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Vlahovic una notte da Ibra. Juve, manca anche un rigore. Allegri ora avrà più forza nel trattare la sua eventuale uscita. Dea, una gara tutta cuore e orgoglio. Ma è pesata l’assenza di Scamacca
Una notte da Ibra. Il suo idolo. Dusan Vlahovic si regala una partita da fuoriclasse. Un gol splendido, un gol annullato per un fuorigioco millimetrico. Non solo. Per il bomber serbo anche un rigore che poteva esserci (perché non mandare Maresca al Var?), un paio di colpi di tacco e una presenza in ogni angolo del campo. Una notte da leader. Questo Vlahovic spacca le partite. Le indirizza. E, ricordiamolo, è un classe Duemila. E’ facile immaginare che tra poche settimane al direttore Giuntoli arriveranno offerte importanti. Dalla Premier? Dal Bayern? Ma se la Juve vuole iniziare un nuovo ciclo vincente non può rinunciare a Dusan. Mettetelo al centro di un progetto tattico più offensivo e vedrete che la stella serba lotterà per conquistare il titolo di goleador in Serie A. E sarà fondamentale in Champions. Grande Vlahovic poi, il solito muro difensivo. Una certezza dell’Allegri pensiero. La Dea è rimbalzata a lungo sulla Maginot bianconera. Su Bremer, su Gatti. Chissà quante volte in panchina Gasperini ha maledetto quel cartellino giallo nella gara di semifinale contro la Fiorentina che ha fatto scattare la squalifica di Scamacca. La Dea per esaltare al massimo il suo progetto calcistico ha bisogno di appoggiarsi a una punta centrale con il fisico e la tecnica di Scamacca.
La partita si è aperta nel secondo tempo quando l’Atalanta ha abbandonato qualsiasi equilibrio pur di trovare gli spazi giusti. E finalmente ha costruito qualche interessante occasione. Ma anche la Juve ha trovato gli spazi per colpire di rimessa. La Coppa va alla Juve ma è stata una bella finale. Una sfida che ha dato valore al calcio italiano.
La Juve vince un trofeo che migliora il bilancio della sua stagione. Coppa Italia e zona Champions: siamo al 6,5. Un trofeo che rende più forte la posizione di Allegri (espulso nel finale)n se come sembra la dirigenza gli chiederà tra poche settimane di trovare un accordo per chiudere con un anno di anticipo il suo rapporto con il club bianconero. Servirà una liquidazione d’oro. Il Gasp invece deve proiettarsi subito sulla finale di Europa League. Un’altra occasione per regalarsi il suo primo titolo nel fantastico ciclo con la Dea. Avrà Scamacca, non avrà l’infortunato Da Roon. La Dea non riesce a presentarsi agli appuntamenti chiave con il suo abito migliore. Ma le resta un progetto calcistico che può portarla ad alzare l’Europa League e a conquistare la prossima Champions.
P.s. parere personale, il peggiore in campo stavolta non è stato un calciatore ma Al Bano.
La partita si è aperta nel secondo tempo quando l’Atalanta ha abbandonato qualsiasi equilibrio pur di trovare gli spazi giusti. E finalmente ha costruito qualche interessante occasione. Ma anche la Juve ha trovato gli spazi per colpire di rimessa. La Coppa va alla Juve ma è stata una bella finale. Una sfida che ha dato valore al calcio italiano.
La Juve vince un trofeo che migliora il bilancio della sua stagione. Coppa Italia e zona Champions: siamo al 6,5. Un trofeo che rende più forte la posizione di Allegri (espulso nel finale)n se come sembra la dirigenza gli chiederà tra poche settimane di trovare un accordo per chiudere con un anno di anticipo il suo rapporto con il club bianconero. Servirà una liquidazione d’oro. Il Gasp invece deve proiettarsi subito sulla finale di Europa League. Un’altra occasione per regalarsi il suo primo titolo nel fantastico ciclo con la Dea. Avrà Scamacca, non avrà l’infortunato Da Roon. La Dea non riesce a presentarsi agli appuntamenti chiave con il suo abito migliore. Ma le resta un progetto calcistico che può portarla ad alzare l’Europa League e a conquistare la prossima Champions.
P.s. parere personale, il peggiore in campo stavolta non è stato un calciatore ma Al Bano.
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