Un Torino cinico vince ancora e ora sogna l'Europa: Singo e Sanabria gelano Lecce

L'ultima volta che il Torino giocò a Lecce, febbraio 2020, maturò un umiliante 0-4. Oggi, oltre tre anni dopo, i granata riscattano anche quella brutta figura e ottengono il secondo successo di fila (è la seconda volta in stagione che ci riesce) grazie alle reti di Singo e Sanabria nel primo tempo. E adesso Juric vede l'Europa, volando al settimo posto in classifica, quello che potrebbe schiudere le porte della Conference League.

Torino subito avanti dopo 20 minuti
E' il Lecce che prova a fare la partita in avvio, stazionando stabilmente nella metà campo avversaria, senza però rendersi mai pericoloso. Il Torino, invece, pur lasciando il pallone agli avversari, colleziona qualche palla gol con la premiata ditta Radonjic-Singo, dopo appena 6 minuti. Ed è proprio Singo a portare in vantaggio la formazione di Juric, sfruttando uno schema su calcio di punizione e un cross al bacio di Miranchuk su tocco di Rodriguez. I salentini soffrono ancora le palle inattive e vanno sotto dopo venti minuti.

Riscatto Radonjic, Sanabria da record
Passano altri tre minuti e il Torino è già sul 2-0. L'azione la confeziona Radonjic, l'uomo che aveva fatto arrabbiare Juric nel derby per la mancata marcatura su Chiesa, che si riscatta così: sgaloppata a sinistra, Baschirotto sverniciato e cross basso per Sanabria che non può sbagliare il tap-in da due passi. Settimo gol in campionato, è già record per il paraguaiano in Italia. Il Lecce s'innervosisce, la partita si fa più ruvida. Si sfiora la rissa, fioccano i cartellini gialli, di gol non ne arrivano più. Si va al riposo sullo 0-2.

Il Lecce cerca la rimonta
Nella ripresa il Lecce comincia a venir fuori, complice un fisiologico calo del Torino e anche le forze fresche inserite da Baroni (Colombo e Oudin per Ceesay e Di Francesco). Dopo cinque minuti di secondo tempo arriva il primo tiro in porta dei giallorossi, con un colpo di testa di Oudin neutralizzato da Milinkovic-Savic. L'atteggiamento dei salentini è sicuramente migliore rispetto al primo tempo, la squadra ci crede, ma non si rende mai davvero pericolosa.

Quanti duelli
Accorgendosi del calo dei suoi, Juric prova a cambiare qualcosa, rinfrescando il centrocampo e le fasce: dentro Ola Aina e Ricci per Singo e Linetty, più tardi anche Vojvoda per Rodriguez. E così la formazione granata si mette in gestione, puntando tutto sui duelli individuali e riuscendo a limitare il Lecce che continua a stazionare nella metà campo avversaria, senza però collezionare più nessun tiro in porta, ma solo tanti tentativi fuori misura. Alla distanza anche gli uomini di Baroni calano e per il Toro è più semplice tenere il vantaggio, difendendosi bene anche sui calci d'angolo. E a fine partita Sanabria e compagni possono far festa.