Berlusconi, Galliani e 90 minuti di emozioni

Quando Silvio Berlusconi acquistò il Monza nel settembre del 2018, in Serie C, fissò subito due obiettivi da raggiungere nel minor tempo possibile: la conquista della prima storica promozione in Serie A; giocare a San Siro contro il Milan. In quella circostanza, a differenza di quanto accaduto più di 30 anni fa quando divenne proprietario dei rossoneri annunciando e promettendo successi a ripetizione, nessuno gli ha dato del visionario. L'unica cosa da capire era quando, perchè sul come non c'erano dubbi sul fatto che ce l'avrebbe fatta. Non è solo una questione economica, che indubbiamente aiuta ma non basta nel calcio a garantire la vittoria. E' l'attitudine al successo che in pochissimi nello sport, e nella vita in generale, possono vantare. E di trionfi con il Milan, con il suo Milan, Berlusconi ne ha conquistati un'enormità: 29 in 30 anni che lo hanno portato a diventare il presidente più vincente nella storia del calcio. A modo suo. Puntando sul talento, sulle intuizioni, sui campioni e su coloro i quali - giocatori ma anche allenatori - campioni non lo erano ancora ma nel suo club lo sarebbero diventati.

Una società vincente lo è diventata nel giro di poco tempo anche il Monza. Berlusconi insieme ad Adriano Galliani, amministratore delegato e fra i principali artefici dei trionfi del Milan berlusconiano, ha mantenuto la parola data. Ed anche qui ha scritto la storia perchè di fatto è il presidente che per la prima volta in più di 100 anni di attività è riuscito a portare il Monza a giocare in Serie A. Tutte le partite hanno un peso specifico importante ma quella di San Siro contro il Milan per Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani va oltre. Esula da tutto. Non è solamente una partita di calcio. E' un incontro con il passato che ha scandito alcuni fra i momenti più belli della vita dei due dirigenti. E per quanto splendidi e profondi sono stati, in un misto di sensazioni che oscilanno fra passato e presente, non basteranno novanta minuti per riviverli tutti.