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LIVE TMW - Venezia, Modolo: "La società supporta tanto nei momenti difficili, è fondamentale"

LIVE TMW - Venezia, Modolo: "La società supporta tanto nei momenti difficili, è fondamentale"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 9 novembre 2021, 10:41Serie A
di Giuseppe Malaguti
Diretta scritta su TUTTOmercatoWEB.com. Premi F5 per aggiornare!

09.45 - Ha ottenuto il suo primo gettone in Serie A, completando una cavalcata storica. Marco Modolo, difensore centrale e capitano del Venezia, ha giocato dalla D alla A in tutte le categorie con la maglia arancioneroverde. Il classe '89 farà il punto della situazione in conferenza stampa dopo la vittoria sulla Roma. Segui la diretta testuale su TuttoMercatoWeb.com.

10.06 - Tutto pronto per la conferenza stampa.

Come stai fisicamente? Ti ha emozionato il coro "c'è solo un capitano" del Penzo domenica?
"Adesso sto bene, ho avuto uno stiramento in ritiro, poi ho avuto qualche problema al ginocchio e successivamente l'influenza. Ora finalmente è un mese che lavoro bene e mi sento bene. Domenica è stato molto bello, i tifosi mi hanno dimostrato il loro affetto e supporto anche se per questi mesi non ho giocato".

Ceccaroni voleva ridarti la fascia quando sei subentrato, il gesto? Che effetto fa passare dagli stadi di D alla A?

"Quello di Pietro è stato un bellissimo gesto, anche se non si poteva. Fosse stato possibile il cambio gliel'avrei lasciata, per il giocatore che è, per l'uomo e per il gesto che voleva fare. E' un ragazzo umilissimo, sono contento che quest'anno la fascia sia sua, si sta alternando con Molinaro. Dalla D alla A sembra passata un'eternità, ma in realtà non è passato così tanto tempo. Credo che alla fine sia in D che poi in C, in B e in A credo nessuno si aspettasse la scalata. C'era però, almeno a livello personale, la sensazione di essere al posto giusto al momento giusto, con un progetto importante per arrivare a traguardi importante. Siamo passati ai pochi spettatori della D allo stadio pieno in A con tanti bambini con le maglie del Venezia, credo che a Venezia fosse davvero dai tempi di Recoba che non ci fosse questa atmosfera, ti fa capire quello che è stato fatto in questi anni, credo sia il senso più profondo di quello che abbiamo fatto. Vedere l'ambiente che cresce intorno è qualcosa di speciale".

Hai sfiorato anche il gol all'esordio in A?
"Io e Lotti (preparatore dei portieri ndr) ogni tanto parliamo, prima della partita mi ha abbracciato e mi ha detto che si aspettava il mio esordio anche con gol decisivo. Poi mi ha detto che non potevo cambiare quanto detto (ride ndr), è stata una bella cosa".

L'esordio è ancora nel cuore?
"Il Marco bambino sognava questo momento, il 27 maggio l'avevamo conquistata e il 7 novembre ho esaudito quel sogno che è un po' di tutti coloro che iniziano a giocare a calcio. Sicuramente è stata una giornata speciale e abbiamo fatto una vittoria importantissimo, le due cose hanno combaciato e quindi mi terrò dentro la cosa per sempre".

Emotivamente come hai vissuto questa attesa?
"Il momento è stato bello sudato, è anche vero che ho avuto quei due tre problemi, non sempre ero disponibile o al 100%. In questo anno e mezzo ho imparato a conoscere il mister, c'era poco da dire, a 32 anni capisco da solo che c'è un tecnico che fa le sue scelte in base a cosa è meglio per la squadra. Devi allenarti al massimo per poter sfruttare il momento in cui il tecnico ti dà una possibilità. Tutti vorrebbero giocare di più, ma in primis c'è il bene della squadra, è stata la forza dei nostri gruppi, chi non gioca fa il tifo per chi gioca. Ho aspettato il mio turno con pazienza, poi chiaramente ci sono giorni un po' più neri perché lavori bene e vedi che il tuo turno non arriva, però il giorno dopo passa e ti rimetti a lavorare. Non c'ero tanto abituato perché in questi anni per fortuna ho giocato sempre, però anche con età ed esperienza ti aiutano a capire che viene prima la squadra".

