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Milan, il timore di proteste dietro la frenata con Lopetegui. Primi contatti già a dicembre
Era il prescelto, adesso Jules Lopetegui rischia di diventare un'idea mai concretizzata per la panchina del Milan. La giornata di ieri, complice la posizione netta del tifo rossonero, ha segnato una brusca frenata nelle trattative con l'allenatore spagnolo. La dirigenza milanista ascolta la posizione dei tifosi e la fumata bianca, che sembrava imminente, è diventata almeno grigia assecondando l'umore della piazza.
Timore di proteste. A spiegare la retromarcia su Lopetegui, spiega anche La Gazzetta dello Sport, il timore che il finale di un campionato già non entusiasmante potesse diventare qualcosa di più complicato da gestire. Il rischio era di giocare le prossime partite, a partire da quella di San Siro contro il Genoa domenica, in un clima di generale protesta.
Contatti da dicembre. La rosea svela inoltre altri dettagli relativi al processo che aveva portato i vertici del Milan a puntare su Lopetegui. In particolare, i contatti sarebbero partiti già alla fine dello scorso anno, quando l'addio a Pioli non sembrava ancora scontato. Proprio per rispetto nei confronti del tecnico emiliano, l'ad Furlani aveva smentito ogni voce, ma la scelta sembrava in realtà fatta già da tempo. A convincere erano stati curriculum, stile e capacità di coltivare i talenti. Tutte cose che, a meno di nuovi colpi di scena, finiranno nel cassetto.
Timore di proteste. A spiegare la retromarcia su Lopetegui, spiega anche La Gazzetta dello Sport, il timore che il finale di un campionato già non entusiasmante potesse diventare qualcosa di più complicato da gestire. Il rischio era di giocare le prossime partite, a partire da quella di San Siro contro il Genoa domenica, in un clima di generale protesta.
Contatti da dicembre. La rosea svela inoltre altri dettagli relativi al processo che aveva portato i vertici del Milan a puntare su Lopetegui. In particolare, i contatti sarebbero partiti già alla fine dello scorso anno, quando l'addio a Pioli non sembrava ancora scontato. Proprio per rispetto nei confronti del tecnico emiliano, l'ad Furlani aveva smentito ogni voce, ma la scelta sembrava in realtà fatta già da tempo. A convincere erano stati curriculum, stile e capacità di coltivare i talenti. Tutte cose che, a meno di nuovi colpi di scena, finiranno nel cassetto.
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