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Bucchioni: "Vacilla il progetto dello Zio d'America, dalla Champions al nono posto"

Bucchioni: "Vacilla il progetto dello Zio d'America, dalla Champions al nono posto"TUTTO mercato WEB
© foto di Massimiliano Vitez/Image Sport
martedì 4 agosto 2020, 08:03Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte firenzeviola.it

Un anno fa eravamo qui a incoronare Rocco “re di Firenze”, re di energia, empatia, simpatia, calore umano e promesse fatte e rifatte fino a far sognare: “Farò grande la Fiorentina, tre anni in Champions, presto fra le prime venti del mondo”. Ci abbiamo creduto e ci crediamo ancora, Rocco può farcela.

Ma un anno dopo il trono di Rocco vacilla e lo Zio d’America scopre che è arrivato il momento di tirare il freno a mano. Dalla Champions promessa troppo in fretta al nono posto come obiettivo per la prossima stagione il passo non è breve e neppure indolore, ma trattasi di sano realismo e in fondo questa è la storia di un anno difficile e travagliato in campo, ma soprattutto fuori. Coronavirus compreso. La Fiorentina s’è salvata, alla fine è arrivata a un onorevole e non disprezzabile decimo posto, ma sono naufragate quasi tutti i sogni di gloria di Rocco che forse s’era allargato troppo, aveva in testa un film diverso, ma è stato ampiamente tradito dalle istituzioni e dalla politica per lo stadio prima e adesso pare anche per il Centro sportivo di Bagno a Ripoli.

Non mi fanno fare le cose che avevo in testa? Peccato. Ma così non posso fare una grande Fiorentina.
Questa potrebbe essere l’estrema sintesi del Rocco pensiero di questi giorni in chiaroscuro.
Ma allora cosa sarà della Fiorentina a stelle e strisce? Che futuro aspetta i tifosi? Quando si vedrà una squadra ambiziosa degna del nome della società e della città?

Lo ha spiegato lo stesso Rocco in una delle più imbarazzanti conferenze stampa della storia del giornalismo: il capo della comunicazione viola che intervista il suo Capo in persona personalmente. Per fortuna non in ginocchio. Della serie Ceausescu ti perdoniamo o quelli del Minculpop erano dei dilettanti. Forse sarebbe stato meglio fare un comunicato, ma c’era il rischio che qualche giornalista non capisse…Forse anch’io…

E allora comprendiamo questo pomeriggio di informazione assistita.
Comunque, al di là delle domande signorilmente preparate evitando accuratamente argomenti appena appena scomodi, s’è capito cosa sta succedendo nel pianeta Fiorentina e cosa c’è all’orizzonte.

Rocco non molla, ma è un uomo diverso rispetto a quello di un anno fa, nel linguaggio del corpo, ma anche nel linguaggio parlato. A tratti polemico, rancoroso con chi si permette di criticarlo, anche minaccioso se serve. Ha perso serenità, è evidente.

Non riesco a dargli torto perché se gli avevano promesso che sarebbe stato facilissimo fare lo stadio alla Mercafir e poi è andata come è andata, sarei incaz… anch’io. Per non parlare poi del Franchi, delle lungaggini burocratiche e dei bastoni fra le ruote messi a prescindere da potenti e potentati. Ora ci si è messa la Soprintendenza anche per Bagno a Ripoli e Rocco è stato chiaro: “Se mi vogliono far fare il Centro Sportivo che piace a loro non lo faccio, io voglio fare quello che piace a me”. Ovviamente rispettando le regole. Ma c’è dell’altro? Lo sapremo

E se è vero e dobbiamo dargliene atto con applausi incorporati, che ha investito tantissimo sulla Fiorentina, se è verissimo che nessuno aveva fatto tanti punti quanti lui nel primo anno in Serie A, con la politica e la burocrazia che uccidono, è normale che per la Fiorentina le ambizioni siano ridimensionate.

