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TMW RADIO - Dg Modena: "Abbiamo detto no ai playoff perché è una corsa al massacro"

TMW RADIO - Dg Modena: "Abbiamo detto no ai playoff perché è una corsa al massacro"
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 11 giugno 2020, 19:31Serie C
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Roberto Cesati, direttore generale del Modena, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Roberto Cesati, direttore generale del Modena, squadra che ha da poco rinunciato alla partecipazione ai playoff di Serie C, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso di Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "C'era una stima di circa 120mila euro da spendere, secondo un calcolo approfondito, contando anche l'aspetto importante di vuoto normativo intorno ai contratti e ai prestiti, per noi diventava un discorso importante. In mezzo al discorso delle spese da sostenere, che dovremo comunque poi avere nel corso della prossima stagione".

Si intende far scattare la riforma della Serie C dal 2021. Lei che ne pensa?
"Io scinderei le cose, sono giovane in quanto ad esperienza sportiva ma dopo pochi giorni mi sono reso conto che i costi della Serie C sono assolutamente insostenibili. Capisco la moria, i cambiamenti che ci sono: per questa categoria non c'è possibilità di auto-sostenersi, è tutto in mano a sessanta mecenati, io li definisco così, che ogni anno tirano fuori fior di milioni di tasca propria. Se uno fa dieci anni di C non dico che si rovina, ma ha passività importanti. Poi se è bravo riesce a saltarci fuori facendo crescere giovani, ma io considero il professionismo una cosa totalmente diversa. La C è un campionato bellissimo, ma il professionismo deve essere tale ed aiutato ad esserlo, finché non avverrà la lega sarà sempre in grande difficoltà. Si parla tanto di nuovo format nel prossimo Consiglio Federale, e per il bene della categoria mi auguro sia preso in considerazione, altrimenti altro che 30% di squadre che non sanno ancora se iscriversi".

Per alcune squadre, vedi il Rimini, c'è stato da fare i conti con una retrocessione amara.
"Il boccone è indigeribile. Ed è anche il motivo del mio rammarico e della rinuncia ai playoff. Non ho potuto votare per il prosieguo del campionato: perché A e B finiscono e noi no? A suo tempo ben 54 presidenti avevano detto di fermarsi, io invece avrei voluto giocare le mie undici partite e poi eventuali playoff in forma ridotta. Qui invece è stata presa una decisione netta. Credo ad oggi che siamo l'unica società ad aver pagato i propri giocatori finora. L'indicazione era stata quella, senza aspettare Cassa integrazione o cose varie, volevo sistemare i ragazzi e abbiamo preso questa decisione. Era un segnale chiaro, sarei stato contento di aver avuto la possibilità di giocare queste undici partite. Non sono d'accordo con le retrocessioni, ma neanche con la promozione delle prime tre: c'era un campionato ancora da concludere".

Secondo Ghirelli c'era un problema di tempistiche nel concludere la stagione.
"Per me la cosa prioritaria è non intaccare la prossima stagione, ma dalla prima assemblea che abbiamo fatto saremmo potuto rientrare nei tempi, magari riducendo i playoff poi. Non entro però nel merito di decisioni prese da persone che sicuramente ne sanno più di me. Credo che, nonostante sembri impopolare la cosa è stata capita dalla piazza, giocare i playoff in queste condizioni con sei partite da giocare eventualmente, visto che siamo arrivati noni, in ventiquattro giorni dopo tre mesi di inattività. Capite che è una corsa al massacro".

Avete studiato qualcosa per gli abbonati?
"Stiamo lavorando in quest'ottica".

Squadra e allenatore come hanno accolto la decisione?
"Direi bene (ride, ndr), almeno nel momento in cui ragioni. Ho parlato poco fa con alcuni ragazzi e mi hanno detto che è la scelta più giusta. Se ci pensi, sarebbe stato un rischio enorme, per me quella, a parte problematiche sanitarie e discorso dei costi, è stata la principale preoccupazione. Lo sforzo fisico e mentale è talmente elevato rispetto a quello che hanno nelle gambe dopo una preparazione così, che buonsenso e logica mi hanno imposto questa decisione. Può far discutere ma è l'unica possibile. Poi penso che, in una categoria professionistica, dei playoff facoltativi lascino un po' perplessi...".

Che ambizioni avete? La B è alla portata?
"Difficile, bisogna capire da dove si parte. L'anno scorso abbiamo preso la società che non sapevamo se eravamo in D o in C. Quest'anno volevamo gettare le basi, e avevamo programmato prima del virus una stagione di un certo tipo per il prossimo campionato, ma dopo il virus la situazione è cambiata. Lo farà radicalmente in tutta la società italiana, ci sarà un pre e un post-virus. Forse il calcio non ci ha riflettuto abbastanza, ma facendo i conti si noterà che mancheranno risorse importanti. Tutti devono fare un esame di coscienza e ragionare con il buonsenso che spero a volte di riuscire anche a trasmettere".

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