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Idee, percorsi e traguardi. Il rinnovo di Guardiola nasconde (forse) una grande ossessione

Idee, percorsi e traguardi. Il rinnovo di Guardiola nasconde (forse) una grande ossessioneTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
venerdì 20 novembre 2020, 08:00Il corsivo
di Michele Pavese

Vincere sempre, vincere ovunque. Certo, in campo vanno i giocatori e Josep Guardiola ne ha allenati di straordinari in 12 anni di carriera, ma il tecnico di Santpedor ci ha sempre messo del suo. Innovazione, mentalità, filosofia: tre concetti che forse definiscono meglio di tutti quello che rappresenta Pep, capace di regalare uno spettacolo irripetibile (e tanti trofei) a tre piazze grandi e tremendamente esigenti. Poi c'è la ricerca costante della perfezione, che si raggiunge solo attraverso un lungo percorso. Un percorso più importante del traguardo, perché è all'interno di esso che maturano e si sviluppano le idee, essenziali per lo sviluppo del gioco. Nel calcio come nella vita, l'idea resiste nel tempo, anche se può adattarsi e rinnovarsi a seconda del contesto. Christopher Nolan lo ha spiegato bene nel suo Inception: "Una volta che s'impianta nella mente, continua a crescere".

La Rivoluzione Guardiolana, dopo il fondamentale intermezzo tedesco, è approdata in Premier, 1604 giorni fa. Un campionato abbastanza distante dalle sue radici, perché dominato da fisicità e "disordine". Lui ci è entrato in punta di piedi, senza far rumore, tracciando una nuova identità con passione e autorità. Plasmando e modellando a sua immagine giocatori lontani anni luce dai concetti di "spazio", "movimento", da quella "rigida libertà" fatta di automatismi ripetuti all'infinito, di studio matto e disperatissimo che è delizia e raramente croce. La seconda stagione alla guida del Manchester City è stata un capolavoro difficilmente riproducibile a livello mondiale, un affresco sporcato solo dall'eliminazione in Champions, vero e proprio tabù da ormai un decennio. Non lo ammetterà mai, perché "il traguardo è meno importante del percorso", ma l'obiettivo da qui al 2023 sarà quello di portare gli Sky Blues sul tetto d'Europa per la prima volta nella loro storia. Del resto, la vittoria è un'ossessione tanto quanto l'idea che contribuisce a generarla.

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