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Sarri come Conte: tutti in polemica col calendario. Ma non c'era nessuna alternativa

Sarri come Conte: tutti in polemica col calendario. Ma non c'era nessuna alternativaTUTTO mercato WEB
giovedì 30 luglio 2020, 14:30Serie A
di Ivan Cardia

Antonio Conte se la prende col calendario. Maurizio Sarri se la prende col calendario. Il programma della Serie A, in buona sostanza, non mette d'accordo nessuno. Il tecnico dell'Inter, qualche giorno fa, ha lamentato il minor riposo rispetto alla Juventus. E, perso aritmeticamente lo scudetto, ha iniziato a guardare all'Europa League, dove i nerazzurri arriveranno più "tirati" di altre squadre.

Sarri preoccupato dalla Champions League. "Siamo l'unica squadra d'Europa a giocare cinque gare in dodici giorni", ha detto il tecnico bianconero ieri sera dopo la sconfitta contro il Cagliari. Toni polemici anche per lui, nel mirino sempre la riorganizzazione della stagione e del calendario dopo la ripresa post lockdown.

Qual è l'alternativa? In entrambi i casi, le ragioni per cui i due allenatori hanno protestato sono più che comprensibili: andare in campo a ritmi così frenetici e ravvicinati rende pressoché ingestibile la preparazione della partita successiva. Le squadre, di fatto, stanno facendo recupero e quasi mai allenamento vero e proprio. Non è però chiaro quale sia l'alternativa, soprattutto nel caso di Sarri, perché Conte aveva almeno la differenza con la Juventus a cui appigliarsi. L'unica altra soluzione era non ripartire, o fallo con i playoff. Ma tutta la Serie A, almeno ufficialmente, ha sempre dichiarato di voler riprendere con la regular season. Quanto alla "minaccia" di mandare in campo l'Under 23, anche qui Sarri segue l'esempio di Conte, che per la Coppa Italia aveva pensato alla Primavera. Il salentino non diede seguito al proposito. Sarri, contro la Roma, non ha più niente da chiedere al campionato e le possibilità che ci pensi davvero sono leggermente più alto. Ma non sarebbe, ça va sans dire, un bel modo di chiudere l'annata del suo primo scudetto. Pur strana e forzata nei suoi tempi: in campo, però, si va soltanto quando si può, perché le cadenze serratissime non consentivano altro.

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