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Gli inesistenti miglioramenti dell'Inter più il divario enorme fra Atalanta e Liverpool

Gli inesistenti miglioramenti dell'Inter più il divario enorme fra Atalanta e LiverpoolTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 4 novembre 2020, 08:00Il corsivo
di Andrea Losapio

Antonio Conte ha difeso il proprio operato, dopo la sconfitta contro il Real Madrid. Due punti in tre partite, l'ennesimo rischio eliminazione dopo tre partite, sebbene di fronte avesse i Galacticos di Benzema e... Sergio Ramos. Che un difensore faccia la differenza è la cartina tornasole della straordinaria epopea del Real Madrid, legata a doppio filo al proprio capitano. Ma finché è una sorpresa, va bene, quando incomincia a essere una delle poche armi al proprio arco significa che di problemi ci sono. Conte diceva lunedì che bisognava continuare con le buone prestazioni. Dopo una sola vittoria in sei partite, ora in sette.

I miglioramenti dell'Inter, prospettati da Conte, sono inesistenti. Cinque punti dalla prima in classifica (il Milan) dieci gol subiti in A, cinque in Champions, con diversi risultati in attacco. Questa squadra al momento ha un problema Lukaku e una risorsa Lukaku: il belga è straordinario, si tiene sulle spalle l'attacco, ma dall'altro lato rischia di essere l'unica alternativa al gioco quando è in campo. L'Inter a novembre rischia l'addio alla coppa più importante, dopo essere arrivata in finale di Europa League l'anno scorso: è evidente ci sia qualche problema grosso.

Come ci sono problemi in casa Atalanta, dopo quattro anni. O meglio, dopo due stagioni straordinarie di Gomez tuttocampista, ora Gasperini sta pensando di cambiare qualcosa. Vero è che il Liverpool sembrava inarrestabile, improponibile a questo livello, forse la squadra più forte d'Europa. Ma la scelta remissiva, almeno nell'idea di inferiorità e non nella tattica garibaldina, ha acuito ulteriormente un divario enorme. La differenza esiste, ma senza Van Dijk, Fabinho, Matip e Oxlade-Chamberlain poteva essere fatto qualcosa di meglio? Complicato. "O si vince o si impara", dice Gasperini. Ieri sera probabilmente più che imparare forse ha capito che alle volte bisogna modificarsi per non soccombere.

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