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Paganese, Stendardo: "Nessuna indicazione da parte del club, sono pronto a rimanere"

Paganese, Stendardo: "Nessuna indicazione da parte del club, sono pronto a rimanere"
© foto di Giuseppe Scialla
giovedì 11 giugno 2020, 16:34Serie C
di Luca Esposito

Sarà pur vero che il calcio di oggi è legato ai giovani sia per motivi tecnici, sia per un discorso prettamente economico, ma ogni squadra ha sempre bisogno di un elemento di esperienza che possa rappresentare un punto di riferimento dentro e fuori il rettangolo di gioco. Negli ultimi anni la Paganese aveva sofferto propri per la scarsa capacità degli under di adattarsi ad un campionato agonisticamente valido e molto complesso sul piano ambientale. Non è un caso che l’arrivo di Mariano Stendardo coincida con una crescita generale e con una salvezza maturata in ampio anticipo, senza soffrire e addirittura con la possibilità di strizzare all’occhio alla zona dei sogni. Il futuro? Ancora nessun contatto diretto con la proprietà, ma la voglia è quella di proseguire e di rinnovare il contratto che scadrà il prossimo 30 giugno. Ai microfoni di TuttoC ha fatto il punto della situazione:

Partiamo dal campionato della Paganese e dai meriti di mister Erra…
“Anzitutto bisogna fare un plauso alla squadra. Credo che abbiamo fatto un ottimo campionato, posso dire che sono un po’ rammaricato perché mancavano tante partite e potevamo ancora toglierci delle grandi soddisfazioni. La classifica è corta, eravamo appena a 4 punti di distanza dai playoff e avremmo giocato in casa la maggior parte delle gare. Aggiungo che nessun avversario, dalla prima all’ultima, ci ha messo sotto: potevamo essere una mina vagante, è andata così e siamo comunque soddisfatti. II mister è stato bravo a gestire il gruppo, quando hai una rosa molto giovane rischi di pagare a caro prezzo ogni momento di stasi o di difficoltà. Invece abbiamo avuto conferma che è un allenatore intelligente, anche gli esperti come me, Scarpa e Baiocco hanno rappresentato una guida per i più giovani”.

Reggina in B, ora bagarre playoff: giusto così?
“La Reggina ha meritato la promozione, veniamo al discorso che facevamo prima su Erra: il loro allenatore è stato bravissimo a trasmettere la mentalità giusta. Puoi avere tutti i grandi nomi che vuoi, ma se non dimostri concretezza nei momenti determinanti della stagione rischi di entrare in un tunnel pericoloso. Ricordiamo che all’inizio della stagione si diceva che il Bari fosse accreditato per il salto di categoria, la Reggina è stata bravissima a trovare continuità e a gestire il vantaggio. In un girone così competitivo non è mai semplice, ricorderei anche altri club di spessore come Catanzaro e Ternana che hanno investito e fatto bene”.

Un giudizio sulla sua stagione…
“Come prima cosa dico che sono veramente contento per aver raggiunto il risultato di squadra, ho sempre detto che conta il bene della Paganese e non quello personale. Naturalmente sono soddisfatto anche della mia stagione, ho giocato tutte le partite e in qualche circostanza mi sono tolto la soddisfazione di fare gol. E’ vero che non sempre gli attaccanti hanno segnato moltissimo, ma noi difensori abbiamo dato un contributo: basti pensare che Schiavino ha realizzato quattro reti”.

Quale futuro per Mariano Stendardo?
“Lunedì ci sarà il rompete le righe, non abbiamo ancora ricevuto nessuna indicazione da parte della società. Naturalmente la mia priorità è la Paganese. Qui mi sono trovato bene, abbiamo raggiunto un obiettivo importante dopo annate difficili e sarei contento di proseguire il mio percorso lavorativo anche contribuendo alla crescita dei giovani. Fisicamente mi sento integro, ho voglia di dare ancora molto al mondo del calcio e questa piazza è l’ideale per me. Anche in questi giorni sto continuando ad allenarmi seguendo gli allenamenti del nostro preparatore atletico (Pasquale D'Antonio nda), voglio sempre farmi trovare pronto e dare il massimo con professionalità e senso di appartenenza”.

Un ricordo del vostro addetto stampa prematuramente scomparso…
“E’ stata la chiusura peggiore di una stagione già difficile per tutto quello che è successo al di fuori del calcio. Ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità e la capacità di rappresentare un punto di riferimento per tutti nel rispetto dei ruoli e con grande amore per il lavoro e per la maglia della Paganese. Non solo i calciatori, ma tutto l’ambiente ha perso un personaggio importante”.

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