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Nizza, Viti: "In Ligue 1 più ritmo che in Serie A. Vicario in Italia è secondo solo a Maignan"

Nizza, Viti: "In Ligue 1 più ritmo che in Serie A. Vicario in Italia è secondo solo a Maignan"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 19 novembre 2022, 15:23Serie A
di Alessio Del Lungo

Mattia Viti, difensore del Nizza, ha rilasciato un'intervista a Sky Sport, iniziando a parlare del suo trasferimento in Francia: "Per me è stato un salto particolare perché ero sempre stato ad Empoli. Non è stato un cambio proprio tranquillo, non sono rimasto in Italia, ho intrapreso un'avventura importante, ho cambiato Paese, campionato... Sono contento dai".

Qual è la differenza principale con la Serie A?
"Direi il ritmo. Quando la palla va sugli esterni vieni puntato sistematicamente. La Serie A è più tattica, più pensata, mentre qui è più attacco-difesa. Ed è anche molto bello. Sul piano fisico vanno più forte perché non ci sono momenti di pausa, riparti subito dal portiere quando esce la palla e devi farti trovare pronto subito".

Che emozione ha provato all'esordio?
"L'esordio è stato un po' particolare, per me è sempre speciale, ma non è andata nel migliore dei modi, abbiamo perso in malo modo il derby della città. Rimane il mio esordio, non me lo cambio e lo tengo così".

Ha modo di parlare italiano con qualcuno?
"Fortunatamente sì, ho modo di confrontarmi con Dante tranquillamente, Ramsey, ma anche Lemina e alcuni membri dello staff. Dante parla italiano in quanto amante dei vini del Chianti della Toscana e parliamo anche di quello".

Che cosa l'ha stupito di più?
"L'organizzazione che c'è qui. Tutto è studiato nei minimi dettagli, sia nella struttura, che nei trasporti. Tutto è perfetto".

L'emozione provata al primo gol è stata forte?
"Non avevo mai fatto gol, è stata un'emozione unica per la dedica, per la situazione, poi è servito a vincere. Un gol indimenticabile".

Affronterete la Francia Under 21. Lei conosce già alcuni loro giocatori.
"Dopo i sorteggi ho parlato con i miei compagni, loro sostengono di vincere facilmente, sono bravi ragazzi, la sfida è già calda. Sono apprezzati, ma noi non invidiamo niente a nessuno".

Che esperienza è stata la convocazione con Mancini?
"Un onore, un privilegio poter capire cosa serve per stare là da quei giocatori di livello. Non la dimenticherò assolutamente".

Cosa le manca dell'Italia?
"Il cibo è la prima cosa. Una differenza che proprio si sente. Il mio ritorno in Italia ora è sempre più emozionante perché sono lontano e anche per questo motivo"

A chi è rimasto particolarmente legato del gruppo di Empoli?
"Con tutti, eravamo un gruppo unito e speciale. Non cambierei niente del gruppo e dell'annata, ma se devo dire dei nomi dico Parisi e Vicario".

Quanto è forte Vicario?
"Un giorno parlavamo e gli dissi che mio babbo ed io avevamo predetto che entro due anni sarebbe arrivato in Nazionale, gliene è bastato uno. In Italia è secondo solo a Maignan, è straordinario, forte in tutto".

Dante che esempio è per lei?
"Lui è il primo con cui mi confronto per capire dove sbaglio, dove posso far meglio. Ha avuto una carriera nella quale le ha vissute tutte".

Non ha sofferto la pressione neanche contro il PSG.
"Le motivazioni sono a mille, ci sono i giocatori più forti di sempre, non puoi fare errori e devi fare 90-95 minuti al massimo".

L'ha impressionata di più Messi, Neymar o Mbappé?
"Io sono un fan di Messi, è clamoroso come non parli mai e si intenda e si faccia intendere solo con uno sguardo. Non corre tanto, ma quando tocca la palla è dura. Quando avevamo palla noi, non perdevo occasione per guardarlo, studiarlo su tutto. Ho avuto modo di parlarci, gli ho chiesto la maglia e me l'ha data".

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