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GIACCHERINI integrale: "Genoa ostico. Senza Conte c'è una bella differenza. La Champions sarebbe la ciliegina sulla torta. Cercheremo di far bene su tutti i fronti. A breve rivedrà la vera Juve. Nel 2008 volevo giocare in Promozione"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 14 settembre 2012, 12:55Primo piano
di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com

GIACCHERINI integrale: "Genoa ostico. Senza Conte c'è una bella differenza. La Champions sarebbe la ciliegina sulla torta. Cercheremo di far bene su tutti i fronti. A breve rivedrà la vera Juve. Nel 2008 volevo giocare in Promozione"

Emanuele Giaccherini, tornato a Vinovo dopo le fatiche azzurre, è stato il protagonista della puntata odierna di "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che dà la possibilità a tutti i tifosi bianconeri di mettersi in contatto con i propri beniamini. TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni rilasciate dalla "Pulce di Talla" nel corso della trasmissione condotta dalla collega Valeria Ciardiello:

Ciao Emanuele, come va?
"Bene, bene".

Tua figlia Giulia Maria come sta?
"Bene".

Adesso quanto ha?
"Quasi undici mesi".

Domenica si riparte a Marassi. Che partita sarà quella contro il Genoa?
"Sicuramente sarà una partita difficile perchè troveremo un avversario ostico, in un campo difficile come quello di Genova. Cercheremo di mettere la partita sui ritmi come abbiamo sempre fatto".

Il clima di Marassi somiglia un po' a quello che si respira allo Juventus Stadium. Il pubblico è molto vicino al campo...
"Sì, infatti, è molto caldo per quello, perchè trovi tutti i tifosi sopra di te".

Tu fisicamente come stai dopo le gare con la Nazionale?
"Io sto bene, ho giocato la prima partita, la seconda no, quindi sono carico per domenica".

Che differenza c'è rispetto all'anno scorso, con Conte che allena durante la settimana ma la domenica non va in panchina?
"Sicuramente c'è una bella differenza, perchè eravamo abituati ad avere il mister in panchina durante la partita e mentre andavamo nello spogliatoio. E' cambiato qualcosa, non c'è la sua presenza, non c'è il suo carisma e quindi... non è che non abbiamo la carica, perchè alla fine la carica la troviamo dentro di noi e lui ce la dà tutta la settimana, però dobbiamo essere bravi nel responsabilizzarci noi".

Ricordo le parole di Conte al tuo esordio con la maglia della Juve. Ti aveva fatto esordire nella fascia vicina alla panchina. Disse in conferenza che voleva tenerti vicino perchè aveva magari paura che ti tremassero le gambe. Conte quindi si sentiva, nonostante la folla...
"Sì, diciamo che si sente. L'anno scorso penso che il mister sia stato quello che ci ha dato qualcosa in più".

Adesso tocca a voi...
"Quest'anno c'è Massimo che anche lui ci dà qualcosa, ci dà tanto, ma è logico che sia una situazione un po' strana".

Sono anche due caratteri diversi...
"Innanzitutto spero che al mister venga dato quello che lui merita, quindi giustizia. Nello stesso tempo penso che ci si dovrà abituare a questa cosa".

Lui è diverso negli allenamenti o è sempre un martello?
"No, lui è sempre uguale, carico come prima. Quest'anno abbiamo un impegno in più, la Champions, che per noi è fondamentale e cercheremo di fare bene in tutte e tre le competizioni".

Come mai non c'è quell'intensità di gioco che c'era l'anno scorso?
"Sicuramente in queste prime due partite diciamo che è mancata un po' di intensità rispetto all'anno scorso, anche se abbiamo vinto entrambe le partite meritatamente. Però penso sia soltanto l'inizio, molti giocatori sono arrivati a fine luglio dalla Nazionale, c'è stato l'Europeo. Forse si sono sentiti un po' gli strascichi di questa competizione, però il mister ci sta facendo lavorare tanto e credo che dalle prossime partite si rivedrà la Juve con la stessa intensità dell'anno scorso".

