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Le pagelle della Fiorentina - Biraghi decide in negativo. Castrovilli e Pezzella uniche note liete

Le pagelle della Fiorentina - Biraghi decide in negativo. Castrovilli e Pezzella uniche note liete
© foto di Federico De Luca 2020
domenica 22 novembre 2020, 14:37Serie A
di Luca Bargellini

FIORENTINA-BENEVENTO 0-1
Marcatori: 52’ Improta

DRAGOWSKI 6 - Totalmente inoperoso per i primi 45’ e nulla può sul gol dei campani vista la precisione del tiro di Improta. Evita un passivo peggiore con un volo incredibile sulla punizione di Lapadula.

MILENKOVIC 6 - La nuova Fiorentina non cambia la posizione del serbo. Con Biraghi che spinge a sinistra per lui c’è il ruolo di terzino bloccato. Spostato al centro dopo l’uscita di Igor porta avanti la normale amministrazione.

PEZZELLA 6,5 - Non è al meglio della condizione ma non sembra proprio. Il migliore della retroguardia. Si immola in un paio di occasioni per evitare l’imbarcata alla propria squadra.

IGOR 6 - In coppia con Pezzella non sfigura nonostante nei mesi precedenti non abbia praticamente mai giocato. Esce quando serve dare maggior spinta alla squadra. (dal 56’ LIROLA 5 - Dovrebbe dare maggior

BIRAGHI 5 - Ha il compito di spingere sulla fascia mancina. Nel primo tempo prova a duettare con Ribery ma con poco costrutto. Nella ripresa perde terribilmente male il pallone che dà il via al vantaggio ospite. Con il cambio di modulo ha più spazio ma continua a soffrire dietro. Troppo.

AMRABAT 6 - In una mediana a due regala subito l’impressione di essere più a suo agio rispetto all’impiego da regista. In fase di copertura riesce meglio rispetto alle proiezioni offensive. (dal 72’ BORJA VALERO 6 - Fra i subentrati è senza dubbio il migliore. Prova a gestire il palleggio della squadra nonostante l’agonismo del gioco avversario sia difficile da gestire per un calciatore con le sue qualità)

DUNCAN 5 - Schierato in extremis per il forfait di Bonaventura. Ci mette i soliti muscoli, ma a livello di fosforo non è certo quello che serve in coppia con Amrabat. (dal 56’ PULGAR 5 - Utilizzato a gara in corso dopo gli impegni con la sua Nazionale. Nell’agonismo del confronto con la mediana del Benevento va in difficoltà. Qualche buon tocco e nulla più)

KOUAME 5 - “Non è una prima punta” ha detto Prandelli nel giorno della sua presentazione e alla prima uscita lo schiera esterno d’attacco. L’ex Genoa ci prova a farsi vedere in avanti, ma in quella posizione non trova le giuste misure, con Barba che spesso ha la meglio. (dal 56’ CUTRONE 5 - Entra in campo o almeno così pare. Corre tanto senza però produrre pericoli di sorta. Probabilmente la sua prestazione è inficiata dai problemi di tutto il resto della squadra)

CASTROVILLI 6 - Inizia trequartista centrale nel 4-2-3-1, poi passa sulla fascia sinistra con l’infortunio a Ribery e conclude mezzala quando Prandelli decide di ridisegnare la squadra. Nonostante questa girandola di variazioni è il migliore dei viola, assieme a Pezzella, anche se spesso sembra preferire le giocate complesse a quelle più semplici ed efficaci.

RIBERY 5 - Torna sulla mattonella di sinistra della trequarti come ai tempi del Bayern. Prandelli punta su di lui per accendere la pericolosità dell’attacco viola, ma il francese nonostante la buona volontà non appare al meglio della condizione. L’infortunio alla coscia, poi, lo toglie dai giochi anzitempo. (dal 43’ SAPONARA 5 - Chiedere ad un giocatore come lui, rimasto a Firenze solo per mancanza di alternative, di essere decisivo dopo così tanto tempo fuori dalle rotazioni è praticamente impossibile. La prestazione di oggi lo dimostra ampiamente)

VLAHOVIC 5 - A dispetto delle indicazioni della vigilia tocca a lui il ruolo di titolare ma per i primi 45’ non riesce a ricevere un pallone giocabile. Sul finire del match ha l’occasione per il pareggio ma Montipò si supera. In generale quello che infastidisce è l’atteggiamento in campo del serbo. Della serie “il ragazzo potrebbe fare molto di più ma non si applica”.

All. PRANDELLI 6 - Da una parte l’aspetto emotivo del suo ritorno vorrebbe una Fiorentina subito sulla falsariga di quella della sua prima gestione. La realtà, invece, è ben diversa. Il 4-2-3-1, poi trasformato in 4-3-1-2, sembra comunque un vestito più adatto a questa squadra rispetto a quello della precedente gestione. La sensazione è che debba lavorare ancora molto, sul campo e nella testa dei ragazzi, per trovare il bandolo della matassa prima che sia troppo tardi.

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