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Il professionista Higuain, lo scriteriato Kean e il bramato Cavani…

Il professionista Higuain, lo scriteriato Kean e il bramato Cavani…TUTTO mercato WEB
mercoledì 29 aprile 2020, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Il calcio riprenderà? S’, forse, no… La domanda è sempre la stessa, i dubbi aumentano ogni giorno di più e, tanto per cambiare, non c’è una data certa su un possibile ritorno in campo. Il premier indica la via, il ministro inserisce il freno a mano e i club restano in stand-by, come l’intero Paese. Bene, in tutto questo marasma, meglio soffermarsi su altri aspetti. Che cosa c’è di più estasiante, nel mondo del calcio, della figura, quasi mitologica, del bomber? Nulla… E’ il ruolo che meraviglia di più ma, come diceva il caro e saggio Scoglio, “c’è bomber e bomber…”.
Oggi ne voglio “fotografare” tre, ognuno con le sue peculiarità. Parto con Gonzalo Higuain. Ne ho sentite di ogni sul suo conto. C’è chi l’ha bollato come un “fuggiasco” per aver lasciato l’Italia per correre dalla mamma in Argentina. “Ha sputato nel piatto dove mangia”, uno dei commenti più stolti che ho avuto il dispiacere di leggere… Poi, compresa la gravità delle condizioni della madre, i detrattori sono spariti e ci si è concentrati sul fatto che non sarebbe più tornato a Torino. E via con una lunga serie di possibili sostituti, dando per scontato che l’era del Pipita fosse già finita. E, invece, Gonzalo Higuain, oltre ad essere innamorato della madre (come è normale che sia), è soprattutto un vero professionista. Seguirà, alla lettera, le richieste della Juventus, il club al quale ha dato tanto e sta continuando a dare molto. Il padre ha anche fatto sapere che “rispetterà il contratto”, quindi non andrà da nessuna parte. Personalmente ne sono contento. Uno come il Pipita, nel gioco di Sarri, non è utile, è fondamentale…
La professionalità di Higuain dovrebbe essere presa ad esempio, magari da un certo Moise Kean. Che sia chiaro, a 20 anni non è facile “avere la testa” per comportarsi da professionista ma, onestamente, l’ex bianconero ha esagerato. In un momento in cui tutti sono pronti a sparare a zero sui calciatori (privilegiati e ricchi), violare la quarantena per una festa all’insegna di sexy lap dance è una vera bestialità. A 20 anni gli ormoni sono impazziti ma, come mi disse un Campione del Mondo 1982, “… ci cono momenti in cui ti devi arrangiare da solo”.


Chissà che avrà pensato Ancelotti quando è stato informato della malefatta del suo giocatore. In Italia abbiamo il vizio di esaltare un giovane dopo due buone partite. Poco più di un anno fa, tutti lo idolatravano. Il suo gol alla Finlandia lo consacrava quale “futuro attaccante della Nazionale”. Ecco, ora siamo di fronte ad uno scriteriato ragazzo che si è beccato 100 mila sterline di multa e, soprattutto, si è macchiato, ancora una volta, di un passo falso che non lo aiuterà nella sua crescita professionale. Troppo facile paragonarlo al giovane Mario Balotelli e anche ingiusto. SuperMario, nonostante tanti errori, qualche sprazzo di talento l’ha mostrato e ha pure vinto, da protagonista, in alcune piazze. Kean è agli inizi del suo percorso da calciatore professionista e potrebbe anche essere giunto già al capolinea. Rischio meteora? Certamente…
Chiudo con un mio vecchio idolo: Edinson Cavani. Ricordo ancora un mio errore sul Corriere dello Sport. Avevo sbagliato il suo nome (Edison invece che Edinson). Era appena giunto in Italia ma la sua dinamicità, con la casacca del Palermo, mi aveva colpito. Bene, sono passati circa 13 anni e El Matador è ancora uno che piace tanto… In tanti lo bramano e ritengo che l’Inter ci stia facendo un pensiero serio. Non è giovanissimo (classe 1987) ma resta un attaccante di sicura affidabilità. Recentemente, contro il Bordeaux, ha festeggiato i 200 gol con la casacca del PSG (in 301 gare). Nonostante sia convinto che la Ligue1 non rappresenti il top tra i campionati europei, 200 gol sono sempre 200 gol. Ecco, rivedere El Matador in Italia mi piacerebbe e, state sicuri, che il suo nome ormai lo conosco bene…

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