifosi possono dire che non ci sono svolte negativissime nelle capacità economiche della Fiorentina. Ma anche qui, non è che non ci sono problemi con i soldi. Qualche stupido ha continuato a dirlo. Essere forti economicamente non vuol dire non avere problemi con i soldi. Ho sentito queste stupidaggini continuamente. Ragazzi, fate i bravi, visto che siete intelligenti. Ma qualcuno, furbo, vuole mettere parole in bocca che non ho mai detto".

Ci sono possibili arrivi in dirigenza?
"C'è un grande lavoro anche qui, a Mediacom, forse nessuno lo sa. Con i manager, incluso io. Ci sono oltre dieci persone che ogni tanto aiutano con la competenza. Legale, finanziaria, manageriale, c'è sempre aiuto dato dall'America. È importante riconoscerlo, c'è gente che lavora con me da tanti anni. Joe Barone da 3-4 anni, Pradè un anno, quelli che sono qui stanno con me da 15-20-25 anni. Vorrei che qualcuno riconosca il lavoro aiutando la Fiorentina dall'America".

Cosa potete fare per crescere di nuovo come Lega?
"Secondo me dovrebbero fare una sede a New York, non è stata fatta. Le altre grandi leghe, Spagna, Germania, Inghilterra, ce l'hanno. Poi c'è stato il Covid, il casino della pandemia. La cosa importantissima che si deve trasmettere al mondo fuori dall'Italia, è che quando si gioca, si tratta, si va avanti... le regole devono essere uguali per tutti. Credo che la reputazione dell'arbitraggio italiano deve cambiare. Non è accettabile che continui a essere ultima negli stadi dei grandi paesi d'Europa. Non è accettabile che in confronto alle altre leghe che non si va avanti, specie in questa situazione economica, per le infrastrutture. Non solo alla politica del calcio, ma a quella italiana, fino al più alto possibile. Se ci lasciano fare, Serie B, Serie A, tutti: se spianano la via si può rinnovare e dare lavoro alla gente che non ne ha, per fare gli stadi, l'essenza del nostro sport. Non possono esserci stadi vecchi. Per favore, aiutateci, è il vostro lavoro, politica italiana, di permettere investimenti. E per dare lavoro alla povera gente, noi non stiamo domandando soldi pubblici. Ma se porto benefici alla città di Firenze mi aspetto contributi dalla città di Firenze. Ma perlopiù sono soldi privati. Io sono in Italia per fare soldi con le infrastrutture. Ma siete matti tutti? Io voglio dare all'Italia qualcosa di bello e che in cinquant'anni dica "questo l'ha fatto Rocco, è un regalo a Firenze". Non li metto nelle tasche o li porto in America".

Proprio sulle infrastrutture...
"Le parole di Pessina erano incoraggianti, diceva che si va avanti senza problema per il centro sportivo. Speriamo che sia la verità e che non ci siano altri problemi, paletti inaccettabili per la Fiorentina. Dopo un anno siamo ancora a quel punto. Avendo fatto la battuta per non andare in vacanza... Se le cose non vanno come devono andare, a piacere giusto e non mio, e se i costi aumenteranno c'è anche la possibilità che l'investimento a Bagno a Ripoli non si farà. Io sono disposto a spendere, a fare qualsiasi cosa, come alla Mercafir. Sono una persona molta pratica, so come negoziare, quando farlo. Se le cose sono giuste dico sì, altrimenti dico no. Loro devono fare il loro lavoro, io fare il mio. Se loro mettono paletti è giusto che ci mettano soldi loro. Io posso anche andare via e non fare niente a Bagno a Ripoli".

Qual è la situazione stadio?
"Vorrei parlare ancora di Centro Sportivo. A Mediacom abbiamo investito 3 miliardi di euro, 100 milioni l'anno. Ci impiego 20 ore a decidere cosa fare. Venti ore. Ma nessuno viene a dirmi "No Rocco, non puoi fare questo". La politica per me ha già perso molta credibilità nei miei confronti. Ci sono cose che stanno succedendo a Roma, con il PD, con Nardella, con Renzi, con la Soprintendenza. Prima che si faccia una conclusione devo guardare a dove andiamo. C'è bisogno di troppo tempo in Italia per arrivare a una cosa giusta. Le leggi devono essere uguali per tutti, non una cosa a Milano, una a Torino, una a Bergamo o una a Firenze. Io non so quello che succederà, spero che qualcuno si metta in mente che lavora nella politica, di aiutare gli investimenti per mandare avanti la nostra situazione economica. Certe volte devono fare decisioni non belle. Bisogna farle velocemente e con qualcuno che si arrabbia. Non vedo perché gli investimenti non si possano fare il prima possibile".

Finisce la conferenza stampa di Rocco Commisso.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile