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L'azzardo del non essere protagonisti. Maldini e due frasi in antitesi

L'azzardo del non essere protagonisti. Maldini e due frasi in antitesiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 9 ottobre 2019, 14:27Serie A
di Andrea Losapio

Le parole di Paolo Maldini, a margine della presentazione alla stampa di Stefano Pioli, danno la dimensione di quanto può essere ondeggiante la barca Milan. "Può essere un azzardo, ma è una scelta che deve far capire che vogliamo essere protagonisti. Non vogliamo che sia una stagione persa per risultati non positivi". Due frasi completamente in antitesi fra loro, dopo il naufragio della trattativa per Luciano Spalletti - pedigree migliore, almeno sulla carta - e la scelta di puntare su un allenatore sì bravo, ma che della costanza e della quadratura ha fatto il suo credo, non certo per le vittorie.

BERE PER NON AFFOGARE - Per questo Pioli non è per niente un azzardo perché, ultima Fiorentina a parte, non ha quasi mai sbagliato da allenatore di un club di medio/alto profilo. Bene con Chievo, Palermo e Bologna, ottima un'annata alla Lazio (sottraendo il terzo posto al Napoli di Benitez e Higuain, all'ultima giornata) e maluccio quella dopo, discreto il subentro all'Inter nei confronti di De Boer, alti e bassi in viola, complice anche una dirigenza che non aveva più fuoco nelle vene. Pioli è la scelta più banale possibile, quella che ti permette di credere a un quarto posto, ma non di sognare e di far ripartire il progetto.

CONTRATTO DIVERSO - E questo Maldini lo sa bene, tanto che l'idea di prendere Spalletti era evidentemente una scelta definitiva, quella che si sarebbe protratta (almeno) fino al 2021, nelle intenzioni. Invece Pioli, con il suo contratto biennale - e possibilità di allungarlo per un'ulteriore stagione in base ai risultati - ha già la pistola alla tempia, puntata dai tifosi e dalla critica. Non andrà malissimo, difficilmente andrà benissimo. Questo è l'azzardo del Milan, quello di non essere protagonisti, bensì solamente galleggianti.

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