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TMW - Ghisoni: "Kean come Schillaci a Italia '90. Pinamonti predestinato"

TMW - Ghisoni: "Kean come Schillaci a Italia '90. Pinamonti predestinato"TUTTO mercato WEB
Paolo Ghisoni
domenica 7 aprile 2019, 17:18La Giovane Italia
di Sebastian Donzella

Ai taccuini di TuttoMercatoWeb.com, il giornalista Paolo Ghisoni, ideatore e curatore de La Giovane Italia, parla dell'exploit di Moise Kean autore di sette gol in meno di un mese, compreso quello decisivo al Milan nel big match del sabato: "È come Schillaci a Italia ‘90, ogni volta che tocca il pallone fa gol. Onestamente era difficile prevedere un’esplosione di questo genere anche perché la Juventus l’ha tenuto in naftalina tutto l’anno. A gennaio ha avuto la possibilità di andare in prestito altrove e lì bisogna dare grande merito ad Allegri e al suo staff di averlo confermato e di averlo reso uno dei protagonisti della stagione. Inserirlo sul 2-0 contro l’Atletico, nella partita più importante della stagione, significa che sei tenuto in grande considerazione dal mister. E poi il classe 2000 ha caratteristiche che non ha nessuno degli attaccanti bianconeri, come la freschezza e l'esuberanza. Al momento è il giocatore più caldo in mano ad Allegri, sta vivendo in una sorta di bolla in cui gli riesce tutto".

Mantenere un profilo basso dopo questo exploit sarà difficile...
"È stato spesso un istintivo ma ha ricevuto nel tempo lezioni disciplinari che ha saputo metabolizzare. Una figura fondamentale nella sua crescita è stata Luigi Milani, ex responsabile dell'attività di base bianconera, ora all'Inter: l'ha disciplinato, anche la madre di Kean l'ha ringraziato in una recente intervista. E gli sta dando una grossa mano anche il gruppo: le stesse parole di Bonucci che hanno creato qualche polemica, pur se dette in maniera un po' sgraziata, fanno capire come lo spogliatoio bianoconero l'abbia cresciuto e gli abbia spiegato come si comporta un campione, con un esempio in casa come quello di Cristiano Ronaldo. Allegri, il suo staff e la dirigenza hanno il grande merito di averlo gestito al meglio, senza mandarlo in prestito a gennaio ma utilizzandolo nei momenti chiave della stagione".

E prima o poi richiederà una maglia da titolare...
"Kean è un ragazzo molto ambizioso con molta voglia di riscatto: vuole evitare di essere un’eterna promessa, di diventare come Balotelli. Magari chi lo gestisce può pensare che sia giusto vederlo subito titolare in bianconero ma lui ha fatto la differenza da subentrante, perché quando entra spacca le partite. Allegri ha sempre dimostrato di esser fantastico nella gestione di talenti del genere, in un’altra piazza non credo sarebbe maturato così".

Un assist, quest'oggi, per Andrea Pinamonti, che con 5 reti è l'under azzurro più prolifico in A.
"Esordio con l'Inter, gara di Europa League contro lo Sparta Praga. Palla in mezzo, gran controllo con giravolta e suggerimento per Eder che va in gol. Un predestinato. Se parli con tutti gli allenatori che ha avuto, nessuno ha dubbi in riguardo: farà il calciatore ad alti livelli. Oltre alle potenzialità ha fisico, grande dedizioni, testa, voglia di arrivare, sin da giovane ha abbandonato la famiglia per farsi le ossa tra Chievo e Inter. Ed è motivatissimo, ha perfettamente coscienza di quello che serve per fare il salto di qualità".

A differenza di Kean, Cutrone e Zaniolo però lotta per non retrocedere.
"Questo non è affatto un male. Credo che l'essere arrivato in extremis al Frosinone gli abbia fatto bene: nella stagione attuale dei nerazzurri forse sarebbe stato utile ma non indispensabile. Per non bruciarne la precocità ha trovato una piazza che gli permette di giocare con continuità e poco importa se lotta per la salvezza: in Italia c'è la concezione stupida che per mantenere la categoria serva solamente l'esperienza giusta mentre viene tenuta in poca considerazione la freschezza: quella che permette alla Juve di vincere grazie a Kean, alla Roma di arrivare nelle zone alte grazie a Zaniolo e al Frosinone di lottare per salvarsi grazie a Pinamonti".

Il prossimo anno sarà quello giusto per tornare a vestire la maglia nerazzurra?
"L'ideale sarebbe giocare in un club che ha fiducia incondizionata in lui e con aspettative di Europa League. Non ragionerei ancora in chiave Inter, per evitare di dargli troppe pressioni".

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