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Lotito contro Agnelli, tutti i contrasti del passato: dall'elezione di Beretta a MediaPro

Lotito contro Agnelli, tutti i contrasti del passato: dall'elezione di Beretta a MediaProTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 26 marzo 2020, 16:08Serie A
di Riccardo Caponetti

Che Lotito e Agnelli siano agli antipodi della Lega e del calcio italiano non lo si scopre in questi giorni. Perché se adesso polarizzano le polemiche circa il futuro della stagione calcistica 2019-20 (e a cascata, di tutto quanto ne consegue), in passato hanno spesso assunto posizioni opposte sui temi d’attualità. Sempre divisi, salvo rare eccezioni, come quando hanno risolto con ottimi risultati il nodo diritti tv per il triennio 2015-18.

Uno dei primi grandi scontri tra i due risale all'inverno 2013, quando in ballo c'è l'elezione del presidente di Lega. Ezio Maria Simonelli e Andrea Abodi sono i due candidati che però non mettono d'accordo i club, che alla fine optano (14 voti su 20) per la riconferma di Maurizio Beretta. Gli artefici della trattativa sono Lotito e Galliani, che poi verranno nominati consigliere federale e vice presidente di Lega. Juve, Inter e Roma le società contrarie: avrebbero voluto un rinnovamento generale. "Questo governo rispecchia il 30% della Lega, non è corretto arrivare al consenso scambiandosi le poltrone" sottolinea Agnelli, che in materia di politica federale verrà battuto anche un anno dopo. Lo scenario è quello della FIGC e il personaggio che vince le elezioni è Carlo Tavecchio, che ha la meglio su Demetrio Albertini. Il principale sponsor dell'allora presidente della LND è, neanche a dirlo, Claudio Lotito, il cui attivismo dà fastidio a tanti, in primis ai bianconeri. Durante l'assemblea elettiva si alzano i toni e i due avversari arrivano anche al litigio. Del resto i rapporti si erano ulteriormente incrinati qualche mese prima, in occasione della Supercoppa del 2013 tra Lazio e Juventus. Il nocciolo della questione era la location della finale, che tradotto in maniera più concreta significava il ritorno economico per i club. La Cina metteva sul piatto 3 milioni e mezzo, all'interno di un accordo firmato con la Lega per giocare lì tre finali (due già ne erano state disputate), ma Agnelli voleva evitare a tutti i costi di andare a Pechino per la partita. "Pensi solo al tuo orticello, - gli rimprovera Lotito - ci sono degli accordi, ne va dell'immagine del calcio italiano". Alla fine la Supercoppa si giocherà all'Olimpico: 4-0 secco il punteggio per la squadra di Conte.

Il dualismo è forte ed evidente, ogni occasione è buona per provare a imporre la propria linea. Nel gennaio del 2018 il tema incandescente è scegliere di nuovo il presidente della FIGC, a cui sarebbe andato l’arduo compito di risollevare il calcio italiano dopo la debacle nelle qualificazioni mondiali. “Una catastrofe” per usare un termine di Tavecchio, presidente dimissionario. Tra i candidati spunta un nome a sorpresa: Lotito, che ha dalla sua molti club, ma ha contro la Roma, il Torino e soprattutto la Juventus di Agnelli. “Un caos totale” scrive Repubblica. Il presidente della Lazio poi ci ripensa e fa marcia indietro lasciando il terreno libero dopo l’ennesimo conflitto (viene nominato Gabriele Gravina).

Il tempo passa ma nonostante qualche prova di mediazione le parti rimangono distanti. Nel maggio del 2019 alla Lega arriva un proposta di MediaPro, sostenuta da Lotito (e le società più piccole) ma ostacolata da Agnelli (e i top club) perché ritenuta troppo inaffidabile. La palla rimane in Lega, dove di lì a poco la Serie A deve scegliere la propria guida dopo le dimissioni di Miccichè del 19 novembre 2019. Alla terza elezione, con 12 voti (quorum era sceso a 11), la spunta Paolo Dal Pino. E il primo a congratularsi è Lotito, suo sostenitore al contrario di Agnelli, che non avrebbe gradito il metodo e l’accelerata per la decisione finale. Si arriva così ai (tristi) giorni attuali, dove anche il ricordo di quelle aspre discussioni sembra dolce. Perché adesso al posto del faccia a faccia è subentrato il dibattito in videoconferenza, con l’Italia in ginocchio piegata dalla forza del Coronavirus. Ma loro sono sempre in opposizione: uno sarebbe d’accordo a sospendere il campionato e congelando la classifica attuale, l’altro che vorrebbe tornare a giocare il prima possibile. Lotito contro Angelli, di nuovo. L'ennesimo capitolo di una saga che non ha ancora mostrato i titoli di coda.

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