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Juve: il mancato colpo Haaland, Kulusevski e una soluzione da trovare. Inter: Vidal, il "nodo" Valverde e due "sorrisi" per Conte. Milan: Ibra c'è, ecco cosa manca. Calcio italiano: la "benedetta" invasione straniera

Juve: il mancato colpo Haaland, Kulusevski e una soluzione da trovare. Inter: Vidal, il "nodo" Valverde e due "sorrisi" per Conte. Milan: Ibra c'è, ecco cosa manca. Calcio italiano: la "benedetta" invasione stranieraTUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
martedì 31 dicembre 2019, 13:04Editoriale
di Fabrizio Biasin

Buonasera. Scrivo dal volo Milano-Penisola arabica, un agghiacciante last minute accaparrato a costi minimi e rischi massimi. Il menu di bordo prevede antipasto "pasta fredda con carote freddissime tagliate a quadretti", doppia scelta "pollo matto ai peperoni con riso cotto male" o "lasagna al beef ragù", chiusura con "mousse al cioccolato con tracce di cioccolato".
Quanto al piatto principale ho optato per il pollo matto. Mangiabile. Al momento stiamo sorvolando un qualche deserto, la temperatura esterna è di -51 gradi, manca un'ora all'atterraggio e sto sorseggiando vino "Merlot con tappo a vite" che se lo vedesse mio nonno aprirebbe lo sportello d'emergenza e si getterebbe al grido di "io non volo con i tappi a vite, buon anno a tutti". E poi, già in volo: "Comunque il pollo-matto pensavo peggio" (mio nonno è persona educata anche in caduta libera).
L'inutile preambolo serve per allungare il brodo perché all'atterraggio, causa fuso orario, avrò solo il tempo di spedire questo inutile articolo privo di informazioni e comunque innaffiato di Merlot.
Il fatto è che sono sconnesso e ho chiesto "c'è mica una connessione? Devo capire chi arriva e chi va, incombe il calciomercato per l'amor del cielo!" e questi hanno risposto "sì, certo che c'è, al prezzo simbolico di un rene sano per Giga". Ho infine deciso di non regalare danaro al mercato arabo dei Giga e, al contempo, di affidarmi alla tecnica "scrivi cose a caso" (praticamente il solito).

In fase di decollo la situazione era la seguente: tal Friedkin aveva fatto intendere di voler comprare la Roma. Questo signore molto ricco chiude un decennio intenso, caratterizzato da numerosi tentativi di "acquisizioni di club italiani da parte di miliardari stranieri". Molti hanno vissuto questo cambiamento del calcio nostrano come qualcosa di terribile, in realtà non avevamo (e non abbiamo) alternative: lunga vita alle proprietà straniere che vengono da queste parti con la seria intenzione di costruire stadi e fare grano a fiumi e ancora non hanno capito (per fortuna) che a casa nostra non tutto è così semplice e, anzi, sarebbe meglio stare alla larga.

Ma, fa niente, se questi miliardari investono sapranno il fatto loro no? Tipo Zhang, per dire: ha preso l'Inter, ci ha speso una valanga di soldi e ancora oggi in molto dicono "ma perché il cinese non spende? Perché non prende Vidal?". Zhang vuol prendere Vidal e certamente vuole accontentare Conte, ma in questo momento (o quantomeno prima del decollo) è il Barcellona a suonare la rumba: Vidal resta per volere di Valverde, l'Inter si arrangi. E infatti l'Inter si arrangia, lavora col cileno (già convinto) per "forzare la mano", si cautela ragionando sull'alternativa (Nandez del Cagliari).
La notizia più bella? No, non arriva dal mercato, semmai dall'infermeria. Gli infortunati stanno tornando, di sicuro Barella e Sanchez, già a disposizione per il 6 a Napoli. Dice il saggio: "Meglio ritrovare al completo il gruppo che ti ha portato in cima alla classifica che inseguire le mitiche e clamorose balle di mercato". Abbiate fede.

