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TMW - Agnelli e l'ECA: "Futuro da scrivere, nuovo calendario dal 2024"

TMW - Agnelli e l'ECA: "Futuro da scrivere, nuovo calendario dal 2024"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 29 marzo 2019, 12:34Serie A
di Marco Frattino
fonte Da Milano, Thomas Rolfi

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, intervenendo dal palco della sala executive di San Siro, ha parlato sugli aspetti legati all'ECA e al futuro del calcio. "Il futuro del calcio è tutto da scrivere, ma è giusto pensarci da oggi. Il 2024 - ha detto - rappresenta una scadenza precisa, non è stato un anno scelto a caso. In quella circostanza scade il calendario internazionale, il 1° luglio 2024 ci sarà un nuovo calendario che è quello che detterà i tempi del calcio giocato di club e nazionali. Il futuro è tutto da scrivere, questo è un aspetto importante. Pensare al 2024 fin da oggi vuol dire che arriveremo alle soluzioni nell'interesse di club e nazionali. E' un momento a mio giudizio importante e quindi avere la capacità di pensare oggi per il 2024, ci deve permettere di individuare delle soluzioni che siano nell'interesse sia dei club che delle nazionali, perché sappiamo perfettamente che ci vuole grandissimo rispetto per quello che è il calcio delle nazionali da un punto di vista dei paesi, da un punto di vista dei giocatori perché poi il sogno di un ragazzino è indossare la maglia della nazionale, prima di quella di un club. Questo significa che è un punto di arrivo. Quello che è successo nelle ultime settimane, quello che abbiamo discusso all'Assemblea Generale dell'ECA ad Amsterdam lunedì e martedì, è stato un momento importante nel momento della governance sportiva, a mio giudizio un evento epocale e senza precedenti e questo ci tengo a sottolinearlo. Vorrei ringraziare innanzitutto il presidente Ceferin e la UEFA per questo. La settimana precedente ci siamo trovati a Nyon l'Esecutivo UEFA e il Consiglio ECA per cominciare a riflettere su quella che potrebbe essere una visione europea del calendario post 2024, quindi come immaginare il calcio di domani per cominciare a dare una piattaforma di crescita e di sviluppo a quindi più club possibili a livello europeo.

Noi abbiamo il privilegio di far parte di uno dei più grandi Paese per rilevanza nel mondo del calcio ma, quando ragioniamo a livello europeo, dobbiamo tenere conto delle esigenze delle prime cinque leghe e dei primi cinque Paesi ma poi abbiamo in subordine paesi con grande storia che in questo momento faticano. Penso al Portogallo, all'Olanda, alla Scozia con il Celtic stesso e poi penso ad una serie di Paesi che vanno tenuti in considerazione, i minori come la Moldavia, la Finlandia, l'Irlanda. Il mio ragionamento quindi è atto a trovare il sistema per permettere a tutti questi Paesi di avere un sistema per poter competere ma poter avere anche un processo di crescita. Oggi pensiamo a questi Paesi, hanno la possibilità di partecipare alla Champions League? Pensiamo alla Stella Rossa di Belgrado dell'anno prima, agli sloveni, per loro significa quasi vincere un biglietto alla lotteria sapendo però di non poter competere. Tutti i dati che abbiamo a disposizione mostrano un gap crescente differenziali di punteggi nei gironi della Champions League. Quindi, ci sono una serie di riflessioni che vanno fatte, il fatto di aver avuto da parte della UEFA, da parte del presidente Ceferin questa disponibilità a mettere insieme il governo del calcio di club con il governo del calcio europeo, a livello di Federazioni è un momento estremamente importante. Secondo me avremo bisogno di 12-18 mesi da questa data per stilare un vero e proprio progetto del calcio europeo del futuro sapendo che, in questo percorso, dovremmo essere bravi noi club e la UEFA ad ascoltare gli altri portatori di interesse, Lega e giocatori per arrivare ad un calendario armonizzato, per armonizzato intendo per numero di partite e pianificazione televisive. Pensiamo all'Inghilterra che ha un numero massimo di partite domestiche che sono 52 gare, la Germania 40. Quindi c'è una differenza di 12 partite tra un Paese e l'altro, escludendo i turni infrasettimanale sono quasi due mesi e mezzo di calcio giocato. Le Leghe saranno sicuramente centrali in questo dibattito", le parole di Agnelli che è poi tornato sull'argomento stadio: "I 40mila posti dell'Allianz? Non ci siamo pentiti di questa scelta. Se una persona dovesse guardare avanti, bisogna privilegiare il riempimento di tutte le partite. L'obiettivo è il sold out".

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