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Balotelli ci riprova, Dybala ci spera, Ibra ci crede

Balotelli ci riprova, Dybala ci spera, Ibra ci credeTUTTO mercato WEB
mercoledì 9 dicembre 2020, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Il calcio è una (bella) distrazione. L’emergenza prosegue, sembra non aver mai fine. Ormai ci stiamo abituando al “non vivere” e questo è terribile. Rivedere 2000 persone cantare “You’ll Never Walk Alone” ad Anfield mi ha emozionato e mi ha ricordato che voglio di più, molto di più. Mi manca il vero calcio, quello con i tifosi sugli spalti. Desidero ardentemente la normale vita quotidiana di ormai quasi un anno fa. Non mi lamenterei, almeno inizialmente, persino di eventuali chilometriche file in posta con i classici furbastri che provano a fregarti… Mi sto accontentando, come tanti di voi, di questo calcio asettico e mascherato. Meglio di niente ma che fastidio…
Per fortuna c’è sempre da discutere, quando si ha a che fare con la materia calcistica. Non lo si fa più al bar ma, sui social, le discussioni sono infinite, a suon di colpi di tastiera al veleno. Primo tema: Mario Balotelli. Da Super Mario a Mini Mario. Mi viene in mente Vip - Mio Fratello Superuomo, capolavoro del Maestro Bozzetto. I protagonisti del lungometraggio animato in questione sono SuperVip e MiniVip. Il primo è riconducibile al giovin Balotelli, quello in maglia Inter, destinato a chissà quanti Palloni d’Oro e dotato di tutto ciò che si possa sognare. Il secondo è l’attuale Balotelli, quello che si arrabbia per l’auto distrutta a Monza da vandali e che continua a sentirsi un perseguitato (ovviamente ha ragione sulla questione auto, non su tutto il resto). Insomma, alla fine si è ridotto a calcare i campi della serie cadetta. Vero, il Monza punta alla Serie A ma, nel frattempo, Balotelli è in Serie B. A 30 anni, nel pieno della maturazione calcistica di un qualsiasi giocatore, pare tanto una condanna all’oblio.

Non l’ho mai amato, non credo risorgerà e, se anche dovesse farcela, la strada verso la rivitalizzazione sarebbe comunque ardua e, di fatto, improbabile. Comunque sia, Balotelli al Monza è una buona notizia, mediaticamente parlando, per la cadetteria.
Capitolo Dybala. Ormai non si parla d’altro. La Joya si è persa nel limbo. C’è chi lo dipinge ancora come un artista del pallone e chi, invece, è ormai sicuro che sia un mediocre viandante alla ricerca del perduto talento. Rimango convinto che sia un fenomeno e che, prima o poi, rivedremo il vero Dybala, quello che accarezza la palla come pochi altri. Il timore è che possa rigenerarsi lontano da Torino e sarebbe un duro colpo da accettare… Sono certo che, il prossimo anno, CR7 e Dybala non saranno entrambi bianconeri. Uno dovrà cambiare aria e, al momento, Dybala sembra quello più vicino alla porta d’uscita (che peccato).
Terzo e ultimo argomento: Ibra e il suo Milan. Dobbiamo essere sinceri: se il Diavolo dovesse vincere lo Scudetto, Re Zlatan diventerebbe una sorta di semidio terreno. Un simbolo di leadership da clonare per i posteri, l’esempio che la mente è più forte del logorio fisico. Ibra è sempre Ibra, anzi ora è fortemente Ibra. Ogni sua dichiarazione assomiglia ad un “discorso motivazionale per le truppe”. Mi convince ancor di più di Tony D’Amato, coach in Ogni Maledetta Domenica… Ibra è unico, per quello lo amo alla follia…
Torno a guardarmi il calcio in maschera, sperando che, a breve, tutti noi tifosi del bel calcio si possa tornare a gioire e, perché no, a mandarci a quel paese allo stadio. Qualcuno diceva: “Non può piovere per sempre”. Io modello in… “Non può esserci l’emergenza per sempre”.

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