Volpe: "Esonero dall'Entella grossa delusione, ma certi numeri non si cancellano"
"Per noi allenatori non è stata fin qui una stagione semplice, ma questo mestiere è bellissimo, anche se a volte regala imprevisti inattesi. Come lo è stato per me dopo appena 3 giornate e alla prima sconfitta. Chiaramente per me è stata una grossa delusione, per i modi e i tempi. ”. Il tecnico Gennaro Volpe intervistato da Tuttoc.com parla così dei tanti cambi di panchina soffermandosi anche sul suo addio alla Virtus Entella: “Quando cambi mezza squadra e perdi tanti giocatori e riferimenti importanti, credo che ci voglia del tempo fisiologico per ripartire e ritrovare la quadra giusta. Ma questo tempo non mi è stato concesso e va bene cosi. Si fa tesoro di tutto ciò e si guarda avanti. Ogni società è libera di fare le proprie scelte nel modo che ritiene più opportuno. Rimangono, e questo non lo può cancellare nessuno, i 144 punti fatti in due campionati, una semifinale di Coppa Italia, il record della società di punti (79) e vittorie (23) in una singola stagione, il record di vittorie consecutive in casa (8) e una promozione sfiorata l’anno scorso per soli due punti con una media di 2,08 punti a partita. Per me questi sono numeri importanti".
Quanto le manca il campo?
"Il campo è la mia vita e ovviamente mi manca molto. Mi manca la quotidianità di andare al campo e sentire quelle emozioni e quell’adrenalina che questo sport mi ha sempre dato. La voglia di rimettermi in gioco è tanta. Aspetto l’occasione giusta per ripartire".
Che rapporto è stato quello con l'Entella?
"Il mio rapporto è sempre stato schietto, sincero e trasparente. Ho sempre cercato di fare del mio meglio commettendo errori in cui può incappare soltanto chi lavora e si impegna sempre al meglio delle proprie possibilità. Sarò sempre grato al presidente Gozzi per la fiducia che ha sempre riposto in me e di avermi dato la possibilità di essere prima capitano e poi allenatore della prima squadra".
Una battuta sull'addio al calcio dell'ex capitano biancoceleste Andrea Paolucci
"Ci conosciamo da tanti anni con Andrea. Ho avuto la fortuna di allenarlo e di avere un rapporto profondo con lui. È’ stato per me un riferimento importante dentro e fuori dal campo. Gli auguro il meglio e sono sicuro che, per le qualità umane e professionali che ha, posso fare bene in un altro ruolo".
Che girone sta vedendo?
"Il girone è molto competitivo con piazze importanti che hanno investito per essere protagoniste. Però il campionato di serie C è difficile. Vincere non è mai semplice e non è mai scontato. In ogni partita può succedere di tutto".
Chi è il favorito alla pronta salita?
"Il Cesena ha una marcia in più, favorita anche dal fatto di aver dato continuità ad un gruppo e all’allenatore che l’anno scorso aveva fatto 79 punti (come noi). Una piazza che porta 10 mila tifosi allo stadio ad ogni partita e che ha perso una partita nelle ultime 28 merita di andare in B. Una menzione speciale menzione la merita anche la Torres per il campionato incredibile che sta disputando quest’anno".