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TMW RADIO - Nava: "In Kosovo gli altri club aiutano chi è in Europa e ha avuto dei positivi"

TMW RADIO - Nava: "In Kosovo gli altri club aiutano chi è in Europa e ha avuto dei positivi"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
mercoledì 26 agosto 2020, 19:05Calcio estero
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Giacomo Nava intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Giacomo Nava, portiere del Llapi, prestato parzialmente (fino al 31 agosto) al Prishtina, in Kosovo, si è collegato in diretta a TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Lunedì tornerò in Kosovo, in macchina fino ad Ancona e poi in traghetto, e cercherò di portarmi dietro una piantina di basilico, di rosmarino...".

Che situazione c'è lì?
"Il momento è di confusione. C'era una squadra ai preliminari di Champions e due di Europa League: in queste ultime, sono stati "prestati" dei giocatori da altre squadre per le coppe. Le società sono andate, ma poi riportate indietro causa Coronavirus. Io pure avrei dovuto... Fino a Gibilterra, poi però sono dovuti rientrare a causa di alcuni positivi: così, le società di calcio kosovare, a seconda dei bisogni, si sono impegnate ad aiutare il Prishtina".

C'è un aumento dei contagi in Kosovo?
"Qualche caso in più c'è, il problema che si è posto quando siamo andati a Gibilterra è forse nella lettura dei tamponi. Abbiamo rifatto tutti i tamponi, eppure sono stati trovati altri positivi. Non a caso il Gjilani, in Europa League, se li è fatti fare in Albania i tamponi".

Cosa c'è nel suo futuro?
"La società mi ha blindato, non vuole che vada. Visto il periodo di virus, chi poteva comprare i giocatori ora comunque sta più attento o comunque compra in Kosovo. Almeno fino a gennaio, quando si potranno fare già dei bilanci, rimarrò lì".

Che obiettivo si prefissa come prossimo?
"Ci sono tante soddisfazioni personali da raggiungere quotidianamente, ma ora come ora avrei il piacere di vincere qualcosa. Un trofeo. Nonostante grandi annate non ci sono mai riuscito, e credo che la nostra società abbia le potenzialità per riuscirci. Due delle tre società che fanno le coppe mi hanno chiamato, e questa per me è una cosa bella".

Notizie di altri italiani in Kosovo?
"In questo periodo mi sono preso un po' di vacanza e c'è un ragazzo che conosco, un difensore vivaio Sampdoria, che era interessato a trasferirsi qua. Qualche movimento c'è dall'Italia al Kosovo, è un mercato in cui ci si può inserire con interesse. In questo momento è un campionato in crescita".

Cosa la attende al ritorno?
"Non per forza isolamento, basta il tampone".

Avete già date per l'inizio del campionato?
"Il rischio di uno slittamento c'è, in teoria la data ufficiale è al 7-8 settembre. Lo scorso anno, per esempio, è stato fermato il campionato nonostante ci fosse solo un caso, in una squadra. La situazione, non essendo un posto turistico, penso sia rimasta invariata: tutto chiuso. Eppure i casi sono aumentati: ci saranno cose da valutare".

Come viene vissuta la Serie A lì?
"Come se fossero tutti allenatori... Si discute di tutto, anche la finale di Champions. Oppure quando l'Inter ha giocato in Europa League col Siviglia, c'era tanta gente in giro con la maglia nerazzurra".

Come giudica il rendimento della Sampdoria con Ranieri?
"Mettendo da parte le prime tre-quattro d'Italia, e forse anche l'Atalanta dell'ultimo periodo, è una delle piazze più storiche e belle. Il Derby della Lanterna è davvero un bello spettacolo, oltre a un posto in cui si vive bene. In pochi sanno lavorare come Ranieri, ha fatto rendere al massimo una squadra fatta di molti giovani: una scelta efficace".

L'esito imposto al Rimini, la retrocessione d'ufficio, come l'ha vissuta?
"La cosa che dispiace di più, a parte la bellezza della piazza e della storia societaria, è che il presidente Grassi avesse fatto uno sforzo economico maggiore per rifondare una squadra, come avvenuto anche nell'anno in cui ero là, e poi nel momento in cui hai cambiato l'80% della squadra, quando stavano recuperando sul Fano, sia arrivata la retrocessione. Fosse finito il campionato, probabilmente, finiva diversamente".

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