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Donnarumma-Milan, nel 2017 alta tensione e banconote (finte) lanciate prima del lieto fine

Donnarumma-Milan, nel 2017 alta tensione e banconote (finte) lanciate prima del lieto fine
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 29 dicembre 2020, 18:08Serie A
di Gaetano Mocciaro

Più di Ibrahimovic e Calhanoglu, quello di Gianluigi Donnarumma è senza dubbio il rinnovo di contratto più importante su cui sta lavorando il Milan tra i giocatori con un contratto in scadenza a giugno.

Mino Raiola e la dirigenza si ripresenteranno, tre anni e mezzo dopo, a trattare un nuovo accordo. La prima volta, nel 2017, e fu una trattativa per niente semplice. Che raggiunge momenti di tensione, in particolar modo dopo la telefonata dell'allora ds Massimiliano Mirabelli direttamente al giocatore, scavalcando nei fatti l'agente. Una mossa che ha mandato Raiola su tutte le furie.

Il 15 giugno la trattativa sembra saltare del tutto. "L'agente ci ha comunicato la decisione di non rinnovare con il Milan, decisione definitiva presa dal giocatore. Ricordo che una decina di giorni fa, Mirabelli aveva proposta un'offerta che noi riteniamo importante al giocatore" dichiarava l'allora amministratore delegato Marco Fassone.

"Noi volevamo regalare un simbolo ai nostri tifosi e Donnarumma aveva tutto per diventarlo: avrebbe avuto la fascia di capitano e, francamente, l'offerta era enorme: 25 milioni netti in cinque anni significano 50 milioni lordi a carico della società. Umanamente ci siamo rimasti male. Anche perché non c'è stata trattativa" gli fa eco Mirabelli.

Donnarumma, nel frattempo, vola in Polonia a giocare gli Europei Under 21 con l'Italia. Il 18 giugno, nel corso della partita contro la Danimarca, alcuni tifosi espongono uno striscione polemico: "Dollarumma". Non contenti lanciano al portiere delle banconote finte.

Mino Raiola risponde, è il 19 giugno e lo fa attraverso una conferenza stampa ristretta. Racconta del clima di ostilità ricevuto dai tifosi finanche alle minacce di morte. Accusa il Milan di aver avuto un atteggiamento passivo, mentre su Mirabelli si esprime così: "Il suo atteggiamento da dirigente non lo accetto, non lo condivido e non glielo permetto. Io non ho parlato con nessuna grande squadra, non abbiamo un accordo con nessun'altra squadra e sicuramente non lo faremo a brevi tempi. Trovo che quello che sia stato fatto fino ad adesso è molto vicino, o è, mobbing".

La situazione si trascina fino a luglio, quando la tensione inizia a stemperarsi. Fassone il 5 luglio dichiara: "Ho la sensazione che siamo molto vicini all’accordo con il giocatore e la sua famiglia, fermo restando che non vogliamo scendere ad altri tipi di compromessi". Le parti trovano un'intesa per un quadriennale più l'impegno del Milan di ingaggiare anche Antonio Donnarumma, fratello maggiore di Gianluigi. La fumata bianca arriva l'11 luglio: 6 milioni netti fino al 2021 per l'enfant prodige più uno al fratello e nessuna clausola rescissoria. Telenovela finita.

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