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"Altro che Ferguson della Martesana". Ecco Albè, il condottiero della Giana

"Altro che Ferguson della Martesana". Ecco Albè, il condottiero della GianaTUTTO mercato WEB
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
lunedì 16 novembre 2020, 16:34Serie C
di Claudia Marrone

Tra le belle storie da raccontare in un calcio che spesso è più cronaca nera che divertimento, un calcio che ormai regala poche bandiere, c'è quella di mister Cesare Albè, il "Sir" della Martesana. Paragone voluto con Alex Ferguson, storico allenatore del Manchester United, club allenato per 27 anni: un anno in più rispetto ad Albè, che in questa stagione è giunto al suo 26esimo anno con la Giana Erminio.

Si, 26 anni alla guida di un club. "Ho provato a mollare, come mi consiglia da anni mia moglie Angela. Poi però, visti i risultati, sono dovuto tornare. Ho settant’anni, qualche problemino fisico e sono nonno. Ma sono ancora qui", aveva dichiarato prima del via della nuova stagione l'allenatore, che ieri ha invece festeggiato un nuovo traguardo: quello delle 200 panchine tra i professionisti.
Certo, i festeggiamenti non sono stati dei migliori, il Pontedera ha espugnato il "Città di Gorgonzola" per 2-3, ma il record centrato dal mister, approdato nel "calcio dei grandi" solo sei anni fa (la prima annata fu la 2014-2015), alla veneranda età di 64 anni.

Quella di Albè è una storia che nasce dalla sua passione per il Milan, dai primi anni '80, dalla parrocchia di Cassano d'Adda (un paese della bergamasca): il prete chiede a lui, ad Albè, allora dipendente della Siemens, di dare una mano alla squadra dell'oratorio, la Pierino Ghezzi, ma il salto da li al Cassano, con il quale arriva alla Serie D, è breve. La svolta arriva poi nel 1995 quando Oreste Bamonte insiste per portarlo alla Giana Erminio, la squadra di Gorgonzola: un matrimonio nato per caso, che scriverà però poi lo storia.
Ventitrè anni consecutivi in panchina, senza mai un esonero in un calcio che miete vittime come se non ci fosse un domani, e poi le luci della ribalta: nella stagione 2011-2012 il club vince il Girone F del campionato di Promozione, l'anno seguente il B di Eccellenza Lombardia e la stagione ancora dopo l'A di Serie D. Ed è professionismo, per la prima volta nella storia. 14^ e 12^ posto nelle prime due annate nel “calcio che conta”, poi l'ulteriore salto, un 5^ e un 9^ posto che consentono ai biancazzurri di giocarsi la B, un obiettivo che solo sette anni sembrava un'utopia, una di quelle cose che puoi solo guardare in tv.
E li arriva un passo indietro: il 30 maggio del 2018 il mister annuncia il suo addio alla panchina, pur rimanendo nella Giana come vice-presidente con delega all'area tecnica. I tifosi lo salutano così: "Altro che Ferguson della Martesana, per sempre nei cuori, condottiero della Giana”.
Nella vita, però, ci sono degli addii che sono solo arrivederci. E uno di questi è quello dei trainer gianese. Che il 27 settembre 2019 torna a guidare la prima squadra, dopo le esperienze in panchina di Raul Bertarelli e Riccardo Maspero; la stagione è delirante, il Covid-19 segna profondamente il tutto, e i campionati si fermano proprio nel migliore momento della squadra, che alla ripresa è costretta ai playout con l'Olbia, persi. La D è comunque solo temporanea, è riammissione, e il campionato 2020-21 vedi di nuovo la Giana ai nastri di partenza del Girone A di Serie C: avvio altalenante, ma è presto per fare bilanci.

Bilanci che invece si possono fare di uomo che per tutti coloro che ci hanno lavorato è un punto di riferimento. Uno di quelli che si è seduto accanto ai ragazzi non solo per spiegare tattica e modulo, ma anche per indirizzarli, con il bene che un nonno può volere, verso la giusta via. Uno che ha permesso a tante persone di cullare quel sogno chiamato calcio.
Ecco raccontate quelle 200 presenze tra i professionisti. Quelle 200 presenze di un calcio romantico, forse di provincia: ma se le province regalano queste storie...beh, andiamole a cercare, le province.
Non è un nome o uno stemma a far grande un club, sono le persone che lo rappresentano. Gli uomini, veri, quelli con la U maiuscola.

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