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TMW RADIO - Di Gennaro: "Inter, da Conte un danno d'immagine. Zidane perfetto uomo-Juve"

TMW RADIO - Di Gennaro: "Inter, da Conte un danno d'immagine. Zidane perfetto uomo-Juve"TUTTO mercato WEB
mercoledì 5 agosto 2020, 19:58Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
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Antonio Di Gennaro, opinionista Tmw radio, intervistato da Niccolò Ceccarini
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L'ex centrocampista Antonio Di Gennaro, oggi commentatore televisivo ed opinionista, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti. La sua riflessione comincia dall'Europa League che attende l'Inter di Conte: "Non so se la sua sia una strategia per l'immediato o il futuro, sicuramente certe esternazioni le ha fatte anche in altre squadre. Sembra che persino il tecnico del Getafe se la sia presa... Normale che siano favoriti, ma sappiamo che chi lo è deve farlo vedere sul campo. Arrivano bene, a Bergamo hanno fatto una delle migliori partite nel campionato, giocando meglio dell'Atalanta. Stasera non possono sbagliare, Lautaro e Lukaku stanno bene: quando è così gli altri devono preoccuparsi. L'assenza di Eriksen la dice lunga: forse Conte non lo voleva, e credo anche il calciatore l'abbia percepito questo. Oppure non si è inserito perfettamente e non è al top".

La Roma può battere il Siviglia?
"Mi è piaciuto questo cambio tattico dato da Fonseca, con la difesa a tre. Hanno giocatori forti, e l'allenatore, anche in una situazione societaria non idilliaca, ha gestito bene la situazione. Il Siviglia è abituato a vincere le coppe, soprattutto l'Europa League, ma la Roma ha giocatori tornati sugli standard iniziali, come Dzeko e Zaniolo: a percentuali per me è un po' favorita".

Nel caso la Juventus volesse cambiare Sarri, è Zidane l'uomo giusto?
"Assolutamente sì. Gestiva tutti già da calciatore, quando era un fuoriclasse assoluto, e lo fa pure da allenatore. Sa come fare, anche a livello tattico: nella finale di Cardiff, proprio contro la Juventus, la surclassò nel secondo tempo. Credo, dopo aver vinto la Liga, che il suo corso a Madrid sia finito: è un uomo-Juve perfetto".

Assurdo che le prime due della classe abbiano la panchina a rischio.
"Da una parte ci sono una serie di esternazioni pesanti, credo il club abbia subito un danno d'immagine. Dall'altra, invece, abbiamo una squadra in cui non è riuscito a incidere come voleva. Per me, però, il distacco è di 5-6 punti, come dopo la vittoria della Juve con la Sampdoria. A dati, però, dei nove Scudetti questo è il meno bello, con qualche polemica di troppo e atteggiamenti non da Juve".

Che ne pensa di Di Francesco al Cagliari?
"Ha carattere, alla Sampdoria ci sono state anche situazioni societarie problematiche, cose extra-calcio. A Cagliari c'è grande entusiasmo, Giulini vuole che la squadra lotti per l'Europa e credo farà una rosa attrezzata. Di Francesco può ripartire da un ambiente sano e un progetto interessante".

E di Giampaolo al Torino?
"Lì vogliono ritrovare l'idea di calcio. Ha vissuto anni difficili nella sua carriera, quando è andato all'Empoli però ha fatto meglio anche di Sarri. Al Milan secondo me non gli sono stati dati né giocatori né tempo".

Il nodo della Fiorentina sembra Chiesa. Quale la soluzione?
"Per me è un falso problema: il giocatore ha anche finito bene il campionato, ritrovando smalto nel ruolo di esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Non credo sia un goleador, magari potrà migliorare: deve capire lui se vuole rimanere, comunque dovranno arrivare dei soldi. Non so se sono ancora quelli di un anno fa, se dovesse rimanere alle cifre proposte, si parla comunque di un contratto bello alto. Ci sono poi altre situazioni non delineate, dal centro sportivo allo stadio, che devono essere risolte: io mi fido di Commisso, ci vorrà una campagna acquisti importante, per fare una squadra da Europa League".

L'Inter deve fare una riflessione su Eriksen?
"Se lo rivendi a 40 hai fatto un investimento: a me il giocatore piace tantissimo, perché ha sempre saputo abbinare assist e gol alla resistenza. Per me ha avvertito che Conte non fosse convinto del suo arrivo. Dopo sei-sette mesi infatti non è ancora titolare: nelle partite più importanti era riserva. Chi lo prende acquista un grande calciatore".

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