Le gambe sono ancora un po' imballate dal lavoro estivo?
"No, le gambe girano, si è visto: abbiamo vinto la Supercoppa, abbiamo vinto le prime due partite. Sicuramente siamo agli inizi del campionato, non è che la condizione fisica sia ancora al 100%, come magari era l'anno scorso".

Apprezzo tantissimo la tua duttilità. Ma potendo scegliere, in quale zona del campo preferiresti giocare?
"Diciamo che nell'ultimo anno li ho fatti quasi tutti, quindi...(ride, ndr). Per me l'importante è giocare, se devo scegliere un ruolo in particolare, penso che l'esterno alto forse è il ruolo che mi piace di più, però non è detto che sia quello che interpreto meglio. L'anno scorso ho interpretato quasi meglio la mezz'ala che l'esterno".

Dalla Serie C allo Scudetto con la Juventus: cosa si prova ad essere una persona insostituibile nella Nazionale italiana? Cosa è cambiato nell'uomo Giaccherini?
"Non lo so...io non sono cambiato tantissimo. Dalla Serie C, a quando sono arrivato alla Juve, alla Nazionale, personalmente, faccio lo stesse cose che facevo prima. Magari è cambiato quello che è intorno a me, quello che vedo quando magari passeggio per strada; quando giocavo in C nessuno mi diceva niente  (ride, ndr), ora magari mi fermano, mi salutano, vogliono l'autografo. E' cambiato tanto dal punto di vista professionale, quello sì. Per quanto riguarda la persona, penso di essere rimasto lo stesso".

Magari sei meno timido davanti alle telecamere...
"Facendoci l'abitudine è normale che un po'...".

La tua riservatezza e la tua educazione sono rimaste uguali...
"Penso di sì".



Se potessi scegliere tra Scudetto e Champions League, quale sarebbe la tua ciliegina sulla torta?
"La Champions League. Preferibilmente tutte e due, però se devo scegliere una delle due, scelgo la Champions".

Come è stato vivere la Nazionale nelle prime due gare per Rio 2014?
"Vivere queste due gare è stato bellissimo perchè quando vieni chiamato in Nazionale rappresenti il tuo Paese, rappresenti l'Italia ed è sempre un orgoglio".

Poi siete andati ad allenarvi nelle zone terremotate...
"Sì, infatti è stata una bellissima esperienza. Abbiamo reso felici tante persone che sono state molto sfortunate". 

Siete carichi per Rio? Ci dovete arrivare...
"Sì, dobbiamo arrivarci per forza, perchè alla fine siamo l'Italia, siamo quattro volte Campioni del Mondo, vice-Campioni d'Europa e tutti si aspettano  tanto da noi. Giustamente siamo stati criticati perchè magari tanti si aspettano molto di più dall'Italia. E' logico che siamo all'inizio di un percorso e quindi diciamo che sicuramente alla fine ce la faremo. Ma dobbiamo trovare i meccanismi giusti".

Quanto e in che cosa è diverso l'ambiente azzurro da quello bianconero?
"Diciamo che alla Juve sei in un club, ti vedo tutto l'anno, ti conosci, i giocatori hanno bene o male un rapporto, è come essere in famiglia. In Nazionale, invece, ti ritrovi magari per una settimana, ti incontri con giocatori di altre squadre che sono avversari e quindi... è bello perchè siamo avversari in campionato e ci ritroviamo poi in un'unica squadra, però penso che siano due cose completamente diverse".

Voi juventini siete fortunati perchè siete tanti...
"Sì, siamo otto".

Dalla Juve alla Nazionale, il tuo modo di giocare è diverso?
"Diciamo che nella Nazionale ho giocato sempre esterno nel 3-5-2, mentre nella Juve ho giocato in questa maniera, ma prevalentemente gioco mezz'ala. Sono due ruoli diversi, però io nasco da esterno, quindi mi so adattare molto bene a quel ruolo quando vado in Nazionale".

Tu ti sai adattare ovunque...
"Diciamo di sì, però quello lì' è un ruolo molto importante perchè richiede sia la fase difensiva, sia la fase offensiva, devi cercare di far bene entrambe le fasi. Ci vuole molta concentrazione, infatti nella prima partita dell'Europeo contro la Spagna mi sono state attribuite delle colpe che magari sono state un po' ingiuste. Però va bene, a me la critica piace".

