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Roma, da Zaniolo a Perotti: Fonseca studia il vice Dzeko

Roma, da Zaniolo a Perotti: Fonseca studia il vice Dzeko TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 16 novembre 2019, 08:15Serie A
di Dario Marchetti

La sosta per le Nazionali aiuta, solo parzialmente, Fonseca. Se per Smalling, Veretout, Spinazzola e Mancini è un modo per recuperare le energie spese nelle ultime partite, lo stesso non si può dire per due giocatori come Kolarov e Dzeko. Capitani di Serbia e Bosnia e impegnati dai rispettivi ct in queste due gare che chiudono la fase di qualificazione a Euro 2020. Torneranno a Trigoria con altri minuti sulle gambe e soprattutto senza grandi alternative. Il tecnico portoghese sta lavorando in questi giorni a delle soluzioni tampone, soprattutto per il centravanti giallorosso.
DZEKO STANCO - Kalinic sarà fuori fino a metà gennaio per la rottura della testa del perone rimediata nella gara con la Sampdoria e proprio da quella partita Dzeko fu costretto a subentrare nonostante la mascherina indossata per la riduzione della doppia frattura dello zigomo. Le prestazioni del bosniaco, però, con il passare delle gare sono via via calate. Dei 630 minuti totali dell’ultimo tour de force ne ha saltati 45, trovando il gol solamente contro il Milan. Nell’ultima sfida al Tardini con il Parma è apparso in evidente affanno ed emblematica è l’immagine che lo ritrae a inizio ripresa con le mani sulle gambe. Al rientro dalla sosta ci sarà un altro ciclo di partite importanti fino a Natale e dalle quali passerà la qualificazione in Europa League.
SOLUZIONI - Per questo a Fonseca servirà Dzeko nella miglior condizione possibile e ogni tanto, se necessario, dovrà rifiatare. Tempo fa il tecnico giallorosso parlò della soluzione Zaniolo falso nueve.

“Non è il suo ruolo, ma è l’unico che potrebbe farlo” disse l’ex Shakhtar. Parole che vanno contestualizzate comunque a un momento storico preciso per la Roma: ovvero quando erano assenti anche Perotti e Mkhitaryan per infortunio. Nella loro carriera, infatti, hanno giocato, anche se poco, da centravanti. L’argentino lo fece al ritorno in panchina di Spalletti. Dzeko non rendeva come ci si aspettava e l’allenatore toscano varò il tridente veloce con Perotti finto nove. In 15 partite segnò 3 gol e fece fare 6 assist. Rendimento che valse la conferma nella Capitale dell’ex Genoa. Più remota, ma comunque percorribile, la soluzione con Mkhitaryan attaccante. Al Manchester United si è trovato a farlo senza grandi risultati e per un periodo ristretto di partite nel 2017 visti i tanti infortuni. Insomma, tutte soluzioni tampone in attesa del rientro di Kalinic e dell’investimento che verrà fatto in estate con Kean in pole position.

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