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Il Cagliari si salva grazie ad Altare. Alla Salernitana non basta Verdi, 1-1 nello scontro-salvezza
Salernitana 30, Cagliari 29, Genoa 28, Venezia 25. A 180 minuti dalla fine del campionato, la lotta per la salvezza è sempre più avvincente e potrebbe coinvolgere anche Sampdoria e Spezia, appaiate a 33 punti. La sfida dell'Arechi è emozionante soprattutto nella ripresa, con un epilogo amaro per la Salernitana: avanti con un rigore trasformato da Verdi, la squadra di Nicola si fa riprendere al 98' da Altare.
Equilibrio e tensione a mille - Da una parte una squadra in forma smagliante, che ha raccolto risultati impensabili nelle ultime settimane, dall'altra una formazione in piena crisi, che ha esonerato l'allenatore cercando la scossa. È un match decisivo e per questo carico di tensione e caratterizzato da moltissimi errori tecnici: il primo tempo scivola via senza tante emozioni, con un leggero predominio territoriale degli ospiti e qualche timida conclusione. Joao Pedro è il più attivo, da buon leader e capitano prova a trascinare i compagni; il Cagliari riesce a limitare le fonti di gioco dei padroni di casa, che fanno molta fatica a costruire azioni pericolose, se non nei minuti finali, quando arrivano i sospirati rifornimenti dalle fasce per Djuric.
Verdi glaciale, Altare pareggia al 98' - Un canovaccio che sembra riproporsi nella ripresa. I ragazzi di Nicola cominciano leggermente meglio ma sono gli isolani a prendere campo, dando l'impressione di essere più pericolosi e determinati. Come accade spesso, però, è un episodio a rompere l'equilibrio: Lovato tocca Kastanos (appena entrato in campo) in area quel tanto che basta per indurre Di Bello a decretare il calcio di rigore, che Verdi trasforma con straordinaria freddezza. La risposta dei rossoblù è tutta nella conclusione di Grassi da fuori area che si infrange contro il palo, fino all'incredibile epilogo: Al 92' Di Bello prima assegna un penalty agli ospiti, poi lo revoca grazie all'intervento del VAR, che ravvisa un contatto tra Sepe e Lykogiannis. Tutto finito? Neanche per sogno, perché al 99' Altare trova l'1-1 e rimanda i festeggiamenti della Salernitana. La corsa salvezza è apertissima.
Equilibrio e tensione a mille - Da una parte una squadra in forma smagliante, che ha raccolto risultati impensabili nelle ultime settimane, dall'altra una formazione in piena crisi, che ha esonerato l'allenatore cercando la scossa. È un match decisivo e per questo carico di tensione e caratterizzato da moltissimi errori tecnici: il primo tempo scivola via senza tante emozioni, con un leggero predominio territoriale degli ospiti e qualche timida conclusione. Joao Pedro è il più attivo, da buon leader e capitano prova a trascinare i compagni; il Cagliari riesce a limitare le fonti di gioco dei padroni di casa, che fanno molta fatica a costruire azioni pericolose, se non nei minuti finali, quando arrivano i sospirati rifornimenti dalle fasce per Djuric.
Verdi glaciale, Altare pareggia al 98' - Un canovaccio che sembra riproporsi nella ripresa. I ragazzi di Nicola cominciano leggermente meglio ma sono gli isolani a prendere campo, dando l'impressione di essere più pericolosi e determinati. Come accade spesso, però, è un episodio a rompere l'equilibrio: Lovato tocca Kastanos (appena entrato in campo) in area quel tanto che basta per indurre Di Bello a decretare il calcio di rigore, che Verdi trasforma con straordinaria freddezza. La risposta dei rossoblù è tutta nella conclusione di Grassi da fuori area che si infrange contro il palo, fino all'incredibile epilogo: Al 92' Di Bello prima assegna un penalty agli ospiti, poi lo revoca grazie all'intervento del VAR, che ravvisa un contatto tra Sepe e Lykogiannis. Tutto finito? Neanche per sogno, perché al 99' Altare trova l'1-1 e rimanda i festeggiamenti della Salernitana. La corsa salvezza è apertissima.
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