TUTTO mercato WEB
Buffon svela: "Roma (due volte), Barcellona, Porto e Atalanta: ecco tutti i no per la Juventus"
Gigi Buffon, capo delegazione dell'Italia di Luciano Spalletti, ha parlato in una lunga intervista a la Repubblica nella quale ha svelato anche alcuni curiosi retroscena legati alle possibilità di mercato dei tempi in cui era calciatore:
"Nel 2001, dal Parma, avevo quasi fatto con la Roma. Era questione di dettagli. Poi anche col Barcellona. Alla fine però sono andato alla Juve. Poi nel 2005 c’è stata una grandissima società straniera che mi voleva, ma non l’ho presa in considerazione. Nel 2011 stavo di nuovo andando alla Roma: mi chiamò Montali, mi piaceva e con la Juve s’era rotto qualcosa. Poi però arrivò Conte e impose la mia presenza. Quando dal Psg sono tornato alla Juve stavo per andare al Porto. Avevo già visto i voli, la città. E altre due volte sono stato vicinissimo all’Atalanta. La seconda avevo deciso. Ma alla Juve mi conoscono come le loro tasche. Fecero una riunione: c’eravamo io, Paratici, Pirlo. Che mi disse: Gigi, cavolo, è il primo anno che alleno, sono venuto sapendo che c’eri tu… Cosa potevo rispondergli?".
Il calcio le è mai entrato in casa? Cosa ha dovuto spiegare ai figli?
"Le scelte. Tipo Parigi, tipo tornare alla Juve, tipo accettare di fare il secondo alla Juve per due anni, tipo andare in B per il Parma. Ai miei figli ho spiegato il motivo per cui le facevo, mi auguro che per loro sia un patrimonio a cui attingere qualcosa di buono".
"Nel 2001, dal Parma, avevo quasi fatto con la Roma. Era questione di dettagli. Poi anche col Barcellona. Alla fine però sono andato alla Juve. Poi nel 2005 c’è stata una grandissima società straniera che mi voleva, ma non l’ho presa in considerazione. Nel 2011 stavo di nuovo andando alla Roma: mi chiamò Montali, mi piaceva e con la Juve s’era rotto qualcosa. Poi però arrivò Conte e impose la mia presenza. Quando dal Psg sono tornato alla Juve stavo per andare al Porto. Avevo già visto i voli, la città. E altre due volte sono stato vicinissimo all’Atalanta. La seconda avevo deciso. Ma alla Juve mi conoscono come le loro tasche. Fecero una riunione: c’eravamo io, Paratici, Pirlo. Che mi disse: Gigi, cavolo, è il primo anno che alleno, sono venuto sapendo che c’eri tu… Cosa potevo rispondergli?".
Il calcio le è mai entrato in casa? Cosa ha dovuto spiegare ai figli?
"Le scelte. Tipo Parigi, tipo tornare alla Juve, tipo accettare di fare il secondo alla Juve per due anni, tipo andare in B per il Parma. Ai miei figli ho spiegato il motivo per cui le facevo, mi auguro che per loro sia un patrimonio a cui attingere qualcosa di buono".
Altre notizie
Ultime dai canali
fiorentinaFEBBRE D'ATENE: CRESCE L'ATTESA E FIRENZE RISPONDE PRESENTE
serie cLa Virtus Francavilla retrocede dopo 8 anni di C. Cosa è andato storto?
palermoPalermo, strada in salita dopo la gara di andata
fiorentinaFEMMINILE: UNA STAGIONE ALLA DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE, E NON È ANCORA FINITA!
serie cL'Almanacco del giorno - News, trattative e retroscena del 20/05
salernitanaLa stagione si chiude così come era iniziata. I tifosi non retrocedono, ora ripartire da uomini veri
fiorentinaLE PAROLE DI SARRI SONO UN ASSIST CHE VALE QUELLI DI RUI COSTA, LASCIARLE CADERE NEL VUOTO SAREBBE UN DELITTO. GORETTI SUPERA MACIA PER AFFIANCARE PRADÈ.
milanPanchina Milan: due nomi e testa a testa. La decisione per sabato. Zirkzee primo obiettivo. Torna sul groppone
Primo piano