“Chi si aspetta che io spenda cinquanta milioni tutti gli anni non ha capito”, questa resta la frase simbolo del pomeriggio dedicato all’intervista che non c’è. Rocco è un imprenditore e non un benefattore come pensava qualcuno. E anche se qualcuno (giornalisti compresi, i soliti) continua a baciargli la mano e l’anello, oggi la storia è diversa, molto più umana.

Cosa succederà domani?

Intanto se permettete, oggi do il mio inutile voto alla stagione: sei. Se a Rocco non piace venga accompagnato a Coverciano e ne parliamo.

Per il futuro l’obiettivo di Rocco è fissato: Fiorentina dal nono posto in su.

Ce la farà Iachini a superare sé stesso?

Rocco non ha dubbi. Non ne fa un problema di calcio vecchio o nuovo, ma di uomini e Iachini lo ha convinto umanamente al punto di andare in rotta di collisione con i suoi manager (come vi avevamo ampiamente anticipato) per difenderlo prima e confermarlo poi. Ce lo auguriamo anche noi, ovvio, magari sarà più facile se saranno comprati almeno tre giocatori importanti che mancano a questa squadra e che potrebbero aiutare il buon Beppe soprattutto nella fase offensiva.

Fra mercoledì e giovedì prossimi ci sarà un vertice in videoconferenza fra Rocco, ovvio, Joe Barone e Daniele Pradè per stabilire il budget mercato e fare l’identikit dei giocatori che piacciono a Iachini e sono funzionali al suo calcio. Come vi dicevo due settimane fa che Rocco voleva Iachini quando molti sparavano cento nomi di allenatori già a Firenze, oggi vi dico che finora sul mercato non è stata mossa foglia, siamo alle idee di lavoro, agli screening, ai colloqui informali, in attesa dell’input di Rocco che, come sempre, deciderà sempre e solo lui.

A questo proposito, qualcuno ha ventilato la possibilità che Daniele Pradè possa dimettersi dopo la conferma di Iachini voluta dal presidente probabilmente contro il suo parere. Niente di tutto questo, Pradè sa benissimo che i presidenti che pagano e mettono i soldi hanno diritto all’ultima parola. I manager consigliano e supportano, ma se il proprietario ha altre idee non è sicuramente lesa maestà. Fa parte del gioco e dei ruoli.

Dicevamo del mercato. Fantasie i nomi usciti, soprattutto quello di Belotti. E’ vero, la Fiorentina cerca un attaccante da doppia cifra, vuol prendere un regista e un centrale dai piedi buoni, ma sa che il Torino non vende il suo gioiello.

Intanto vediamo cosa uscirà dal vertice intercontinentale di questa settimana perché come ha detto ieri Commisso, i bilanci vanno sempre guardati con attenzione e rispettati e la Fiorentina ha ancora sul groppone 40 giocatori della precedente disastrosa gestione.

Naturalmente, il primo nodo da sciogliere si chiama Chiesa. E’ una pratica da risolvere in fretta, Joe Barone brutalmente trombato in Lega (non era presto per candidarsi?) incontrerà Enrico Chiesa e Rocco farà Skype o Zoom per arrivare a una soluzione. Oggi tutto è aperto anche se le offerte che aspetta Rocco non sono ancora arrivate e il ragazzo potrebbe restare allungando il contratto. Lasciamo un ecumenico cinquanta per cento a possibilità.

Ma sistemata la pratica Chiesa mi aspetto che le notizie dalla politica (in arrivo da Roma) e dalla Soprintendenza (settembre?) ci restituiscano per intero quel Rocco di un anno fa. C’è bisogno di lui, delle sua energia e dei suoi soldi, ma soprattutto sono sicuro che dopo un anno di studio nel nostro calcio, errori compresi, riparta con ambizioni rinnovate. Intanto, ricordando che Amrabat l’ha voluto lui, magari se vede qualche altro talento in giro faccia un fischio. Ce n’è bisogno…

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