Il CEO Messina e la nuova Football Capital: "Giovani talenti e respiro internazionale"

A Londra è nata una nuova Football Capital. L'agenzia ha un nuovo CEO, l'italiano Alessandro Messina e ha una struttura che proprio l'uomo alla sua guida racconta per Tuttomercatoweb.com. "La nuova proprietà è un family office di Londra che si occupa di asset management, entrata a novembre 2020. L'obiettivo è rafforzare il brand, soprattutto in Sudamerica dove abbiamo attinto negli ultimi anni i giocatori più rappresentativi: nel 2021 è stato complicato viaggiare, poi sono andato a incontrare staff, giocatori e famiglie e sono stato felicemente impressionato".
Musah, Medina, Vigo, Pedro, Vazquez, Meda. Basta vedere l'età media dei vostri giocatori per capire l'obiettivo: il futuro.
"E' vero: ho toccato con mano il lavoro fatto in questi anni dall'agenzia. Brasile e Argentina sono i mercati di riferimento. In Inghilterra avevamo iniziato un lavoro importante, la filosofia è stata quella di scovare giovani talenti e la pandemia ha bloccato parte dello sviluppo".
E' un gennaio non facile sul piano dei transfer internazionali e intercontinentali.
"Le squadre stanno cercando di sfoltire le rose e abbassare i costi.

Abbiamo spostato dei giocatori in Argentina, nel mercato locale. Al momento, siccome gli scout non stanno andando in Sudamerica di persona, le operazioni sono orientate in ottica estiva".
Tra i vostri gioielli c'è Pedro, bomber del Flamengo.
"Con l'avvento di Paulo Sousa al Flamengo vogliamo capire le intenzioni del mister ma è sicuramente una pedina importante. Per Musah (del Valencia, ndr) non credo per gennaio ma in estate potrà esserci qualcosa di importante e anche Vazquez, come Medina, ha fatto molto bene al Boca Juniors. Luis ha trovato spazio ed è da tener sott'occhio, nel finale di stagione ha segnato e fatto bene".
Siete un'agenzia rivolta ai giovani e con respiro sempre più internazionale.
"L'imperativo che ci siamo dati è chiaro: non vogliamo lucrare nel breve periodo sui giovani ma fare le scelte giuste per i ragazzi e per le famiglie e per la carriera dei giocatori. E non solo: abbiamo iniziato una collaborazione con un'accademia in Nigeria: hanno oltre 500 ragazzi, uno doveva già venire in Europa a fare una prova ma i visti sono stati bloccati. Ma anche questo è uno dei progetti sul nostro futuro".