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TMW RADIO - De Marchi: "Se Dybala torna ad esprimersi come sa, Pirlo un posto lo trova"

TMW RADIO - De Marchi: "Se Dybala torna ad esprimersi come sa, Pirlo un posto lo trova"
lunedì 28 dicembre 2020, 19:58Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Marco De Marchi ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'agente Marco De Marchi è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, su TMW Radio e ai microfoni di Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti. L'intervista inizia dal rinnovo di Paulo Dybala con la Juventus: "Non essendo il suo procuratore e non vorrei scadere in discussioni da bar. Non ci sono dubbi che sia di altissimo livello, così che debba ancora trovare la sua maturazione. Per diverso tempo ha mostrato giocate da prima fascia, ora meno... Leggo di una proposta che sta valutando, certo è che questo andirivieni ogni anno non aiuta".

Pirlo gli troverà un posto?
"Mi hanno sempre insegnato che l'importante è se sei forte, e Dybala è uno di primissima fascia. Considero Pirlo il più grande play al mondo e sa benissimo cosa sia la qualità: nel momento in cui Dybala riuscirà a mostrare nuovamente il suo talento e metterlo al servizio della squadra, non credo ci siano problemi nel trovargli una collocazione".

Cosa la sta convincendo meno della Juventus?
"Una premessa è dovuta: stiamo vivendo una situazione paradossale ed anomala, con ogni risultato che è un po' falsato. Non dico solo per la Juve ma in generale, e tirare una linea è davvero complicata. Una stagione la giudichi se hai a disposizione tutti gli elementi, ma qua si vedono partite diverse. Il cambio generazionale che c'è stato nella Juve porta dei ragazzi a salire su una macchina che corre ad altissima velocità e ci vuole tempo per fargliela guidare al massimo. Mettiamoci anche un mercato non proprio scoppiettante... La Juventus sta cambiando, il problema è che le altre si sono rinforzate e hanno trovato nuove convinzioni per superarla. In questo mestiere se si crolla dopo le prime critiche è bene cambiar lavoro, secondo me siamo nella normalità".

La Juve lotta per lo Scudetto?
"Tutto ruota intorno a queste partite. Il gap è stato ridotto, e forse non c'era l'abitudine a vedere gli altri davanti. Vediamo se caratterialmente, anche magari grazie ai senatori, riesce in un colpo di coda. Ora ogni passo falso diventa un problema".

Al Bologna mancano ambizioni?
"Non vorrei fosse così, perché investimenti ce ne sono stati ed è stato dato un cambio di rotta rispetto agli anni precedenti. Cercare quei giovani che potrebbero diventare appetiti dai club più importanti. Ovviamente di voglia di sognare ce n'è, così come di nomi quali erano i Baggio e i Signori come successo già con Gazzoni. Il Bologna stesso però è stato decimato dal problema Covid, e il salto di qualità non c'è stato. Si vive alla giornata ma penso che la società debba avere un'ambizione, puntare a fare un po' meglio".

Si aspettava la Fiorentina in queste posizioni di classifica? Cos'ha sbagliato?
"Uno di quei casi in cui fatichi a darti spiegazioni. Ho visto la partita con la Juventus e guardando uno a uno gli elementi che avevano in squadra mi chiedevo, ben prima dello 0-3 finale, come facessero a navigare in così brutte acque. Non so cosa possa essere successo, sicuramente non devono lottare per la salvezza. Aver vinto a Torino probabilmente gli ha dato quella spinta per cambiare l'inerzia della stagione. Purtroppo il mio Bologna incontrerà una squadra piena d'entusiasmo (ride, ndr). Ma la cosa bella, grazie all'allenatore, è che non mollano mai anche se incassano troppi gol: contro il Bologna devi stare attento sempre fino al 95'. Penso sarà una bella partita".

Il Sassuolo oggi è in zona Champions. Può arrivare in Europa?
"Diciamo che è il giusto premio per una società solidissima, che ha sempre amato un certo tipo di programmazione. Hanno avuto ovviamente la necessità di imparare molto e a volte sbattere anche il muso, ma ora c'è un allenatore che è veramente un piacere da vedere per come fa giocare i suoi e da ascoltare quando parla nelle interviste. De Zerbi è la punta di diamante, il coronamento della programmazione che c'è stata: giudizio, testa, idee, puntando anche su giocatori che magari da altre parti non avevano fatto benissimo ma che si sono rivelati giusti per un certo gioco. Il fatto di aver rifiutato possibili ammiccamenti da altri club ed essere rimasto, per me è un valore aggiunto, una cosa d'altri tempi, una consapevolezza che lui stesso voglia maturare prima di approdare ad un top team, ed arrivarci solo quando si sentirà pronto. Sono come una piccola Atalanta, grande esempio di programmazione e plusvalenze. Ho dei partner in Olanda che erano stupiti quando avevano preso Hateboer e Gosens, e invece li hanno trasformati in dei campioni".

La Roma è al terzo posto.
"Ci ho giocato un anno solo ma ho ricordi bellissimi e spero che regalino gioie e soddisfazioni ai tifosi, che la sentono parte della loro vita. Sono un po'altelenanti ma ultimamente hanno trovato equilibri. Giocatori che fanno bene ne ha, alcuni stanno andando persino oltre, e con i tanti elementi in rosa che hanno penso andranno soprattutto a sfoltire. Possono provare a coronare l'annata perché hanno le possibiità".

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