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Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus. Azzardo o intuizione straordinaria?

Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus. Azzardo o intuizione straordinaria?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 9 agosto 2020, 09:00Il corsivo
di Simone Bernabei

Andrea Pirlo allenatore della Juventus Under 23, una decina di giorni fa, era stata una scelta chiara e precisa del presidente Andrea Agnelli. Un incipit dovuto, per spiegare come l'immediata promozione da Maestro a Mister (cit. Juventus) sia arrivata per volere altissimo. Il presidente bianconero dopo la sconfitta contro il Lione e l'eliminazione dalla Champions League era il più provato, fra tutti i massimi dirigenti juventini. Lo raccontava la sua faccia davanti alla telecamera, ancor prima delle sue dichiarazioni. Da qui la scelta forte, coraggiosa, spregiudicata. Che in molti non capiranno, inevitabilmente. Ma che nasconde la voglia di tornare al top (in Europa) seguendo una strada diversa rispetto a quella del recente passato: ovvero la riproposizione della filosofia juventina, dello stile Juventus, alla guida di CR7 e compagni.

Pirlo anticipa i tempi. E il paragone con Pep e Zizou è inevitabile - Guardiola e Zidane sono allenatori nati dal niente o quasi. E in momenti diversi, oltre che con presupposti non proprio simili, sono stati i sogni dei vertici bianconeri per la panchina. Gli attuali tecnici di Manchester City e Real Madrid sono inarrivabili? Poco male, l'allenatore fatto in casa ce lo costruiamo da soli. Alla base della scelta di Pirlo all'Under23 c'era un ragionamento del genere. Pirlo è sempre rimasto legato ai colori bianconeri, fu proprio lui a non farne mistero nella conferenza stampa di presentazione. Un anno con la seconda squadra, forse due, per testare le sue capacità. Poi la strada sembrava già segnata in partenza, con la panchina dei grandi già pronta e addobbata per il suo arrivo futuro. Gli eventi delle ultime ore hanno però accelerato il processo e Pirlo è letteralmente stato catapultato sul campo principale della Continassa. Un azzardo? Forse sì. Ma per la Juventus era giusto dare un segnale forte, di rottura. Certamente la dirigenza avrà avuto i suoi dubbi e magari continuerà ad averli almeno fino ai primi successi. "Quindi ora devo chiamarti Mister?", ha scherzato un incredulo Buffon dopo l'annuncio. Il tutto contornato da un buon numero di punti interrogativi ed esclamativi per edulcorare il concetto. Sì Gigi. Quel numero 21 a cui affidavi ogni ripartenza ora avrà l'onore e l'onere di guidarti dalla panchina. Il tempo chiarirà meglio i pro e i contro di una scelta che da qualunque angolazione la si guardi presenta dei rischi difficili da calcolare. Perché Pirlo non ha mai preso il fischietto in mano. Pirlo non ha mai fatto svolgere esercitazioni tattiche e non ha mai sistemato sul campo pettorine e birilli. Non ha mai diramato un elenco dei convocati e non ha mai affrontato dubbi di formazione o malumori del campione di turno. Ma ne ha viste tante. Ed è, soprattutto, un uomo che vedeva il calcio come pochi altri. La speranza odierna della Juventus, ovvio, è che possa farlo anche dalla panchina pur senza il rodaggio dell'Under 23. Se così sarà, allora il presidente Agnelli potrà festeggiare l'ennesima scelta lungimirante della sua gestione. Con buona pace di Guardiola, di Zidane e di tutti gli altri allenatori self made oggi sulla cresta dell'onda...

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