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La provincia non è più solo un trampolino. Juric e De Zerbi sulla strada tracciata da Gasp

La provincia non è più solo un trampolino. Juric e De Zerbi sulla strada tracciata da GaspTUTTO mercato WEB
venerdì 24 luglio 2020, 15:00Il corsivo
di Simone Bernabei

"Mi hanno preso così, dopo una cena e un amaro". Senza la classica retorica propria di certe situazioni (e dichiarazioni) il tecnico del Verona Ivan Juric ha spiegato i perché e i percome di una scelta, quella di rinnovare con l'Hellas, che ha sorpreso per modalità e tempistiche. Su di lui, oltre a club esteri che avrebbero offerto opportunità e nuove esperienze di vita, si erano mosse con forza Torino e Fiorentina. Non propriamente due big nel vero senso della parola, ma di certo società che avrebbero permesso al mister croato di fare un passo in avanti in fatto di progetti e prospettive sul mercato. Non per riconoscenza, probabilmente neanche per soldi (visto che altri avrebbero offerto di più). Juric ha semplicemente fatto un mix di cuore e ragione e ha scelto. Ha scelto di restare dove ha lavorato bene, senza ansie, senza pensieri, senza pressioni. Con buona pace di chi, con più o meno insistenza, ha provato a portarlo via da Verona.

De Zerbi e la libertà di azione - Un discorso molto simile vale per Roberto De Zerbi, fresco ma non freschissimo di rinnovo col Sassuolo. Nei giorni scorsi era stato Sarri ad ammettere la sua "invidia" per il tecnico neroverde, uno che ha idee di calcio (condivisibili o meno, ma pur sempre idee) e che ha tutta la libertà di questo mondo nel metterle in pratica. Dopo i balbettii di inizio anno, la sua squadra ha iniziato a macinare gioco, punti e soprattutto gol. E i risultati sono lì, impressi nella classifica, che testimoniano la bontà del binomio creatosi al Mapei Stadium. E chissà che il prossimo anno, dopo aver solo potuto sognare l'Europa in queste settimane estive, il tiro non possa essere alzato ulteriormente...

Gasp traccia la strada. E diventa modello da imitare - L'Atalanta, negli ultimi anni, ha vissuto una crescita impensabile sotto tutti i punti di vista. Merito della società, dei giocatori e ovviamente di Gasperini. Che in passato è stato più volte vicino all'addio, soprattutto la Roma si era interessata. Ma alla fine ha sempre prevalso la voglia di restare a Bergamo per godersi ancora e ancor di più la sua creatura. E chissà che le strade di Juric e De Zerbi non possano proprio andare in quella direzione, parallele seppur indietro rispetto alla Dea. Perché, in sostanza, cambiare per andare al Torino, alla Fiorentina, alla Lazio, al Barcellona, e magari rischiare di incappare in un esonero a metà stagione? Perché preferire un più alto budget di mercato rispetto alla libertà di attuazione del proprio pensiero calcistico? I tecnici di Sassuolo ed Hellas hanno scelto di restare. E ora la palla passa al destino, che al termine del prossimo anno dirà se hanno avuto davvero ragione a scegliere di non cambiare.

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