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TMW - Facchetti: "Lautaro molto calato nel ruolo da capitano. Deluso dalla vicenda Skriniar"

TMW - Facchetti: "Lautaro molto calato nel ruolo da capitano. Deluso dalla vicenda Skriniar"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 2 marzo 2023, 21:29Serie A
di Alessio Del Lungo
fonte da Milano Ivan Cardia

Gianfelice Facchetti, figlio della bandiera nerazzurra Giacinto, è intervenuto a margine della presentazione dell'autobiografia di Gianluca Pagliuca ai media presenti, tra cui TuttomercatoWeb.com: "Pagliuca occupa un posto d'onore nella storia dell'Inter, lo dice l'Hall of Fame nerazzurra. È un calciatore a cui siamo tutti affezionati, anche se non è stato tantissimi anni. Chi conosce l'Inter sa che sarebbe potuta durare molto di più se non fossero arrivate certe scelte tecniche. Ha dato sempre tutto, ogni volta che in qualche modo il suo nome torna a San Siro, la gente lo ricorda sempre con tanta stima e tanto affetto. La sua carriera è quella di un vero campione".

Manca qualcuno con il suo temperamento all'Inter?
"Non ho frequentato quello spogliatoio, ma per i ricordi che ho era un giocatore con grande personalità. Più ne hai e meglio è, ma non credo che non ci siano oggi. C'è da augurarsi che ce ne siano sempre di più".

Che idea si è fatto sullo stadio?
"Me la sono fatta con largo anticipo. È un tema che va affrontato con serietà, chiarezza e per tempo. In questo momento vedo molta nebbia e molta confusione, faccio fatica ad avere un'idea chiara perché ci sono stati troppi cambi su quello che doveva essere il percorso da seguire. Da tifoso, sentendo dire che il Milan dovrebbe andare da un'altra parte, sarei felice di tenermi stretto San Siro, ristrutturandolo. Uno stadio intitolato a Meazza a chi deve rimanere se non all'Inter".

I club però hanno sempre detto che non è un'ipotesi percorribile.
"Parlo da tifoso e da sognatore. Il resto attenderemo e i club faranno le scelte più logiche per le loro casse e per i loro progetti".

Come mai l'Inter ha queste difficoltà?
"In questi ultimi due anni c'è stato un po' un eccesso da parte della stampa nello scrivere che l'Inter fosse la squadra più forte. I nerazzurri hanno qualità, hanno valori, che sono riusciti ad esprimere anche contro certi pronostici, e penso al girone di Champions dove tutti ci davano per eliminati. Non so però se sia davvero così più forte delle altre, penso che abbia anche qualche limite e ogni tanto ci si deve fare i conti. Lo stiamo adesso toccando con mano perché siamo passati da prestazioni belle anche in partite importanti e poi dopo 3-4 giorni in partite più abbordabili si è vista la squadra smarrirsi con troppa facilità. Sicuramente c'è qualcosa da migliorare, è sotto gli occhi di tutti. Credo abbia fatto bene la società nel puntualizzare che ci sono obiettivi che non possono essere mancati, oggi più che mai perché il periodo storico ti consente meno possibilità di errore di quante uno ne avrebbe in momento dove se la può prendere con più leggerezza".

C'è qualcuno più di altri destinato a vestire la fascia da capitano?
"Ho visto Lautaro molto calato nel ruolo nel momento in cui gli è toccata la fascia da capitano in assenza di Brozovic. Il Mondiale, per quanto giocato a sprazzi, ha restituito all'Inter un giocatore ancora più motivato, più trascinatore... Anche dalle parole dopo Bologna. Sta facendo un salto di personalità e di maturità. C'è da augurarsi che uno così o chi per lui senta l'importanza di essere capitano dell'Inter, che vuol dire portare la fascia, ma anche prendersi le responsabilità, spronare, dire ogni tanto qualcosa di forte quando è giusto darsi una scossa. Lautaro l'ha dimostrato e questo desiderio di mettersi nella storia dei grandi capitani dell'Inter deve dimostrarlo chiunque verrà scelto. Gli esempi non mancano".

Deluso che questa figura non sia Skriniar?
"Sarei bugiardo se dicessi di no perché anche io ogni tanto, come tanti tifosi, a volte scherzando, a volte sul poetico, mi sono esposto, forse anche troppo. Non so se mettere il carico faciliti o complichi il lavoro della società, sarebbe stato più giusto magari lasciare che le cose andassero per il loro verso ed il club facesse la sua scelta senza sentire tutta questa pressione della piazza, magari vendendolo. Pensavo e mi era parso che potesse diventarlo. Le motivazioni che stanno dietro questo cambio di strategia, di scelta sono tante. C'è un calciatore che ha espresso la sua preferenza, ma è vero anche che gli scenari di incertezza di qualche momento non aiutano a sposare una causa fino in fondo".

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