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Valente (Resp. Sport M5S) per la ripartenza: "Il calcio è un'industria e come tale va trattata"

Valente (Resp. Sport M5S) per la ripartenza: "Il calcio è un'industria e come tale va trattata"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 maggio 2020, 16:06Serie A
di Tommaso Maschio

Il deputato e responsabile dello Sport del Movimento 5 Stelle Simone Valente in un lungo post su Facebook è intervenuto nella discussione sul calcio, e in particolare della Serie A, prendendo una posizione forte a favore della ripartenza del campionato: “Il dibattito sulla ripresa del campionato di calcio a cui stiamo assistendo da qualche settimana può essere eccessivo, inopportuno per certi versi, visto il momento drammatico che sta vivendo il Paese con migliaia di morti e milioni di persone in difficoltà economiche. Può piacere o meno, si può essere tifosi di calcio oppure no, ma un dato deve sempre esser tenuto a mente: il calcio professionistico è un'industria e come tale va trattata. Un'industria che genera spettacolo e intrattenimento e che vale il 7% del PIL italiano, dando lavoro a oltre 120mila persone. - si legge nel post – Il calcio rappresenta un asset fondamentale a livello sportivo, economico e sociale. Voglio concentrarmi sull'aspetto economico perché è quello che forse in tutte queste settimane è emerso poco e che è strettamente collegato alla tenuta del sistema sportivo italiano, soprattutto a quello di base. Il calcio professionistico da solo incide per il 70% del contributo fiscale complessivo generato dallo sport italiano, nel 2016 la contribuzione fiscale e previdenziale ha sfiorato gli 1,2 miliardi di euro. Soldi che entrano nelle casse dello Stato e che ritornano a tutti gli sport. Penso che l'impegno delle istituzioni debba andare nella direzione di salvaguardare per interno il sistema sportivo, calcio professionistico compreso, cercando di non far fallire neanche una società, che essa sia quotata in borsa o di natura dilettantistica, salvaguardando il più possibile ogni posto di lavoro. E non parlo dei calciatori che guadagnano milioni di euro (e su questo si potrebbe aprire un dibattito infinito sull'etica o sulla competitività in campo internazionale), ma delle migliaia di lavoratori facenti parte delle società e del loro indotto i quali non possono permettersi di non ricevere lo stipendio per 4 o 5 mesi. Dobbiamo evitare che si generi un effetto a valanga dove, se soffre chi sta in alto, soffre, ovviamente, anche chi sta in basso. E penso a tutte le società dilettantistiche e ai settori giovanili

Il dibattito sulla ripresa del campionato di calcio a cui stiamo assistendo da qualche settimana può essere eccessivo,...

Pubblicato da Simone Valente su Martedì 5 maggio 2020

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