Ecco, a proposito di balle. Per qualche giorno abbiamo scritto e letto: "La Juve ha preso il talento Haaland, brava la Juve". Oggi scopriamo che l'affare (assai costoso) è fatto, ma firmato Borussia Dortmund. Sì, Paratici e Nedved volevano codesto giocatore ma si sono dovuti arrendere alla "legge della cicala", il club che compra, compra e compra e sul più bello si accorge di non aver più spazio per certi azzardi. Il monte ingaggi dei bianconeri è troppo alto e figlio (anche) di scelte estive sbagliate (la proprietà voleva abbassare il suddetto monte ingaggi, i dirigenti non sono minimamente riusciti nell'intento), ora tocca far di conto e "far di conto" significa dover dire no alle richieste milionarie di agenti sempre più potenti (prima ci accorgiamo che il ricatto delle commissioni distruggerà il sistema, meglio è per tutti). E, quindi, ecco la svolta: i bianconeri si sono tuffati su Kulusevski. Il cartellino del centrocampista costa assai (44 milioni) ma l'ingaggio è certamente più abbordabile. Vedremo se da qui a giugno l'Inter (l'altra pretendente dello svedese) riuscirà a far cambiare idea al giocatore o se - come pare - saranno i bianconeri a vincere l'ennesimo duello di mercato.

Quindi il Milan del rientrante Ibra. Il qui scrivente non era affatto convinto che lo svedese avrebbe accettato la destinazione, né che i rossoneri lo volessero per davvero. Sembrava deciso a smettere, per dirla tutta. E invece no, Zlatan sceglie di tornare nel club dove si è trovato meglio e lo fa su insistenza post "disfatta con l'Atalanta" della sua nuova dirigenza. Capiamoci, bene hanno fatto Boban e Maldini a puntare su di lui, al momento era l'unica scelta capace di ridare entusiasmo ai tifosi, stimoli al gruppo e un minimo di speranza all'ambiente in generale, ma è essenziale che questa operazione non rappresenti la foglia di fico del genere "avete fame? Volete il pane? Mangiatevi 'sta brioche, poi si vedrà". Mio padre, saggio milanista, la riassume così: "Ora abbiamo il nostro Capitan Findus in mezzo ai ragazzini e, quindi, quantomeno c'è qualcuno in grado di portare la barca, ma qui bisogna ragionare sul futuro, lo stanno facendo? Serve altra esperienza". La sensazione al momento è sempre la stessa: l'unico vero obiettivo di Elliott è mollare il fardello a Mr Luigi Vittuone. Dovrebbe riuscirci - bisogna solo capire "quando" -, in quel caso sì che i tifosi del Diavolo avranno motivo di festeggiare per davvero.

Saluti e baci, sto sorvolando Baghdad e non so nulla di quello che accade nel meraviglioso mondo del calcio mercato. So solo che ieri l'altro hanno assegnato il Globe Soccer Award e che l'ha vinto Ronaldo. Cioé, l'agente Mendes - ideatore del premio - lo ha virtualmente messo nelle mani del suo assistito. Ecco, è un po' come il megadirettore Catellani in "Fantozzi": i dipendenti lo lasciavano vincere a biliardo ma non era vera gloria, solo necessità di compiacerlo.

Buon 2020 a tutti e - dopo 13 anni di "editoriali del martedì" su tmw - grazie davvero per avere ancora la pazienza di arrivare fino in fondo.

Ps. Non fatevi fottere dalle cene di capodanno a 100 euro con menu demmerda e una bottiglia diviso quattro, magnate a casa che è meglio.

Pps. Se pensate che il nuovo anno non possa essere migliore del precedente, ricordatevi di Pippo Inzaghi. Ha finito il 2018 con il Bologna in zona retrocessione e oggi guida un Benevento da record in Serie B. Buona fortuna a tutti voi.

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