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Giuseppe Leone, "apprendista Pirlo" con la Juve sulla pelle

Giuseppe Leone, "apprendista Pirlo" con la Juve sulla pelleTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 24 aprile 2020, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Per Giuseppe Leone, la maglia della Juventus è come una seconda pelle. Undici anni in bianconero, oltre metà delle sue quasi diciannove primavere passate sul campo di Vinovo, inseguendo il sogno di una carriera da grande. Un obiettivo che il classe 2001 vede sicuramente più vicino dopo un’annata da protagonista, che potrebbe rappresentare l’anticamera ideale per un ormai prossimo salto tra i professionisti.

“Vizietto” azzurro - Dopo gli inizi nel Vanchiglia, Leone è approdato alla Juventus nel 2009, iniziando una trafila che lo ha sempre visto tra i titolari nella sua annata di riferimento nelle giovanili. Con la Primavera, poi, Giuseppe è stato capace addirittura di accorciare i tempi, affacciandosi alla massima categoria con un anno di anticipo fino a diventarne uno dei leader tecnici e caratteriali. Non è un caso che quest’anno mister Zauli gli abbia in qualche occasione affidato la fascia da capitano, ad impreziosire un’annata da 28 presenze complessive all’insegna di un rendimento di alto livello, anche nella vetrina internazionale della Youth League. Nel frattempo, lo scorso anno erano già arrivate le prime convocazioni con l’Under 23 nel campionato di Serie C, mentre in parallelo il classe 2001 ha confermato la sua spiccata vocazione azzurra. Già superate le trenta presenze con le nazionali giovanili, con il picco rappresentato dall’argento Europeo nel 2018 con l’Under 17, vissuto tutto da titolare e fermatosi a un passo dalla gloria nei calci di rigore contro l’Olanda.

Apprendista Pirlo - Centrocampista duttile, ma che ha nella cabina di regia il suo habitat naturale, Leone spicca nel cuore della mediana grazie ad una visione di gioco già molto avanzata e alla capacità di far correre il pallone dettando i ritmi della manovra. Il paragone con Pirlo risulta chiaramente azzardato, ma le caratteristiche tecniche e fisiche del ragazzo torinese ricordano proprio quelle del regista dell’Italia campione del mondo. Compassato nelle movenze, a dispetto di una struttura da normotipo sa utilizzare il corpo nel migliore dei modi per difendere il pallone, per poi smistarlo in maniera sempre efficace col suo piede destro (un po’ meno, invece, col mancino). Buona anche l’attitudine in fase di interdizione, situazione nella quale mette a frutto il grande acume tattico che lo porta ad essere spesso e volentieri al posto giusto nel momento giusto. La personalità è quella giusta per ricoprire un ruolo delicato come quello in sala comandi davanti alla difesa, e a completare il profilo di un ragazzo impeccabile dentro e fuori dal campo troviamo un rendimento scolastico di buon livello, sintomo dell’applicazione a tutto tondo del cervello bianconero. Adesso manca l’ultimo tassello per completare la prima parte del puzzle. Il prossimo step potrebbe essere quello della promozione nella Juventus Under 23, per confrontarsi col calcio dei grandi continuando a vestire i colori che lo hanno cresciuto.

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