Juve, Kean vuole riprendersi la Vecchia Signora e la Nazionale

La Juventus, nella giornata di ieri, è tornato in campo per preparare la sfida contro l’Atalanta di domenica alle 18. Massimiliano Allegri per la partita contro i bergamaschi potrà contare su Moise Kean visto che l’attaccante azzurro continua il suo lavoro in gruppo. Questa è un’ottima notizia vista l’assenza per squalifica di Dusan Vlahovic. Sono ancora da valutare, invece, le condizioni di Adrien Rabiot, Weston McKennie e Mattia Perin che anche, ieri, hanno lavorato a parte. Il centrocampista francese è rimasto in palestra, mentre gli ultimi due si sono allenati in campo.

Kean dalla delusione Atletico Madrid al “ritorno” alla Juve.
Moise Kean non indossa la maglia della Juventus dal 1 dicembre in occasione di Monza-Juventus. In questi mesi, per lui si era concretizzata l’opportunità di vestire la maglia dell’Atletico Madrid con tanto di visite mediche già effettuate. L’affare è sfumato a causa dei tempi di recupero dall’infortunio del numero 18 bianconero: "E’ stata molto dura. Per un momento mi sono sentito deluso. Ero con mia madre e la mia famiglia e mi sentivo di averli delusi. Ma dopo mia mamma mi ha fatto capire che la vita non si fermava lì. Devo andare avanti, sono un uomo adulto e devo prendere le mie responsabilità e lavorare duro”, questo il commento di Kean sul suo canale YouTube.

Moise alla ricerca del gol perduto.
In questa stagione Kean è stato schierato in 12 partite, 6 da titolare per un totale di 471 minuti. Il dato più deludente è sicuramente lo 0 nella casella gol realizzati, a volte si è messa di mezzo la sfortuna, a volte gli infortuni, ma per un’attaccante quello 0 pesa tantissimo. Domenica, Vlahovic non sarà della partita, Milik non sta vivendo un periodo troppo fortunato e forse questa può essere la più grande occasione per il numero 18 bianconero. Era il 19 novembre 2016, quando Kean ha debuttato in Serie A, a 16 anni e 264 giorni contro il Pescara. Da quel momento, forse si aspettava qualcosa in più dalla sua carriera, ma il bomber azzurro ha recentemente fatto autocritica: "Prima non sapevo cosa volesse dire lavorare duramente. Dicevo sempre: ho talento, perché dovrei lavorare duramente? Poi ho visto che le persone lavorando crescevano e io voglio essere al top per questo ho iniziato ad allenarmi così duramente". Kean non può più perdere tempo per la Juve, per il suo contratto in scadenza nel 2025 e per il suo sogno di andare all’Europeo. Allegri lo aspetta, Spalletti lo stima: ora tocca a lui.