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Alessandro Calori: "Con La Giovane Italia colgo le sfumature dei ragazzi"

Alessandro Calori: "Con La Giovane Italia colgo le sfumature dei ragazzi"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 27 maggio 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Alessandro Calori non ha bisogno di alcuna presentazione. Aretino classe 1966, vanta una lunghissima carriera da calciatore con più di 300 partite in Serie A con le maglie di Pisa, Udinese, Perugia e Brescia, preambolo alla sua attività come allenatore, iniziata nell'ormai lontano 2005 a Trieste e proseguita in tutta Italia, da Padova a San Benedetto del Tronto, da Avellino fino a Portogruaro, dove conquistò una storica promozione in Serie B. In un momento in cui La Giovane Italia sta ampliando i suoi confini e i suoi orizzonti, estendendo il database e le sue collaborazioni agli allenatori, Calori è stato uno dei primi a sposare il progetto e a mettersi a disposizione in vista della ripresa dei campionati e della prossima stagione calcistica. “Sono entrato in contatto con il direttore Paolo Ghisoni grazie a conoscenze in comune e scoperta la realtà ho trovato il progetto interessante. Io proseguo ovviamente con il mio lavoro di allenatore, ma se posso dare una mano e condividere la mia esperienza sono a completa disposizione”.

Quali sono le conoscenze che puoi portare in dote e quali sono invece quelle che pensi di poter ricevere da un progetto come La Giovane Italia?
“In primo luogo penso sia importante passare le conoscenze di come si può lanciare un giovane calciatore e come farlo crescere bene. Io sono un allenatore che crede nei metodi e nei concetti: mettere in campo i giocatori non è semplicemente una questione di schemi, ma è anche e soprattutto una questione di lavoro tecnico sul campo e caratteriale fuori dal campo. Bisogna anche capire quali sono le diverse necessità di un giocatore, quanto è emotivo e quali tipi di stimoli ha bisogno di ricevere”.

In questo senso, quindi, La Giovane Italia ti aiuta a ricevere qualcosa in cambio quando incontri un nuovo giocatore.
“Sì, perché avere una descrizione e un'idea di chi sarà il ragazzo che andrai ad allenare, andando oltre le cifre e il ruolo, aiuta ad impostare un lavoro anche umano e caratteriale che è fondamentale per mantenere un gruppo e i singoli all'interno dello stesso in armonia”.

In sostanza bisogna anche fare della psicologia, per così dire, in modo da lavorare al meglio sui giocatori.
“Sì questo è fondamentale. Se uno nasce quadro non diventa tondo all'improvviso, ma bisogna prendere questi ragazzi per come sono e lavorare con quello che si ha. Ci sono tantissime sfumature e casi diversi e La Giovane Italia è perfetta per questo concetto. I giocatori sin dalla più tenera età nascono e crescono diversi e il nostro compito quindi non può essere solo quello di dare delle indicazioni tecniche e tattiche, ma aiutarli a svilupparsi da un punto di vista umano e caratteriale. È impensabile trattare tutti gli atleti allo stesso modo: bisogna sapere le necessità di ognuno per sapere che stimoli dargli”.

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