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Alessandro Vogliacco, in trincea col Pordenone per la prova di maturità

Alessandro Vogliacco, in trincea col Pordenone per la prova di maturitàTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 1 ottobre 2019, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Il Pordenone ha strappato un punto prezioso nella trasferta contro il Chievo, al termine di una partita di eroica resistenza condotta in porto dagli uomini di mister Tesser. Rimasti in nove contro undici prima della mezz’ora di gioco, a causa delle espulsioni di Strizzolo e Chiaretti, i ramarri sono riusciti a innalzare una barricata insuperabile davanti alla porta difesa da Di Gregorio, conservando il risultato di 1-1 al termine del match. Un assedio al quale il Pordenone ha saputo resistere anche grazie alle forze fresche e alla carica agonistica di Alessandro Vogliacco, difensore classe ’98 che è sceso in trincea portando un contributo sostanzioso per puntellare il muro difensivo neroverde.

Ingresso da veterano - Lanciato nella mischia dopo i due cartelini rossi che hanno sancito la doppia inferiorità numerica dei friulani, Vogliacco non ha battuto ciglio e si è calato immediatamente nel clima del match col piglio del veterano. Una risposta non scontata per un giovane che, prima di domenica, vantava appena otto gare tra i professionisti. Ma la tempra del ragazzo è di assoluto spessore, come ben sa la dirigenza neroverde che, non a caso, in estate ha esercitato il diritto di riscatto per rilevarne il cartellino dalla Juventus. In bianconero, Vogliacco si era imposto come leader carismatico della Primavera, indossando anche la fascia da capitano nella stagione 2017-18 giocata come fuoriquota agli ordini di mister Dal Canto. La prima esperienza in prestito al Padova non è stata fortunata, alla luce dell’unico gettone di presenza nella prima parte dello scorso campionato di Serie B. Decisamente meglio il secondo capitolo, ambientato a Pordenone: arrivato nel mercato di gennaio, Vogliacco ha dato il suo contributo alla storica promozione in cadetteria centrata dai friulani, che nel clima da battaglia di domenica scorsa hanno avuto la conferma di poter contare a occhi chiusi su un giovane di sicuro avvenire.

Maturità - Dopo gli inizi nella scuola calcio De Palo, Vogliacco è passato al Bari, trampolino che dalla sua Puglia lo ha lanciato prima alla Roma (fugace esperienza condizionata da un infortunio al menisco, ndr.) e poi alla Juventus, che dopo un’ottima trafila nel vivaio gli ha aperto le porte per il salto nel calcio professionistico. Centrale di difesa dotato di buona scelta di tempo e capacità di anticipo, il classe ’98 è cresciuto sul piano della lettura e della gestione delle situazioni di gioco, e ha di fronte a sé ulteriori margini di miglioramento nella marcatura individuale del diretto avversario. Ben strutturato fisicamente, con un’altezza che sfiora il metro e novanta e gli consente di fare la voce grossa nel gioco aereo, Vogliacco è dotato anche di una buona rapidità di passo, mentre si trova meno a suo agio quando viene puntato in campo aperto da avversari più veloci di lui. Nelle sue prime esperienze da professionista, Alessandro si è fatto apprezzare per l’applicazione e la dedizione con le quali si approccia al lavoro settimanale, anche e soprattutto nei momenti della stagione che non lo hanno visto impiegato. Il buon impatto nel match contro il Chievo ha testimoniato anche un salto di qualità importante a livello di concentrazione all’interno del match, aspetto caratterizzato in passato da alcune sbavature dettate da superficialità o eccessiva sicurezza in fase di costruzione. E c’è da star certi che la sua prova gagliarda e battagliera sarà stata apprezzata anche da Sinisa Mihajlovic, la cui figlia Virginia è ormai da qualche anno fidanzata proprio col difensore di scuola Juventus. Alessandro Vogliacco ha saputo attendere il suo momento, rispondendo presente alla chiamata. Un segnale di maturità che rappresenta al tempo stesso una candidatura importante lanciata dal difensore barese, che ha dimostrato di poter portare il suo contributo alla causa del Pordenone anche nel campionato cadetto.

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