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esclusiva

Krol: "Con l'Ajax abbiamo cambiato il calcio. De Ligt un big"

ESCLUSIVA TMW - Krol: "Con l'Ajax abbiamo cambiato il calcio. De Ligt un big"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 10 aprile 2019, 10:00Serie A
di Gaetano Mocciaro

Dici Ajax e pensi al "calcio totale", la squadra che negli anni '70 ha rivoluzionato per sempre il gioco. Una filosofia precisa tramandata negli anni, che ha reso questo club unico. Fra gli artefici delle imprese europee dei lancieri Ruud Krol, ammirato anche in Serie A nelle sue stagioni al Napoli dal 1980 al 1984. Oggi allenatore in Tunisia, Krol ci dice la sua sulla sfida contro la Juventus, fra passato e presente. In esclusiva per Tuttomercatoweb:

Se le dico Ajax-Juventus cosa le viene in mente?
"Una calda serata di Belgrado. Direi troppo calda per noi olandesi, poco abituati a certe temperature. Finale di Coppa dei Campioni 1973, dopo cinque minuti segna Rep, abbiamo altre occasioni ma la Juventus difende bene. Alla fine siamo campioni d'Europa, mantenendo il titolo vinto un anno prima".

Quell'Ajax fu lo spartiacque sul modo di concepire il calcio
"Eravamo unici, giocavamo un calcio mai visto da nessun'altra parte. Ai tempi dominavano le italiane: Milan, Inter. Gioco difensivo, contropiede. Noi abbiamo portato un'altra filosofia, stravolgendo le regole del gioco. Penso che l'Ajax di allora sarebbe ancora oggi una squadra moderna e competitiva, nonostante il calcio di oggi sia molto più atletico che tecnico".

Questo Ajax è al tavolo delle grandi dopo tanti anni
"Squadra giovane e con poca esperienza in Champions League, ma che ha dalla sua l'entusiasmo dei giovani più alcuni elementi di esperienza che li stanno aiutando a crescere. Il Real Madrid ha commesso l'imperdonabile errore di sottovalutarli, con Ramos che si fa addirittura ammonire per saltare la partita di ritorno. Adesso però non ci sarà più l'effetto sorpresa e sotto questo aspetto la Juventus è favorita, perché sa già con chi avrà a che fare, preparando per tempo le contromisure".

Chi le piace?
"Due nomi su tutti: Ziyech e Tadic. Sono i giocatori che fanno la differenza. Poi c'è David Neres, molto bravo; Onana, che a parte qualche errore è un buon portiere e De Ligt che promette bene".

De Jong e De Ligt sono i due gioielli in vetrina. Il primo è stato acquistato dal Barcellona per 75 milioni. Vale davvero così tanto?
"Deve dimostrarlo. Non so se potrà essere il nuovo Xavi o Iniesta, perché è cresciuto all'Ajax dove è nelle migliori condizioni per far bene, oltre ad essere in un club con altra identità e cultura. E soprattutto il suo Paese. È un buon giocatore, vediamo se sarà da Barcellona".

De Ligt è il prossimo ad essere ceduto. Irriverente paragonarlo a Lei?
"Difficile paragonare due ere calcistiche diverse. Ciò che posso dire è che ha una grande personalità nonostante la giovane età. Può ancora crescere e diventare uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Mi piace la sua mentalità, lo vedo giù maturo, può fare una bella carriera. Se fossi un presidente e avessi le disponibilità economiche non esiterei a prenderlo, perché può garantirti almeno 10 anni ad alti livelli".

La Juventus ha invece in Bonucci il regista difensivo. Le piace?
"Sì, ha grinta ed esperienza. Anche lui però non può essere paragonato a me, dato che parliamo di un calcio che negli anni è cambiato troppo".

Cosa rende l'Ajax speciale?
"Ha una filosofia unica nel preparare i giovani per la prima squadra. C'è stato un periodo in cui avevano cambiato strategia ma ora sta tornando l'Ajax di una volta e la squadra sta tornando tra le grandi. Il 4-3-3 è un marchio di fabbrica ed è il modulo che a mio avviso copre meglio il campo".

Cristiano Ronaldo verso il recupero. Un pericolo in più per i lancieri
"Giocatore che fa la differenza ma anche se tornasse in campo viene da un periodo di inattività. Rimane sempre pericoloso".

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