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Accardi: "Napoli, ciclo finito. Inter attenta, la Juve è capace di grandi rimonte"

Accardi: "Napoli, ciclo finito. Inter attenta, la Juve è capace di grandi rimonte"
© foto di Alessio Alaimo
giovedì 15 febbraio 2024, 19:49Serie A
di Daniel Uccellieri
fonte Intervista a cura di Niccolò Ceccarini

L'agente Beppe Accardi ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com di molti argomenti, partendo dal miglior acquisto fatto durante il mercato: "Belotti alla Fiorentina. Secondo me è l'acquisto del mercato di gennaio, è quel giocatore che può dare qualcosa in più, ha le caratteristiche giuste per il gioco della Fiorentina".

Taremi e Zielinski a a parametro zero per l'Inter?
"Sicuramente sono due colpi per l'Inter. I nerazzurri sono stati bravi sugli svincolati, anche grazie all'appeal dei nerazzurri. L'Inter negli ultimi anni ha dimostrato di essere bravissima a fare queste operazioni, merito di Marotta e Ausilio".

De Ketelaere sta facendo una grande stagione all'Atalanta
"Questa è la più grande soddisfazione per Maldini e Massara. Il belga aveva solo bisogno di tempo per adattarsi, lo hanno preso senza guardare algoritmi e cose simili, ma solo grazie alla loro esperienza. Questo deve far riflettere il Milan".

La stagione del Bologna?
"Ha iniziato un percorso importantissimo, Di Vaio è cresciuto molto negli anni. È stato capace di rubare le armi del mestieri a tanti, il Bologna non sarà una meteora: ha i mezzi economici per sostenere tutto ciò, questo non vuol dire buttare via soldi".

Quanto è importante lo scouting?
"È fondamentale oggi più che mai. Mi piacerebbe vedere uno scouting forte in Italia, per vedere giovani di B e C fare il salto in A e fare una grande carriera".

La stagione del Napoli?
"È finito un ciclo. Bisogna aprirne un altro, magari lasciando andare alcuni calciatori che hanno fatto benissimo ma che sono arrivati a fine ciclo".

Davide Nicola sta dimostrando di non meritare l'etichetta di allenatore da situazioni impossibili
"Sono d'accordo, Davide è una persona troppo per bene per il mondo del calcio. È uno degli allenatori più bravi che ci sono in Italia, ma anche in Europa. Potrebbe allenare anche un grande club. È impossibile che un allenatore bravo come lui faccia fatica a trovare una squadra da inizio stagione. Mi ricorda molto il primo Pioli, che veniva sempre chiamato a stagione in corso. In un mondo finto come quello del calcio italiano, non vengono considerati nel modo giusto".

La Roma di De Rossi?
"È stata l'operazione più intelligente che potesse fare la società. Nel momento in cui mandi via uno come Mourinho, dovevi per forza prendere un figlio della Lupa. Non sappiamo che tipo di allenatore è De Rossi, ma la Roma oggi ha bisogno di un gestore, e De Rossi, come gestore, è un grande. Secondo me può conquistare la conferma sulla panchina della Roma per l'anno prossimo".

Lo scorso anno tre finaliste italiane in Europa. Si è ridotto il gap con le squadre estere?
"Sicuramente sì, il problema è che abbiamo sempre meno giocatori italiani".

Dopo il ko della Juventus, l'Inter ha già le mani sullo Scudetto?
"Starei attento fino all'ultimo se fossi nell'Inter, in poco tempo si può passare dalle stelle alle stalle. Fanno meno fatica le squadre che rincorrono rispetto a quelle in fuga. La Juventus è capace di questo tipo di rimonte, anche se l'Inter è molto più matura rispetto a due anni fa":

Che voto dà alla stagione del Milan?
"Sicuramente 7, per come è stato capace Pioli di gestire la stagione. Non era semplice. Il finale di stagione del Milan potrà essere scoppiettante.

La lotta salvezza?
"Mi auguro che la Salernitana possa rientrare in corsa per la salvezza, ma credo siamo molto difficile".

Nel calcio sta vincendo il pragmatismo e il tatticismo
"Andiamo verso la matematica, non ci sono più allenatori, ma matematici. È finito il calcio che divertiva. Da molti anni in Italia abbiamo avuto la sfortuna di avere degli allenatori che fossero loro quelli che determinavano, ma alla fine quelli che determinano sono i giocatori in campo. Il calcio è un prodotto da vendere, ma non siamo capaci di venderlo. 30 anni fa eravamo in grado di venderlo bene perché in Italia c'erano i campioni".

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