Liverpool-Brentford 3-0, le pagelle: A. Arnold fuori categoria, attacco degli ospiti non pervenuto

Risultato finale: Liverpool – Brentford 3-0

LIVERPOOL:

Alisson 6 – L’ex Roma non si sporca praticamente mai i guanti. Il Brentford quando arriva dalle sue parti non centra mai la porta e lui si limita ad un paio di uscite coraggiose dai pali.

Alexander-Arnold 7- È la dimostrazione che il regista è un compito e non una posizione: dal suo piede iniziano gran parte delle azioni offensive del Liverpool, che predilige la zona destra del campo per fare male al Brentford. Tante aperture col goniometro e cross perfetti, suo l’angolo da cui nasce il gol di Fabinho.

Matip 6 – Nel finale di primo tempo qualche sbavatura di reparto fanno sì che il Brentford si faccia vedere dalle parti di Alisson, per il resto partita attenta e propositiva in avanti.

Van Dijk 6,5 – Vince praticamente tutti i duelli con Mbeumbo e Toney, lasciando le briciole agli avversari solo su qualche disattenzione nel finale di primo tempo. Sui calci piazzati è come al solito un fattore.

Robertson 7- Una spinta costante sulla sinistra, tanti palloni di qualità messi dentro, tra tutti lo splendido cross che permette a Chamberlain di fare 2-0.

Henderson 6,5 – Gioca più esterno rispetto al solito ma anche dal settore destro del centrocampo gestisce con la consueta qualità tutti i possessi a disposizione.

Fabinho 6,5 – Solita regia illuminata del brasiliano, che fornisce per tutti i novanta e più minuti un apporto fondamentale alla manovra dei Reds, dimostrandosi uno dei pochi ingranaggi insostituibili della macchina costruita da Klopp. Preziosissimo il colpo di testa sotto misura con cui sblocca la gara a fine primo tempo.

Jones 6 – Da mezz’ala di sinistra soffre un po’ nell’entrare nel vivo dell’azione e nel dialogare coi compagni sulla trequarti; nel finale, quando viene spostato più avanti, da un saggio delle sue qualità di rifinitore.

Oxlade-Chamberlain 6,5 – Partita in cui fatica a trovare la posizione per supportare al meglio Firmino e Jota. Qualche spunto a fine primo tempo ma poca incisività fino al momento in cui con un bell’inserimento in area trova in tuffo il gol del raddoppio ed il primo centro in stagione. Dal 74’ Minamino 6,5 – Entra e nel giro di pochi secondi si trova un regalo della difesa del Brentford che Firmino gli impacchetta e lui scarta con un appoggio da pochi passi per il 3-0.

Firmino 6,5 – Solita partita di grandissima abnegazione ed altruismo, con un paio di potenziali buone occasioni ed il facile assist con cui permette a Minamino di chiudere la gara. Dal 77’ Milner sv.

Diogo Jota 6,5 – Nonostante le assenze in avanti lui e Firmino non fanno rimpiangere Manè e Salah. Svaria su tutto il fronte dell’attacco scambiandosi spesso il ruolo di prima punta col brasiliano ed è protagonista di un’ottima partita, priva però di squilli significativi sotto porta. Dall’81’ Gordon sv.

Jurgen Klopp 7 – Cambiando gli addendi, i risultati non cambiano. Lista di assenti molto lunga ma nessun problema per il tecnico tedesco, che anche oggi dimostra di aver fatto raggiungere a tutta la sua rosa un livello medio così alto da poter gestire anche le importanti defezioni di questo periodo. Nel Liverpool funziona tutto a meraviglia ed i Reds sembrano essere la vera antagonista del City per il titolo.

BRENTFORD:

Alvaro Fernandez 6 – La media tra due parate strepitose su Van Dijk e Gordon ed un rinvio scriteriato che porta al gol di Minamino lo porta comunque alla sufficienza, ma il numero uno del Brentford non riesce a dare troppe sicurezze ai suoi.

Ajer 5 – Parte con un’entrata durissima su Jota che gli costa il cartellino giallo. Forse condizionato dall’ammonizione, sembra sempre incerto negli interventi e fatica ad arginare l’esplosivo attacco reds.

Jansson 5,5 – È un fedelissimo di Frank ed interpreta con grande abnegazione la partita muscolare richiesta dal suo tecnico. Di fisico e di esperienza prova a limitare Firmino e Jota, compito non facile e non assolto al meglio.

Pinnock 6 – Partita arcigna, di posizione, senza grosse sbavature. Duella con Firmino e Jota, imponendo fisico ed esperienza, mentre è in difficoltà sulle discese sulla destra di Alexander Arnold.

Roerslev 5 – Si perde Robertson in un paio di inserimenti profondi che sarebbero potuti costar caro al Brentford, dalla metà campo in su non osa quasi mai spingersi.

Janelt 5,5 – Si fa vedere in occasione di una conclusione tentata da distanza siderale che finisce alta. Per il resto tanto lavoro in fase di interdizione e poco per iniziative offensive.

Norgaard 6 – Fa girare la squadra ai suoi ritmi dimostrando ottima personalità. Un paio di belle verticalizzazioni non sfruttate dai compagni ma anche un pallone perso in occasione del 3-0 per l’ex Fiorentina.

Baptiste 5,5 – Come è logico che sia oggi ha compiti più difensivi del solito. Tanti duelli con Jones e buona interdizione in mezzo al campo, ma dalla trequarti in su è pressoché impalpabile. Dal 67’ Wissa 5,5 – Avrebbe il tempo per farsi notare ma non riesce mai ad entrare in partita.

Henry 5,5 - Al rientro dopo un mese e mezzo si ritrova a fronteggiare Alexander-Arnold. Un rientro di fuoco per l’esterno delle Bees, che ha il suo gran da fare per cercare di arginare la spinta costante dell’esterno classe ’98 ed i numerosi attacchi provenienti dal suo settore di campo. Dal 48’ Canos 6– L’ex di giornata è protagonista di un secondo tempo in cui si fa vedere a sprazzi nella metà campo avversaria, mentre dietro è complice di qualche errore grossolano di troppo della retroguardia di Frank.

Mbeumo 5 – Si fa mangiare più volte il pallone da Matip, l’unica volta che trova lo spazio per far male spara a salve non inquadrando la porta. Tanto lavoro per la squadra ma pochissimo peso offensivo. Dal 75’ Jensen sv.

Toney 5,5 – Si sbatte in mezzo a due giganti come Matip e Van Dijk ma non riesce mai ad avere la meglio su di loro; il fatto che non segni dal 28 novembre lo rende ancora meno lucido vicino alla porta.

Thomas Frank 6 – Non la partita giusta per giudicare il lavoro fatto dal tecnico danese, che arriva a Liverpool con l’intento di distruggere più che di creare. I suoi rimangono in partita fino al 2-0, poi evaporano, ma la prestazione (soprattutto dal punto di vista difensivo) non è da buttare).