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Il 30 giugno e i suoi problemi. Ancora irrisolti

Il 30 giugno e i suoi problemi. Ancora irrisoltiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 23 aprile 2020, 12:35Editoriale
di Luca Marchetti

Il tema del 30 giugno non è ancora smarcato del tutto. La FIFA è vero che ha dato indicazioni, ma rimangono dei problemi di non poco conto sul tavolino.
Voi direte: cosa volete che sia… basta trovare un accordo. Si prolungano i contratti e si finisce la stagione.
Vero. Se i giocatori coinvolti non fossero 133 su 511 non sarebbe un grande problema. Si avete letto bene: praticamente un quarto della serie A ha a che fare con questo tipo di “problema”. Chi a scadenza, chi in prestito in tutte le sue formule (diritto, obbligo o senza nulla). Il 25% dei giocatori è coinvolto in questa maxi operazione, che peraltro ha delle situazioni completamente diverse fra di loro. Perché si va da giocatori di valore come Mertens (o Kulusevski) a quelli che considerano chiusa la propria avventura in un club come per esempio Marchetti al Genoa. C’è un mondo di storie e di rapporti nei 133 giocatori. E naturalmente parliamo soltanto di A. E parliamo soltanto di quelli che stanno giocando in serie A. Poi ci sono anche quelli che le società di serie A hanno dato in prestito… e alcuni di questi nomi, soprattutto in casa interista, sono pesanti (Icardi, Nainngolan,. Perisic vi dicono qualcosa).
Non è soltanto un problema di strategie e di semplice mercato. Non si tratta soltanto di posticipare delle scadenze. Ma di andare direttamente a trattare per alcune situazioni in condizioni completamente nuove.


Prendete le scadenze di contratto. Un conto sarà chiacchierare con Buffon e Chiellini, un conto con Mertens e Callejon. E anche fra i due napoletani ci sarà differenza, visto che Mertens una stretta di mano virtuale con De Laurentiis se l’era data prima che scoppiasse il problema Corona Virus, mentre invece Callejon neanche quello. Se la stagione dovesse proseguire sarebbero d’accordo a proseguirla con il Napoli? E se dovesse proseguire 2 mesi anziché due settimane?
La situazione si complica ulteriormente per i prestiti. Visto che va considerata anche la terza parte, ovvero l’altra squadra. Intanto bisognerà distinguere la parte economica da quella sportiva. Se io devo esercitare un diritto (o un obbligo) devo farlo entro la data prevista: 30 giugno. Altrimenti mi devo accordare di nuovo: siamo certi che tutti siano disponibili semplicemente a differire? Per non parlare degli obblighi che prima si maturavano (o meno) certamente entro il 30 giugno. Ora no…
Poi ci sono le diversità dei prestiti e magari dell’importanza del prestito in squadra. C’è chi è stato scambiato, come prestito (Biraghi Dalbert per esempio), c’è chi è in prestito da un’italiana o chi da una straniera. Poi ci sono i prestiti senza riscatto o obbligo. Il privilegio in questi casi va sempre alla squadra che deve finire la stagione e per cui il giocatore fino a quel momento ha giocato. Ma se - come nel caso di Smalling o Sanchez - il trattamento economico è diverso fra l’attuale squadra e quella proprietaria del tuo cartellino? Posso, in teoria, decidere di tornare nella mia squadra di appartenenza pur non potendo giocare. Soprattutto se so che comunque tornerei lì lo stesso… Oppure quei casi di giocatori già acquistati dai futuri club (Kulusevski, Petagna, Amrabat) che magari dal 1 luglio avrebbero avuto un trattamento economico migliore…
Ecco perché i problemi sono ancora molti e ancora tutti da risolvere. Qualcuno, naturalmente, si è portato avanti. Ha cominciato delle trattative per essere in una situazione di comodo. Ma ancora non è stato risolto (quasi) nulla.

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