Che rapporto hai con i compagni di reparto?
"Tra centrali abbiamo davvero un bellissimo rapporto, ho tre compagni di grandissimo livello. Caldara se è qui è solo perché nelle ultime stagioni è stato sfortunato e ha bisogno di continuità, non è un caso che nelle prime partite abbia fatto un po' più di fatica, adesso sta facendo prestazioni incredibili e ha ritrovato la forma migliore, ha tutto il tempo per tornare tra i più forti d'Italia. Ceccaroni l'ho visto arrivare dal Padova dopo l'infortunio di Marino, doveva essere un po' un gregario ma ha avuto una crescita importante, è un ragazzo intelligente, con potenziale, mi aspettavo questo impatto con la A perché è tecnico, tatticamente intelligente. Svoboda è tra i ragazzi con cui ho legato di più, in ritiro siamo compagni di stanza, si è visto fin da subito che era molto forte, era normale non potesse giocare subito, aveva bisogno di un periodo di adattamento, son felice di avere compagni così nello stesso ruolo. L'obiettivo è prendere meno gol possibili e stiamo lavorando bene, se riusciremo nell'obiettivo saremo molto felici".

Come si ricrea l'alchimia ogni anno con i tanti innesti?
"Lì ci vuole anche un po' di fortuna, ogni anno abbiamo avuto diversi innesti, ma il gruppo storico è sempre stato un gruppo sano che ha aiutato i nuovi ad inserirsi al meglio. Fortunatamente faccio fatica a ricordare qualcuno che remava contro il gruppo negli ultimi anni, ci vuole abilità anche da parte dei direttori nella scelta degli elementi".

Com'è stato quest'anno ricreare l'alchimia con tanti stranieri?
"Abbiamo dovuto lavorare molto sul non creare gruppetti in spogliatoio che era una cosa facile potesse avvenire, venendo da campionati diversi magari gli americani o chi arrivava dal campionato belga per dire potevano stare tra di loro. Questo non è avvenuto, abbiamo cercato di mescolarci, a tavola per dire siamo tutti mischiati, si cerca di andare fuori spesso assieme per creare gruppo, è stato uno sforzo maggiore ma che adesso sta dando frutti. E' anche un piacere conoscere altre mentalità, impari a conoscere il loro modo di vedere le cose e vivere il calcio, serve anche aprirsi alla loro mentalità perché non è detto che solo la nostra sia quella giusta, magari c'è solo un modo diverso di vivere il calcio e poi danno il massimo in campo, come sta avvenendo".

Ci racconti i momenti chiave di questa cavalcata?
"Il primo momento chiave fu l'arrivo di Inzaghi, fece capire che per arrivare a obiettivi importanti tutta la società doveva essere improntata in un certo modo. Poi sicuramente il fatto di quei playout che apparentemente potevano sembrare negativi ma poi con il ripescaggio ha dato un segnale forte a tutto l'ambiente su come non fosse quella la strada giusta da intrapredere. Poi la Serie A, l'ultima stagione sicuramente, quello è stato il terzo momento più importante".

Il Venezia ha reso al meglio con tecnici giovani:
"Abbiamo trovato Inzaghi che si è dimostrato un grande tecnico, ha vinto poi anche il campionato a Benevento, ha fatto la A, Dionisi ora è al Sassuolo e inisieme a Zanetti e Italiano è tra gli emergenti migliori. Da questo punto di vista è stata la società a scegliere allenatori forti, perché la realtà è che sono tutti e tre allenatori forti. Non so dirti se sia stato un caso, ma posso dirti che sono stati scelti tecnici importanti che avranno un futuro importante".

Un tuo obiettivo personale ora che hai esordito in A?

"Credo ci voglia molto equilibrio, soprattutto in un gruppo come il nostro, da questo punto di vista la società è straordinaria, specialmente quando le cose vanno male non ci fa mancare mai il suo supporto. Un esempio sono i rinnovi di contratto nelle settimane scorse fatti durante alcuni risultati negativi, puntano sulla persona, non puntano su un calciatore solo se le cose vanno bene. Da nessuna parte i rinnovi di contratto o gli stipendi vengono pagati prima quando le cose vanno male, Niederauer invece vuole dare segnali di appoggio, quindi nei momenti difficili dove sembra andare tutto storto qui hai sempre una mano pronta ad aiutarti, questo è fondamentale".

10.41 -
Finisce la conferenza stampa.

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