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Resterà per sempre Ronaldo di Spagna

Resterà per sempre Ronaldo di SpagnaTUTTO mercato WEB
giovedì 19 settembre 2019, 15:45Serie A
di Marco Conterio

Salta un uomo, e fin qui non ci sarebbe certo da stupirsi. Ordinaria amministrazione, e pure il secondo. Poi Cristiano Ronaldo punta il terzo, via come un paletto. Slalom Gigante, come lui, maiuscolo. Il quarto a terra, la palla sul destro, il diagonale, il palo che stringe gli occhi e ritrae le braccia, impaurito del colpo. Oblak che si tuffa, anche se sarebbe stato troppo tardi. Fuori, brividi. "Paura". Il gesto del portoghese al Wanda Metropolitano è di chi lì ha raccontato e vissuto una storia, una vita. Di chi conosce le reazioni, le emozioni, finanche le paure. Di chi ha legato la sua carriera, le sue stelle e i il punto più alto della sua parabola, all'altro lato del cielo di Madrid.

Sarà sempre il Ronaldo di Spagna Il derby di Cristiano Ronaldo è quello contro l'Atletico Madrid, la sfida più sentita quella col Barcellona. Certo l'Inter, la gran partita, ma la sensazione è che in Italia cambino solo gli addendi, i colori, la pressione, il valore. Che non dipenda dall'avversario tout court. Il Barça perché è Lionel Messi, perché è il suo yang, la nemesi ma pure complemento. E' la storia di mille racconti e il racconto di mille storie. La corsa al trono, al primo posto della classe e forse pure della recente eternità calcistica. L'Atletico perché è stato sangue, dolore, ma pure successi e lacrime. Perché Merengues contro Colchoneros è stato nove anni sfociati anche nella lotta per la Liga e pure per l'Europa.

L'unica variabile Cristiano Ronaldo ha rovesciato la Juventus, due stagioni fa, e la Juventus ha rovesciato il mondo per prenderlo. Conti, storia, gerarchie. Lui per la Champions, lui per la storia. Eccola, l'unica variabile, affinché tra dieci, venti, trent'anni, il collegamento mentale sia "Cristiano Ronaldo, quello della Juventus". Che vinca in Europa, quest'anno, subito, ora, adesso. Che imprima il suo nome sulla storia bianconera come un incendio, fuoco eterno. E allora pure in Oriente, in Occidente, e nelle terre che nessuno naviga mai, ci sarà una possibilità, una, che il bianconero non resti il terzo dei suoi colori. Il bianco, di Madrid. Il rosso dell'amore e dello United. E poi le ultime sfumature, di un'atleta meraviglioso. Ma che nell'immaginario collettivo in Italia è arrivato troppo tardi, per essere a sempiterna memoria ricordato come quello della Juventus e poi di.... Il gesto di ieri, la relazione stretta coi tifosi dell'Atletico, lo dimostra. Lo sente anche lui. Al cuor non si comanda. All'istinto neppure.

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