La critica ti carica...
"Sì, perchè ti dà modo di tirar fuori qualcosa in più".

Quindi non è vero che voi non leggete i giornali...
"Sicuramente non è che stiamo tutti i giorni a leggere i giornali, ma quando arrivi a far l'Europeo, basta che accendi la televisione, vedi un qualcosa e vedi tutti, sei sotto gli occhi di tutti".

E' possibile che i giocatori si possano stancare per tre partite alla settimana? E' vero che sarà sfibrante per voi giocare campionato e Champions?
"Personalmente, io le giocherei tutte le partite. Però in effetti il calcio oggi è un po' cambiato rispetto a prima: adesso si giocano con un'alta intensità tutte le partite; ci sono delle partite in cui magari il giocatore ha bisogno di recuperare,  ma non perchè non ce la fa a giocare, ma perchè altrimenti rischia degli infortuni. Forse è per quello che c'è il tour de force. Il giocatore magari può anche farcela, ma non gioca la partita nelle condizioni migliori. Le rose comunque sono ampie e sono fatte proprio perchè un giocatore non ce la fa a giocare 60 partite in una stagione".

Siete contenti che si sia allargata la panchina?
"E' una buona idea, un'idea nuova, che coinvolge più giocatori, quindi meno giocatori sono messi da parte".

E' vero che nel 2008 stavi per lasciare il calcio e andare a fare l'operaio, invece facesti un provino col Cesena e ti presero?
"E' vero che volevo smettere, ma non di giocare a calcio: volevo andare a giocare a casa mia, in Promozione, perchè non vedevo che i miei sacrifici venivano ripagati. Giocavo in C2 e mi dicevo: 'Se devo continuare a giocare in C2 preferisco stare a casa mia e divertirmi'. Però non feci nessun provino, Tornai a Cesena perchè ero di proprietà del Cesena. C'era Bisoli come allenatore che ha creduto in me e mi ha lanciato. E colgo l'occasione per salutare mister Bisoli che è tornato a Cesena e gli faccio un in bocca al lupo".

Come ti immagini in campo a Stamford Bridge? Quale emozioni pensi di provare entrando nel campo dei Campioni d'Europa in carica?
"Se mi devo immaginare allo Stamford Bridge... mi immagino che entro, faccio gol e vinciamo (ride, ndr). Penso sia una bellissima esperienza la Champions, io non l'ho mai fatta, quindi non vedo l'ora di viverla e magari di giocarla. Speriamo di andare là e di vincere".

Sarà bello giocare in nuovi stadi. Quelli inglesi sono molto apprezzati...
"Sì, infatti l'Europeo di questa estate mi ha proiettato nella Champions".

La Juventus crede in te. Quanto è importante farne parte e quanto pesa dover lottare per conquistare un posto da titolare....
"Diciamo che è importantissimo fare parte della Juventus perchè in questo momento è la squadra numero in Italia, è una delle migliori al mondo, quindi giocare nella Juventus credo sia il sogno di qualsiasi giocatore in questo momento. Ma penso lo sia stato sempre. Secondo me nel calcio di oggi esiste sì una titolarità, perchè ci sono i grandi campioni, però penso che le rose siano state fatte da 25 giocatori proprio per questo, perchè si gira molto, il mister ha possibilità di far giocare altri giocatori. A me non pesa particolarmente perchè io mi sono sempre dovuto conquistare tutto e quindi cercare di conquistarmi una maglia da titolare è stato il mio percorso, fa parte della mia normalità. Essere un giocatore che è sempre sicuro di giocare non è neanche bello perchè perdi sicuramente le motivazioni".

Cosa si prova ad essere un esempio per giovani calciatori che si affacciano oggi al mondo del pallone?
"Sono soddisfazioni perchè sono stato anch'io ragazzino e guardavo con grande ammirazione tutti i grandi campioni e i grandi esempi. Noi dobbiamo essere d'esempio sia in campo che fuori per tanti giovani che crescono. Speriamo di esserlo".(redazione Tuttojuve.com)

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